mercoledì 31 dicembre 2008

Grazie

Fuori piove e io tiro le somme dell'anno che sta per terminare.
Sorrido.
Perchè è stato un anno assurdo. E non ci sono altri aggettivi.

E voglio solo fare dei ringraziamenti.

Mic perchè è stato un'onda anomala. Mi ha colta di sorpresa e ha mandato in pezzi tutto quello che credevo di essere, per poi aiutarmi a scegliere quali mattoni usare per costruire una nuova me.
E' stato un uomo, un amico, un collega insostituibile.

Micol perchè è arrivata nel momento giusto, e mi ha salvata.
Perchè se il mio angelo del Karma ha una forma è quella di uno scricciolo popputo con capelli variabili e sorriso meraviglioso.

Andrea perchè riesce ancora a star dietro a questa palla pazza. Perchè le cose cambiano e lui resta sempre deliziosamente accanto a me.

Elena che è arrivata sul finire dello scorso anno e mi ha tenuta per mano durante tutto questo.

E poi...
Giulia che dopo sei anni è una costante nella mia vita. Perchè è sempre dalla mia parte perchè ride e piange con me, perchè mi sostiene nelle mie cazzate.

Rossella che è tornata dopo troppo tempo ma ha ripreso il posto che è sempre stato suo.

Danilo perchè continua a credere che io sia migliore di quel che sembro e perchè regala tenerezze alle quali non sono più abituata.

Silvia che è l'ammorins e non c'è altro da dire.

Lucia, Cristina, Claudia perchè cambiano, evolvono, si trasformano ma restano sempre le persone che amo.

Laura perchè non tutti riescono a entrarmi nel cuore in così poco tempo.

Raffaella perchè ogni volta è come se il tempo non fosse passato

E ancora...
Fumettisti e Fumettari, perchè non mi ero mai trovata in mezzo a gente così fuori di testa.
Quindi Marco(che mi sopporta e supporta nella scrittura), Luca, Fabrizio, Lorenzo gli amici di Lucca, quelli incontrati varie volte e quelli mai visti.

E l'uomo con il broncio perenne perchè nonostante il caratteraccio si è fatto volere bene
E l'uomo del pisolino perchè prima certe cose non le avrei mai fatte. Ma questa è una di quelle da raccontare ai nipoti.

Il cucciolo d'uomo arrivato sul finire dell'anno, perchè è un sorriso nei difficili giorni catanesi.

Spero di non aver dimenticato nessuno, ma è successo di certo. Mi concedo la possibilità di editare.

Buon anno nuovo a tutti.

martedì 30 dicembre 2008

restare

Ci sono cose che vanno fatte.
E rimanere a Catania, a regalare sorrisi a un pezzo di cuore che sta in ospedale, è una di quelle cose.
Ho rinviato tutto.
Prenoterò biglietti per Milano e Bordeaux nelle prossime settimane, riprenderò a studiare 10 ore al giorno.
Ma adesso resto qui, perchè mi sentirei sporca se non lo facessi.
Perchè alla fine questa sono io.
Sorrido comunque, stamane. Perchè so che qualcuno sorriderà nel vedermi entrare in quella stanza bianca, oggi pomeriggio.

venerdì 26 dicembre 2008

La ragazza dello Sputnik

-Credo che in questo momento tu stia tentando di mettere te stessa in una nuova struttura narrativa. Sei troppo presa da questa operazione per avvertire la necessità di esprimere le tue sensazioni in forma di scrittura. Non hai lo spazio mentale per farlo.
- Non sono sicura di capire, ma tu per esempio, anche tu metti te stesso in una struttura narrativa?
- Più o meno tutti mettono se stessi in una struttura narrativa di qualche tipo. E naturalmente anch'io. Pensa all'albero di trasmissione in un'auto. E' come una trasmissione che si interpone tra te e il duro mondo della realtà. Regola l'azione della forza che viene dall'esterno utilizzando un ingranaggio, la accetta e la trasforma con facilità. e grazie a questa funzione protegge il fragile corpo delle persone. Mi segui?
Sumire annuì leggermente.
- Più o meno. E io non mi sarei ancora adattata a questa nuova struttura narrativa- è questo che vuoi dire?
- Il problema più grosso è che tu non sai ancora di che racconto si tratta. Non conosci la trama, e lo stile è ancora tutto da definire. Conosci solo il nome della protagonista. E tuttavia, ciò ti sta cambiando realmente. Con un po' più di tempo, credo che questo nuovo congegno narrativo comincerà a ingranare in modo da proteggerti, e che tu riuscirai a vedere in un modo nuovo. Ma ancora non sei pronta. E naturalmente sei esposta al pericolo.

Murakami Haruki, La ragazza dello Sputnik.

martedì 23 dicembre 2008

A Natale siete tutti più buoni. Io mi dissocio.


E quindi parlo male di qualcuno.
E siccome questo è un blog serio e professionale, io parlo male di uomini.

Durante una telefonata fiume con la mia scrittrice preferita è venuto fuori che gli uomini sono dei semplicioni ma hanno grossi problemi che noi complicate donnine non sospettavamo avessero.

Potremmo suddividere questi problemi in poche categorie.

1 I demoni interiori.
Ve li immaginate come dei piccoli alien puzzolenti che vengono fuori dalla bocca del vostro uomo senza che lui abbia mangiato del kebab.
Voi non lo sapete, ma quella sera che resta a casa di cattivo umore non sta giocando alla wii e non si sta nemmeno ammazzando di seghe. No, lui sta combattendo i suoi demoni interiori.
Una lotta impari, violenta e che ha spesso conseguenze disastrose quali “ cara non ci vediamo, ho bisogno di star solo”.
Non fidatevi, donne.
(consiglio la lettura del post dell’amica di cui sopra specializzata in "cumuli di sofferenza")

2 Sono bravo sono bello sembro quasi tuo fratello.
E’ uno di quegli ometti deliziosi, intelligenti e carini dotati di un fantasmagorico sex appeal pari a una pianta grassa.
L’ometto non se ne rende conto e si comporta come se tu fossi la stronza della situazione semplicemente perché, dopo i primi due appuntamenti, decidi che non è la persona giusta alla quale mostrare il nuovo completino intimo.

3 Sir Lancillotto
“Non voglio farle del male, giovine delicata donzella”
Eh si. Siamo tutte delicatine, pericolosamente attratte da uomini cattivi che hanno nei nostri confronti un occhio di riguardo.
Perché si sa, noi donne ci innamoriamo immediatamente di chiunque, mica siamo come gli uomini.
Se uno ci bacia il giorno dopo siamo sotto casa sua con i cornetti caldi e il caffè latte(e quando sorge il sole dire buonanotte...)
Categoria molto pericolosa i Sir Lancillotto, perché si vendono bene e vi fanno quasi credere di essere dei bravi ometti.

4 Geimsdin
Partiamo dal fatto che James Dean nella vita non era come nei film. Ed era pure basso.
I Geimsdin sono i maschi belli e dannati. Che si sforzano di fare l’occhio alla Scamarcio mentre gli viene fuori l’occhietto da miope.
Mi sono sempre stupita di come le donne ci caschino sempre.
Se lui ti guarda e non parla non sta proteggendo riflessioni profonde.
Semplicemente non ha un cazzo da dire. Stop.


5 I Profumieri
La categoria più inaspettata. Si pensava fosse prerogativa femminile.
E invece ci sono uomini che credono di essere i fighi come quelli che fanno provare i profumi alla Rinascente di Piazza del Duomo.
Sono lì, belli come il sole, con un sorriso bianchissimo.
Ti guardano, te lo fanno odorare ma poi si riprendono la boccetta.
E tu torni a casa con un lieve odore addosso e nient’altro.
Le scuse sono tante. Si va da non sono pronto a è una questione di igiene, da sei deliziosa ma a dopo potrei non essere all’altezza delle tue aspettative .
Ora la domanda è una.
Perché ci avete provato per mesi? Cioè noi non volevamo darvela, voi vi siete messi in testa che la volevate e quando noi pensiamo che darvela potrebbe non essere un errore non la volete più?


E con questo concludo la mia filippica.
Ah, com’è bello camminare senza sassolini sotto ai piedini.

domenica 21 dicembre 2008

Mercato

Camminare per la città di domenica mattina.
Sentire le voci del mercato da lontano, l'odore del pesce e dei cedri.
Unica rossa in un internet point color caffelatte.
Mi sento turista nella mia città, ne osservo i volti così diversi dal mio, la pelle baciata da un sole che esiste solo qui, mi lascio attanagliare da nostalgie e paure.
Sono malinconica, come sempre quando sono a Catania, contenta di incontrare vecchi amici e di sorridere con cugini ritrovati.
Questa è sempre l'altra metà del mio mondo, piena di pensieri da ignorare, piena di ricordi da cancellare.
Ma adoro certe piccole emozioni di questo posto.
E il giorno di Natale voglio andare al mare, voglio leggere Murakami Haruki seduta su uno scoglio, con la salsedine sulle labbra.

giovedì 18 dicembre 2008

partenze


Uscirò di casa tra quattro ore e non tornerò per diciotto giorni.
Ci saranno parenti da salutare e nipoti con i quali giocare, qualche giorno da commessa e qualche altro da figlia.
Cercherò anche di essere una sorella migliore anche se non è troppo facile.
Ascolterò nuova musica e guarderò nuovi occhi, rivedrò facce amiche e volti quasi dimenticati.
Incarterò più regali di quanti ne scarterò.
Sarò costretta a simulare qualche sorriso e scoppierò in qualche fragorosa risata.
Parto per il solito mondo parallelo, nella speranza di riuscire a starci bene dentro, nella speranza di non tornare più stanca di adesso.

lunedì 15 dicembre 2008

Bea, la coinquilina e il termosifone


Per la serie le disavventure della donna più goffa dell'universo...

Ore 18.15, esco dalla doccia e scelgo cosa indossare per una serata tra amici, tocco il termosifone e lo sento tiepido, devo far uscire l'aria.

Chiamo la mia coinquilina che prende la pinza apposita e inizia a svitare la valvolina.
Bastano pochi secondi, inizia a scorrere un fiume d'acqua, salta via la valvola e noi ci troviamo a fronteggiare i litri d'acqua bollente che vengon fuori dal termosifone.
Io prendo le coperte che stavano sul letto e blocco il flusso ustionandomi tutte le dita, la coinquilina vola in cucina e torna portando con se un cucchiaio di legno.
La guardo spaesata e lei con un coup de théatre usa il manico del cucchiaio per fermare l'acqua e salvare la mia stanza dall'inondazione e me dall'ustione definitiva.

A quel punto inizia la fase due.
Rimettere la valvolina.
E lì in accappatoio munita di secchio salva ondate e con una mano sul cucchiaio sono pronta a permettere a lei di risistemare il tutto.
Il primo tentativo ha il solo effetto di inondare anche il corridoio e di scottare la mia pancia ma il secondo è risolutivo.

Siamo salve, ustionate ma salve.

post di servizio

Cazzeggion cazzeggioni un certo numero di utenti anonimi arrivano in questo blog per commentarlo in modi vari e sempre molto divertenti.
Questo però causa qualche difficoltà di comprensione a me e ai lettori che passano di qui.
Come si fa?
Facciamo ruba bandiera?
Numeriamo gli anonimi in modo che io possa sapere con chi sto parlando?
Insomma ragazzi, fatemi capire chi scrive cosa, non voglio firme né nomi, voglio semplicemente che mettiate una sigla o una lettera alla fine del vostro commento.
Questo blog è sempre stato aperto a tutti e sempre lo sarà.
Ogni parere, critica, polemica o complimento sarà ben accetto.
Ma devo evitare che si faccia troppa confusione.
Sarà mica intellettual-chic questo post?
Ha ha ha.
Ridendo vado a dormire.

giovedì 11 dicembre 2008

gocce

Diluvia da giorni qui a Roma.
Pioveva anche stamane, quando in tuta e giubbottino di lana sono uscita dalla palestra per tornare a casa.
Camminavo sotto quelle gigantesche gocce d'acqua, con quel vento che spaccava le labbra e screpolava il viso.
Lettore mp3 e mani in tasca, perchè io amo camminare sotto la pioggia.
E mentre Alanis cantava una delle mie canzoni preferite il sapore della pioggia diventava salato mescolandosi con le mie lacrime.
Chi mi conosce bene dice sempre che io non piango mai per dolore, piango solo per rabbia.
E oggi piangevo e cantavo, lasciando sbalorditi i passanti.
Non sono più abbastanza piccola per fare queste cose, ma oggi ero sufficientemente incazzata da fregarmene della gente.
E sono arrivata a casa con i vestiti inzuppati di pioggia e sudore, il viso che faceva male e le labbra che sanguinavano. E 15 minuti dopo uscivo da una doccia bollente sorridendo per l'odore di neonato della mia pelle. Ed ero leggera.

mercoledì 10 dicembre 2008

The Jackson five


Ora parliamone, che non ne parliamo da un sacco di tempo.
Al momento abbiamo in ballo:
-Io vorrei non vorrei ma se vuoi.
-Sei tu o lei ma tutte e due vorrei.
-Ti amo e poi ti odio e poi ti amo e poi ti odio e poi ti amo.
-Non ho l'età per amarti non ho l'età.
-Scusa se ti amo e se ci conosciamo da due mesi o poco più.
E' chiaro che non stiamo parlando di canzoni, vero?

Mi sa che mi dedico al cinema, che è meglio.
Alla sala sotto casa danno "Io ballo da sola".

(Si scherza, non me ne vogliate.)

lunedì 8 dicembre 2008

Il lavoro delle 3 M

151 pagine di traduzione sono da poco nella casella di posta elettronica del mio editor.
Non è la prima traduzione della mia vita, è chiaro, ma reputo questo lavoro il mio vero esordio.
E' un bel lavoro, e sono sicura che dopo esser passato sotto le grinfie del mio capo, sarà anche una cosa fatta per benino.
E ora aspetto, come un padre fuori dalla sala parto, che mi si dica se ho fatto un buon lavoro.
Sorrido adesso, sorrido perchè ho fatto un passo piccolo ma molto importante.
E domani si riprende a studiare, perchè adesso la voglia c'è.
E se questo lavoro fosse servito solo a farmi trovare la passione perduta, sarebbe comunque valsa la pena di farlo con tutta la cura possibile.
Questo anno è stato imprevedibile. E devo ringraziare soprattutto chi ha preso un posticino nella mia vita e ha deciso di non mollarlo più, nemmeno quando star li faceva male.
Non scrivo altro, sai già tutto.
(Da oggi c'è una nuova etichetta per i miei post, e ne vado fiera.)

venerdì 5 dicembre 2008

moon


In questi giorni sono una palla, lo so.
Passo le giornate davanti al pc e sono pallida perchè prendo veramente troppo poco vento in faccia.
Ieri qualcuno mi ha detto che non dovrei tradurre la sera, che dovrei coccolarmi un po', e forse ha ragione.
Che poi mi distraggo un sacco, e le ore di lavoro effettive sono molte meno di quelle passate con il sedere sulla mia sedia fuxia.
E ora mi accorgo che dalla mia finestra non si vede la luna, malamente sostituita dalla lampada sopra la mia testa.
Nella vecchia casa in periferia la luna era sempre lì a guardarmi e, in estate, quando tenevo la finestra spalancata, il cielo era l'unica cosa che riuscivo a vedere mentre mi apprestavo a dormire.
Niente antenne nè palazzi davanti ai miei occhi, solo il blu scuro del cielo con quei piccoli pois che sono le stelle al limitare della città.
Ma qui ho nove piani di civiltà varia che limitano la mia visuale, nove piani di uova fritte e pianti di bambino, nove piani di chitarre strimpellate e sveglie dimenticate.
Nove piani di vite che mi incuriosiscono ma che mi tolgono il respiro.
Questa notte è così.
Spengo la luna sulla scrivania, e vado a letto.
Che domani alle sette suonerà la solita sveglia, la sveglia di qualcun'altro.

martedì 2 dicembre 2008

il centro dell'attenzione


Traduco abbracci e amori, cene consumate insieme e pisolini sul divano.
Le giornate sono scandite dai punti che devo mettere nei rapporti e le virgole da posizionare nel giusto modo per lavoro.
E' tutta una questione di punteggiatura o, forse, è solo questione d'amore.
Che di amore ne ho tanto da dare e lo do solo al mio lavoro, adesso.
Perchè amare le persone è più difficile che coccolare un testo, con le dita che corrono veloci sulla tastiera e gli occhi che bruciano.
E sono stanca, stanca di chi si sente sempre al centro delle mie attenzioni, di chi ritiene di meritare quello e molto altro senza chiedersi se è capace di dare altrettanto. Sorrido quando mi accorgo che ogni frase scritta viene percepita in modo diverso e che più di una persona è assolutamente certa di essere l'oggetto di quel pensiero.
E sono stanca di dover dire migliaia di parole al giorno, di dover scrivere anche quando non vorrei, anche quando il silenzio sarebbe la risposta giusta. Che se ci si potesse guardare negli occhi non ci sarebbe bisogno di dire nulla, perchè il respiro sarebbe l'unico suono necessario.
E ci sono persone che vorrei toccare adesso e altre che allontanere in questo istante, e certe volte sono la stessa persona e fa un male cane.
Io resto comunque arcobaleno, alla tempesta pensateci voi.

domenica 30 novembre 2008

WonderBea

Mutandine blu con le stelline.
Ecco cosa mi manca.
Forse è questo che non permette a WonderBea di funzionare, in questo periodo.
Sono fuori casa da 2 giorni, vista la momentanea inagibilità della stanza di Piazza Bologna.
Ho trovato rifugio a casa del mio fotografo preferito, ed è strano trovarsi a lavorare insieme.
Due scrivanie, due computer e due red bull.
E molti sorrisi, che servono a entrambi.
I ritmi sono serrati. Ho traduzioni da consegnare e viaggi da organizzare, devo anche rimettere in moto le mie mani, ricominciare a creare cose buffe e colorate, perchè qualcuno aspetta solo me.
Ho intenzione di dormire poco, la prossima settimana, e di vivere di più.
Ho intenzione di amarmi un po', non che lo meriti così tanto, ma credo di doverlo a me stessa.
Ci si prova.
Attention. Trois, deux, un. Fiiiiiii.

mercoledì 26 novembre 2008

la finestra rotta

25 ore di treno in tre giorni.
E le sento tutte, una per una.
Sono stanca e per nulla concentrata, non ho voglia di discutere nè di amare.
Non riesco a tradurre nè a chiudere tutto e andare a riposare.
La solita indecisa, la solita sciocca che vuole tutto e il contrario di tutto e non sopporta la solitudine.
Oggi è così, oggi mi sento sola. E il silenzio assorda e colpisce in pieno stomaco.
Stasera rinuncio, rinuncio a volermi bene.
Porto il pc sotto le coperte con me e provo a lavorare li.
Ignorando la finestra rotta e il riscaldamento spento.

lunedì 24 novembre 2008

il mio cane di pezza

Nel mio vecchio armadio, in una casa nuova, il mio cane di pezza di quando ero ragazzina giace schiacciato da una serie di fascicoli che contengono documenti di vario genere.
E io in questa casa mi sento così.
La mia infanzia poco felice schiacciata ancora, tra le pareti di un posto che non mi appartiene.
E Catania è bruttissima di questi tempi, le strade buie, la paura di esser rapinata da un momento all'altro come è successo pochi giorni fa a mia sorella, esser buttata a terra e contare graffi e lividi.
Non sto bene, come sempre, qui.
E c'è qualcuno che mi manca a 900 km di distanza e qualcuno che, sorprendentemente, non mi manca quasi più.
Questa sera mi lascerò amare da chi veramente lo merita, da chi è la mia vera famiglia.
Quella che io ho scelto.
E organizzo il capodanno altrove, con altri pezzi di cuore.

venerdì 21 novembre 2008

coperte

Qualche linea di febbre, i piedi scalzi, un treno perso e una casa silenziosa.
Che ci sono giornate che prendono strade inattese, che ci sono giorni nei quali manderesti a puttane tutte le tue idee e rimarresti sotto il piumone.
E invece ti alzi e ti vesti, come sempre.
Torni a lavorare, e attendi con le fitte allo stomaco i commenti sulla prima parte di un lavoro che è più di quel che sembra.
E la voglia di tornare nella tua terra d' origine è meno di zero, che casa è il posto nel quale vorresti rimanere per sempre non quello dal quale non vedi l'ora di scappare tutte le volte.
Fa freddo, il primo freddo romano è sempre sconvolgente, perchè cambia completamente l'aspetto della città.
Vado a riscaldarmi sotto le coperte.
Diverse da quelle di ieri, diverse da quelle di domani.

martedì 18 novembre 2008

25th hour


Qualcuno ha da prestarmi un'ora?
Vorrei usarla per amare.
Vi giuro, ve la tratto bene. Potrebbe essere l'ora più bella della giornata.
Io non ce la faccio ad amare in queste misere 24 ore. Che quando ho amato l'ho fatto sempre togliendo tempo al sonno.
Ma se vado dal signore che gestisce il tempo, credete che me la conceda un'ora in più per una buona causa?
Un'ora in più per la felicità?
Forse devo solo organizzarmi, rimettere insieme i pezzi e limitare gli sprechi, perchè così non c'è spazio per entrare nella stanza del mio cuore. Perchè con questo disordine c'è bisogno di qualcuno veramente coraggioso, che decida di aprire la porta di forza e di guardarmi sistemare tutto nei cassetti giusti.

mercoledì 12 novembre 2008

l'altra me

Ho mal di pancia e sento freddo.
Stanotte ho dormito poco e male, mi sono arrotolata nelle coperte, tanto il letto è sempre vuoto per più di metà.
Mi sento sola, anche se non ce n'è motivo.
E ho voglia di raccontarmi a chi ha voglia di ascoltare. Che ci sono tante cose non dette ancora, tante cose che varrebbe la pena di far venir fuori. Adesso che è il momento giusto.
Mi incazzo con me stessa perchè stasera dovrei essere felice. Chè domani inizia una nuova avventura. Per un mese mi farò un mazzo così ma le soddisfazioni saranno tantissime.
E invece ho l'umore a terra, perchè mi faccio condizionare dalle cose del cuore. Quelle che ho sempre messo in secondo piano.
Perchè vivo nel conflitto perpetuo tra la voglia di darmi e la paura di farlo.
Vorrei lanciarmi come le rock star ai concerti, sicura che qualcuno mi prenderà al volo.
Ma la paura di cadere con la faccia a terra è sempre troppo forte.
Ed è ancora più forte adesso che non mi riconosco nelle vetrine, perchè non so chi sono e fatico a scoprirmi. E a farmi scoprire.
E adesso sciolgo sulla lingua un quadretto di cioccolato al latte che non mi piace più, e cerco una dolcezza nuova, che possa piacermi ancora.

lunedì 10 novembre 2008

Vichy Cristina Barcelona


Accattivante e sensuale, l'ultimo film di Woody Allen.
In una Barcellona luminosissima, che sembra dipinta grazie ad una fotografia ben fatta.
La trama è il classico Lui-Lei-L'altra dove "L'altra" varia in maniera imprevedibile.
Due turiste americane decidono di passare due mesi nella calda estate spagnola e si trovano a fare i conti con il prototipo di maschio latino, artistoide e sessualmente disinibito che fa un po' maestro di sci a Cortina.
La bionda e la mora, due bellezze diverse e due caratteri opposti.
Chiaramente la mora è tutta casa e chiesa con qualche sorpresa e la bionda è a caccia di emozioni.
Un film incentrato sull'amore romantico che vive solo nel suo essere inappagato, sul sesso che funziona sempre a meraviglia, e su una gioiosa promiscuità che non crea problemi di sorta a nessuno.
Il film è, in fondo, godibilissimo con qualche spunto di riflessione interessante e qualche sorriso amaro.
Una favola d'amore, tale anche grazie a un narratore che vorrebbe esser la controparte di Andrè Dussollier (in Italiano Omero Antonutti) voce narrante de "Le fabuleux destin d'Amèlie Poulain", dove il romanticismo è fatto di biccheri di vino e musica per chitarra e la sessualtà di baci appassionati e occhi sgranati.

Bisogna pur dire che Javier Bardem è sexy da perderci la testa, con il suo corpo muscoloso e la faccia incazzata, Rebecca Hall è elegante e sensuale con uno sguardo che fa supporre che ci sia molto dietro la maschera da brava ragazza, Penelope Cruz è ormai ferrata nell'interpretare la mezza matta e fa pensare che l'età per essere la sex simbol sia passata e non le resti che far la drogata che si riprende e torna a essere almeno carina.
E poi Scarlett Johansson e le sue meravigiose tette, che sfidano le leggi di gravità, tengono lo spettatore inchiodato allo schermo per 100 minuti.

Anche se non si direbbe, il film mi è piaciuto molto.
Bravi gli interpreti, intensi i personaggi e scorrevole, seppur lenta, la narrazione.
E, novità assoluta, la Johansson ha imparato a reggere dei primi piani tenendo la bocca chiusa.

domenica 9 novembre 2008

Milk , Toast and Honey


E' finita un'altra settimana strana.
Con molti sorrisi regalati, qualche bacio, e un certo numero di ferite da leccare.
Con la mente che cerca di convincere il cuore che non sono una persona di merda.
Fatico a non definirmi tale al momento.
E da domani devo decidere cosa fare della mia vita, con due esami alle porte e altrettanti viaggi negli spazi vuoti, rapporti da coltivare o da chiudere subito, amici da coccolare nonostante tutto.
E vorrei svegliarmi al mattino e trovare la colazione pronta, e il pane tostato ancora bollente.
E vorrei che qualcuno si prendesse cura di me, domani.
Invece correrò ancora come una matta, e alle 9 sarò già in palestra e alle 11 a prendere un regalo, e poi di corsa in biblioteca.
Nella speranza di trovare ancora un poco di tempo per me.

Credo che mi iscriverò a un corso di informatica e a uno di inglese, ricomincerò a tradurre e riprenderò in mano un hobby che ho tralasciato per troppo tempo.
Proverò a metterci cuore stavolta, proverò a metterci impengo, anche se non è facile.

venerdì 7 novembre 2008

luglio

Disinfetto le ginocchia sbucciate. E brucia un po'.
Bella metafora della mia giornata, anche se tra qualche giorno la crosticina cadrà davvero.
Ci sono tante novità di cui non ho parlato perchè aspettavo che sbollisse la rabbia.
Sono bloccata qui fino a Luglio, perchè qualcuno ai piani alti ha deciso che non c'erano fondi a sufficienza per 4 inutili sessioni di laurea quindi quella di marzo, la mia cioè, è stata eliminata.
A gennaio finirò gli esami e per i sei mesi successivi avrò due possibilità: tornare a vivere a Catania, a casa dei miei, dopo 6 anni o cercare un lavoro da commessa sottopagata per riuscire a mantenermi da sola.
Quindi c'è una sola opzione.Che tanto la commessa la so far bene!
Sono chiaramente delusa e triste, perchè di tempo ne ho già perso troppo da sola, e piango già le conseguenze del mio scarso impegno. E poi il Giappone mi aspetta, anzi mi aspettava.
E' come se ogni volta che vedo la luce qualcosa mi trascini indietro.
Quindi mi avrete in mezzo fino a Luglio, probabilmente più scontrosa e incazzata di adesso.
E chiedo scusa a tutti coloro che hanno detto "ma poi tu parti per il Giappone", se avessi saputo come sarebbero andate a finire le cose non avrei distrutto nessun sogno.

martedì 4 novembre 2008

Estate



Piena estate, 4 lunghi anni di calore.
Con il sole che ci svegliava al mattino perchè io non riesco a dormire con le persiane abbassate, con il caldo intorno anche quando fuori faceva freddo.
E io che cantavo, tutto il santo giorno fino a sfinirti, e tu che disegnavi e cercavi di coinvolgermi.
Che sembrava che inchiostrassi la nostra vita, che facessi la pioggia con la lametta, che colorassi il sole con i pantoni per far si che i raggi non mi scottassero.
E il tempo è passato e continua a passare, come le nuvole dalla finestra della casetta di polly pocket, come le carezze che ci siamo fatti e gli strilli che ci tiravamo addosso, che io tiravo addosso a te.
Che è stato difficile imparare a non farlo, ma ho imparato.
Che è difficile diventare adulti, ma ce la stiamo facendo passo dopo passo.
Sempre vicini, nonostante tutto.
E la gente che ci guarda non ci crede che è tutto vero, pensa che sia solo una pausa, ma noi sappiamo che non è così.
E ci si continua ad amare, ed è così difficile spiegare che ci si ama in modo diverso, non per forza meno intenso, non per forza meno vero.
Che l'amore è un sentimento totale e totalizzante e certe volte bisogna smettere di stare insieme per riuscire ad amarsi senza farsi male.

Buon compleanno, questo è il mio regalo, quello vero.

domenica 2 novembre 2008

La donnina e la fiera del fumetto.

-Giorno 1-
Sei del mattino di venerdì 31 ottobre, la nostra donnina in gonna a pieghe e viso addormentato si appresta a prendere il treno che la porterà li, proprio li, dove mai avrebbe voluto metter piede.
Il magico mondo fatto di fumetti, fumettari e fumettisti.
Viaggia tranquilla leggendo il quarto manga della sua vita(perchè sta facendo la brava e si è messa a studiare!) e, quando arriva alla stazione di Lucca, sotto l'infausto presagio di un diluvio universale, si accorge di scendere da un treno di orecchie di peluches e si chiede, per la prima volta, cosa diavolo ci fa in quel posto.
Arriva in fiera, complice un ex fidanzato adorabile circondato da altrettanto adorabili amici, uno dei quali semisvenuto su una gelida sedia del piccolo stand legionario, inizia il giro in fiera.
Poi arriva lei, la vede da lontano quella grappettina colorata, e si abbracciano come se non si vedessero da mesi,cosa vera, cercando di non dare troppo nell'occhio, gran bugia.
Inizia il giro, saluta di qui, bacia di li, abbraccia di su, sfotti di giù.
E, dopo una serie di strambe cose, caffè presi con famosi sconosciuti che conosci in un attimo, chiacchere con gente varia con sottofondo di sudore di altrettanto varia umanità arriva la sera, innaffiata da tanto vino, e la notte, durante la quale si condivide un letto con l'ex di cui sopra, per scoprire che proprio non si riesce più a dormire nel lettino.

-giorno2-
Sveglia presto, che ci sono da fare i turni per la pipì, tra uomini che russano ancora e altri che si grattano le palle. La vita di una donna in mezzo a 6 uomini non è proprio semplice. Colazione e si cerca lavoro, tra gente che sbianca appena scopre che studi a Roma, altri che dimostrano una gentilezza tale da far supporre di avere la camicia aperta un bottone di troppo, altri che non ti lasciano un biglietto da visita che terrai e prendono il tuo che è, di certo, finito nel cestino un secondo dopo.
Comunque la nostra eroina, di rossonero vestita, con delle calze da gothic lolita che fanno un po' fiera del fumetto, si aggira confusa tra gli stand ,passa del tempo con qualche amico, incontra gli sposini in tour e un certo numero di persone che sembrano essersi radunate li al solo scopo di turbarle la giornata.
Poi qualcosa scatena l'angelo del karma, o forse la sfiga pura.
E' ora di andare via, un po' in anticipo.
La nostra eroina arriva in una stazione iper affollata e prova a prendere un treno sul quale non riuscirà a salire, nel giro di 15 minuti entrambe le sue deliziose scarpine da Mago di Oz autodistruggono, corre nel bagno della stazione, un bel wc alla turca, per indossare gli stivali. Vi lascio solo immaginare la scena.
Per concludere resta a Lucca, va a cena con tanti amici e diventa per un po' Anna.
E poi dorme per terra, più comoda del giorno prima, a dire il vero, nonostante gli uomini russanti intorno.

Al mattino è tutto pronto per il ritorno a casa, colazione volante e mille ore di treno.

Ci sono tanti ringraziamenti da fare, tanti nuovi amici, qualche lontananza che fa un poco male.
Ah, c'è anche qualche scusa...
Ai lettori che mi hanno fermata per salutarmi chiedo scusa, non sono ancora preparata per questo e l'imbarazzo non mi permette di essere disponibile e gentile come dovrei. Grazie, comunque, siete stati tutti deliziosi.

venerdì 31 ottobre 2008


Tra 5 ore si parte per Lucca( e cacchio vai a dormire, no?)
Sarà la prima fiera del fumetto della mia vita, e questo è uno dei motivi per cui qualcuno mi odierà!
Parto munita di sorrisi, curiosità e biglietti da visita, senza dimenticare di mettere un cartuccera un certo numero di abbracci, che di persone che meritano di riceverli che ne sono un po'.

Ci si vede domenica, ragazzi.

giovedì 30 ottobre 2008


Delizioso e doloroso.
Colto e coinvolgente.
Maus di Art Spiegelman è un capolavoro.
Una graphic novel con le capacità narrative di un romanzo, per una come me che non guarda quasi i disegni.
Non è un fumetto per bambini, è crudo e duro in alcune parti, amaro e pungente in altre.
Fa piangere e sorridere, permette di entrare e uscire in un soffio da uno dei momenti più sconvolgenti della nostra storia recente.







Un " Se questo è un uomo" a fumetti, concedetemi il confronto.
Da proporre come testo scolastico, per i ragazzi dei primi anni del liceo.

mercoledì 29 ottobre 2008

blu


Danzavano oggi, mentre io correvo senza una meta, sudando rabbia e stanchezza.
Ballavano, con i loro body blu elettrico con un fiore bianco e le scarpine in tinta.
Erano tanto diverse tra loro, ma tanto simili alla me di 20 anni fa.
Ruote salti e pirouettes, sorrisi e giochi.
Una, in particolare, mi ha guardata, mi ha sorriso e ha detto: sei bella.
Io l'ho guardata e le ho detto: stavo per dirti la stessa cosa, da piccola ti somigliavo un po', ma tu hai gli occhi più belli.
Erano azzurri, più intensi del body, limpidi come non potranno mai più essere, felici è possibile solo mentre si danza.

domenica 26 ottobre 2008

tried to make it little by little

Girare la città di domenica pomeriggio, passare quasi un'ora in libreria a sfogliare libri di cucina, staccare le orecchie di un orsetto gommoso.
Se vedete una sciocca capace di passare ore seduta su una poltroncina di pelle della Feltrinelli, con 5 o 6 libri sul grembo, intenta a leggere le prime due pagine di ogniuno, probabilmente sono io.
Di solito leggo le prime due pagine di ogni romanzo prima di scegliere quale comprare.
I migliori libri sono quelli che sanno coinvolgerti con 4000 battute, i peggiori quelli che dopo 2000 battute sono tanto noiosi da spedire i tuoi pensieri verso la fermata della metro.
Ma sono l'unica a cui piace il vento sporco che si alza venti secondi prima che il treno arrivi in stazione?
Mi commuove.
Un misto di ansia ed emozione, a dire il vero.
Il cuore accelera, poi perde un battito, e riparte quando la metro si ferma e le porte si aprono.
Oggi mi ha fatto bene uscire di casa, per non pensare a quello che non ho, ai viaggi che non ho fatto, alle scelte difficili da portare avanti.
Mi ha fatto bene ascoltare i Roxette mentre camminavo verso stazione Termini.
Certe volte il buon umore si deve costruire, già ieri mi ero lasciata dominare dalla malinconia, passando la serata a vedere un film su Mishima Yukio.
Oggi dovevo tirarmi su, chè domani è lunedì, primo giorno di una settimana che si preannuncia ricca e stramba.
I'm dressed for success.

venerdì 24 ottobre 2008

il buon giorno si vede dal mattino


Sveglia alle 7.30, con le coinquiline che strillano davanti alla porta del bagno.
E la giornata è segnata.
Faccio finta di niente, balzellon balzelloni vado in palestra, faccio la mia ora di attività bruciaciccia,torno a casa, studio mi preparo un buon pranzo.
Alle tre appuntamento a Termini, con un amico del quale non ho mai visto la faccia.
Arrivo li, niente, non lo trovo.
Chiamo,il numero in memoria è sbagliato!
Attendo 40 minuti poi vado via.(scusa ancora, mi farò perdonare!)
Vado a ritirare i soldi per comprare dei biglietti ferroviari.
Carta smagnetizzata, così, dal nulla.
Vado in un ufficio postale aperto al pomeriggio.

Salve, mi si è smagnetizzata la carta.
Deve andare nell'ufficio nel quale l'ha fatta e richiedere una carta nuova.
C'è un problema, ho fatto la carta a Catania.
Dove?
CATANIA, SICILIA, 900 km da qui!
Eh, deve andare per forza li, qui non posso far nulla.
Ah, ok. Allora ritiro tutti i soldi dal conto.
No, non può, non ha la carta.
Si ma ho il conto, i codici e tutte le cose che servono per ritirare.
Si, ma può farlo solo nell'ufficio nel quale ha aperto il conto.
E' sempre quello di Catania, ricorda? Sicilia,900km?
Si, ma è così. Vada a Catania subito e avrà la carta entro 2 settimane. Arriverà a casa sua e poi lei dovrà andare soltanto ad attivarla...
A Catania scommetto. Comodo!
Eh, si deve fare riferimento all'ufficio di Catania.
Posso farle una domanda? Ho venti centesimi nel portafogli, mi spiega come faccio ad arrivare a Catania?
Prende il primo treno.
E chi lo paga? Poste Italiane?
Si fa fare un vaglia.
Dando per scontato che io abbia una madre che mi verserà dei soldi domattina. La fortuna di avere una famiglia malgrado tutto. Grazie.

Torno a casa, sotto la pioggia, a piedi perchè non posso prendere il biglietto della metro, con i miei venti centesimi in monete da 5 che tintinnano nella borsa.
Il pomeriggio passa tranquillo.
Non mi hanno investita, rapinata, non è crollato l'armadio, certo mi sono fatta la doccia con il tubo della lavatrice ma niente di grave.
Di sera mal di testa feroce. Sono andata a letto alle ventidue. In due ore sarebbe potuto succedere di tutto.

martedì 21 ottobre 2008

due cucine diverse


Che poi, certe volte, la vita sembra prendere una strada tutta sua.
E fai colazione con una persona seduta in una cucina distante 600 km dalla tua, e la sensazione è che stiate bevendo lo stesso caffè. E parli, giochi, ti muovi e vai in palestra.
E cammini, pranzi, ti rotoli tra le lenzuola pulite e stendi i panni appena lavati.
Con addosso il tuo odore e non solo, con le mani tra i capelli, con le labbra screpolate.
Domani saranno tante le cose da fare, per me e per gli altri.
E spero di aver la sensazione, a fine giornata, di aver guidato la mia vita.
Quindi gambe in spalla Bea.
Domani si riparte, probabilmente con la stessa colazione, lo stesso caffè e due cucine diverse.

sabato 18 ottobre 2008

wall-e


Mezzo litro del mio sangue è probabilmente già nel corpo di uno sconosciuto.
E wall-e è il film più tenero di sempre, dolce senza esser melenso, MERAVIGLIOSO.
Ci eravamo promessi di vederlo insieme quando baciarsi era casa e cercarsi nel sonno normalità, ti ricordi quando piansi vedendo il trailer? E' stato come con la codina gelata, una di quelle volte nelle quali faccio venir fuori un poco di umanità.
Che strambo, poi, tornare a casa, mettere dei punti, cambiare definizioni e cercare di sorridere.
Sorridere anche se certe cose toccano, soprattutto in giorni come ieri, con la testa che gira e il cuore che pulsa, il bisogno di una bistecca e la pancia grande quanto un pugno.
Giorni che iniziano con un laccio emostatico e la necessità di essere la solita donnina forte, senza sapere di dover esserlo per tutto il giorno.

mercoledì 15 ottobre 2008

26.900


Per ridurre l'umanità in schiavitù, la pubblicità ha scelto la linea morbida, la persuasione. Viviamo nel primo sistema di dominio dell'uomo sull'uomo contro il quale perfino la libertà è impotente. Anzi, questo sistema punta tutto sulla libertà, è questa la più grande trovata. Le critiche servono solo a dargli più risultato, i pamphlet a rafforzare l'illusione della sua melliflua tolleranza. Vi sottomette con eleganza. Tutto è permesso, nessuno viene a malmenarti se fai casino. Il sistema ha raggiunto il suo scopo: anche la disobbedienza è diventata una forma di obbedienza.

26.900 di Frédéric Beigbeder è un romanzo cinico e sarcastico.
I personaggi sono ben delineati, la narrazione è gradevole e piuttosto scorrevole.
Vale la pena di leggerlo, nonostante non sia un capolavoro della letteratura francese.


Sophie ti ha scannerizzato, poi si è alzata da tavola per uscire dalla tua vita senza riprendere fiato. Ed è strano, quando lei è uscita singhiozzando, lo sapevi benissimo che chi stava scappando eri tu.

domenica 12 ottobre 2008

giusto il tempo del tram


Sul tram vuoto, seduta in una di quelle posizioni che la gente quando ti guarda si chiede come fai a starci comoda. Il piede sul sedile, accanto al sedere. La testa sul ginocchio. Gli occhi che scrutano pagine che raccontano di biglie e coperte, pastelli colorati e torte alla crema.
Tagli la città in tram, e la gente che sale alle fermate di Via Prenestina ti toglie l'aria, è come se ti salisse addosso, come se ti pestasse i piedi anche se è a un metro di distanza.
E hai voglia che qualcuno morda il tuo labbro inferiore, e lo fai tu senza nemmeno accorgertene. Fin quando non mordi tanto forte da sentire il sapore rosso del sangue.
Pensieri che rimbalzano nelle pagine stampate anni fa, occhi lucidi senza lacrime, sorriso imbarazzato come risposta allo sguardo incuriosito di uno sconosciuto.
Ma quanto ci vuole per arrivare a casa?
Giusto il tempo del tram.


(foto di James Burton)

sabato 11 ottobre 2008

corde



Oggi è così.
In preda a uno strano romanticismo.
Uomini nuovi? No.
Nostalgia di amori passati? No.

Ascolto Yohn Mayer e Sufjan Stevens, Fiona Apple e Alicia Keys.
Voci calde e chitarre acustiche.
Mani che toccano le corde giuste, soprattutto quelle dentro la mia pancia.

venerdì 10 ottobre 2008

10 ottobre 2002

Avevo 20 anni quando sono andata via di casa.
E "andar via" è proprio il termine giusto.
Io non mi sono trasferita per studiare fuori, sono andata via, e il resto è venuto dopo.
Ricordo ancora che mia madre ha accettato il mio trasferimento una mattina molto presto quando, entrando nella mia stanza, ha visto che durante la notte avevo messo la mia roba dentro alcuni cartoni.
Mio padre l'ha accettato molto tempo dopo, o forse non ancora.


Sono passati sei anni.

Sono sempre stata cocciuta e rompiscatole, dura e forte ma anche sensibile e piagnucolona.
E mi piaccio così, sempre contraddittoria, sempre troppo difficile da incasellare, a volte un po' sfuggente.
E sono cambiata senza accorgermene, e mi trovo migliore di ieri ma ancora non contenta di me stessa. Diversa nel corpo e nell'anima ma sempre in cerca d'altro. Sempre pronta a riempire altri scatoloni, prendere un altro treno e ricostruirmi una nuova vita.
E mi dimostro ogni giorno che ce la posso fare, che non permetto alle difficoltà di far sparire i miei desideri.
Perchè voglio realizzare i miei sogni per poter desiderare altro e altro ancora.

E sono ancora quella ragazzina con i sogni nel casseto, e la chiave legata al polso.

giovedì 9 ottobre 2008

Ma perchè i nomi cinesi sono così difficili da pronunciare?
Studio storia della Cina contemporanea per il prossimo esame, invito amici a pranzo e faccio merenda con il tiramisù di Pompi.

Cerco di ritrovare concentrazione, con la grinta di una che vuole spaccare il mondo, prendere tutto e portarlo con se come bagaglio.
Programmo i prossimi viaggi, ascolto voci nuove, e battibecco con le amiche al telefono.

Sono giorni strani, è così ogni volta che torno a casa, lo è ancora di più in una casa che non è ancora del tutto mia.
E speriamo che il pelato ci metta una buona parola.

mercoledì 8 ottobre 2008

Crusca


Oggi è il primo giorno di solitudine dal 23 settembre.
Mi sono dedicata a questo disastro di stanza, ai vestiti invernali che andranno buttati quasi in toto e a me stessa.
Sta arrivando l'inverno, ed è strano dormire da sola su questo futon, mica mi sono ancora abituata a dormire in mezzo, sto sempre rannicchiata nell'angolino in alto a sinistra, in posizione fetale.
Per fortuna che ci sono spesso le amiche di passaggio ad occupare l'altro angolo.
Ma che freddo fa?
Mi preparo alla prossima fiera del fumetto,con il mio fantastico pigiama di wall-e taglia 14 anni.
Ci vuole un po' di nerdume anche in casa Moccia.
E' si, per la legge del contraBBasso, per citofonare a casa mia dovete comporre il numero 238-Moccia.
Perseguitata dagli illetterati, da coloro che credono che il congiuntivo sia un vezzo e le K un segno dei tempi.
Va bene la smetto, il prossimo fidanzato, però, deve essere un membro dell'Accademia della Crusca.

lunedì 6 ottobre 2008

Insieme


Che se ne parli, se ne parli pure.
Anche se ci metto la mia faccia, anche questa volta.

Sabato c'è stato un convegno importante, uno dei primi convegni in Italia sulle problematiche legate all'obesità ed alla guarigione da questa MALATTIA.

Non ho fatto segreto della mia storia, non ho fatto segreto dei traguardi raggiunti, ma non ho mai parlato della mia battaglia.

Due giorni fa ho dovuto farlo, mi è stato chiesto di raccontarmi davanti a un pubblico, di parlare della mia storia come di un successo.
Ed io mi sono sentita come se mi avessero chiesto di rimanere su quel palco nuda lasciando che la gente mi scrutasse e mi giudicasse.

Non ricordo cosa ho detto, so di aver parlato di me, di esser riuscita a trattenere le lacrime e di aver addirittura detto qualcosa di divertente.
Forse ho colpito qualcuno al cuore, forse ho riattivato i meccanismi sopiti di qualcun altro.

E io mi sento di dirlo anche qui che si può, e che bisogna rompersi il culo ogni giorno.
E che bisogna crederci anche quando verrebbe voglia di mandare tutto a quel paese, e che bisogna sorridere alla commessa che ti chiede quando nasce il pargolo che tu non hai in pancia, e che ci vuole forza per non aprire il frigo per compensare certi vuoti, e che nessuno ci salva la vita, possiamo farlo solo noi, cercando il supporto di chi ci offre una mano per tirarci via dal baratro.

E io non sono guarita, chè forse non si guarisce mai. Ma ho imparato che il cibo non è amico nè nemico. E' nutrimento per corpo e cervello, è un piacere ma non un abbraccio.

E vorrei che anche una sola persona credesse a quel che dico, perchè per me sarebbe il premio più grande.

venerdì 3 ottobre 2008

Pirouettes



Spalle basse, braccia lievemente curve, pancia e sedere contratti.
E poi un respiro profondo, lo sguardo che fissa un punto, la spinta del piede e si inizia a girare.
Questa è la pirouette, ed il segreto è uno solo:

Fissare un punto, uno solo, e non mollarlo mai.

La testa gira poco più veloce del resto del corpo e ritrova quel punto fermo.

Io ero brava a fare le pirouettes, riuscivo a non perdere l'equilibrio, a non avere un giramento di testa alla fine.

Adesso non ci riesco più, mi gira la testa, non riesco a ritrovare il punto fermo.
E come sempre non parlo più della danza, parlo della vita.
Sono una palla pazza, mi lancio nel vuoto e rimbalzo su tutte le pareti, mi scontro contro tutti gli ostacoli fin quando non perdo energia e mi fermo.

Sguardo in avanti e puntare l'obiettivo, devo imparare nuovamente a farlo.

lunedì 29 settembre 2008

101 cose

No scusate, 102.

102: Dormire su un divano letto in salotto con una donnina accovacciata dietro la schiena.

E qui dovrei dire mille cose, ma non credo sia necessario.
Basta sentirla respirare.

E non ditemi che non sono romantica, non ditemi che non sono affettuosa solo perchè non lo sono con gli uomini.

Chè le amiche sono il mio aMMore vero.

venerdì 26 settembre 2008

lo so, lo so.

60 ore di vita di cui 3 di sonno.
Ecco come sono stata gli ultimi giorni.
Non ho solo lavorato, beninteso, ho anche viaggiato chiedendomi perchè fossi su quel treno.
Ho ballato dino alle 6 del mattino chiedendomi quali energie mi tenessero in piedi.
Ho consegnato tutta la traduzione per ben tre volte.Per scoprire ogni volta che c'era sempre qualcosina(inaina)in più da fare.
Ho al mio attivo un numero di telefono lasciatomi da un tipo sul treno(sappi che non ti chiamerò, MAI!),un bacio sul collo ed una mano non dico dove da parte di un tizio in discoteca(e sappi che non te la darò, MAI!)ed un bel messaggio nel quale mi si da della stronza e si esprimono desideri che preferisco non riferire da parte di un tipo al quale mi ero affezionata(sappi che non ho capito e non capirò,MAI).
Insomma, sono giorni intensi.
Ho sonno ma non riesco a dormire.
Spero in questa notte, chè domani c'è un treno da prendere.

mercoledì 24 settembre 2008

タオル


Ho consegnato.
Ho finito.
Ho rotto il muro di paura che non mi permetteva di tradurre quella meravigliosa lingua che è il giapponese.
Ho iniziato complicandomi la vita, traducendo tutto un sito italiano IN giapponese.

Sono stanca morta.E stasera mangio sushi. E poi prendo il treno, e mi faccio 8 ore di viaggio.
Ma domattina saranno abbracci, saranno carezze.
E sarà così per tutta la settimana.
Sarò in Piemonte e poi a Milano, chiunque mi voglia vedere mi contatti.
Come al solito avrò dimenticato di avvertire qualcuno.

domenica 21 settembre 2008

said


Eh si, solo un ex fidanzato sa come soddisfare una donna.

Cioccolato di qualità, ecco la risposta a tutti i mali del cuore.

Un'altra amica è andata via, un altro bacio ed un altro "a presto".
Ma stavolta è veramente presto.
Manca poco alla consegna, poco tempo e molto da tradurre per finire il lavoro.
Ieri notte ho deciso di dormire, di andare a letto ad un'ora decente e svegliarmi dopo quasi 7 ore di sonno.
Stanotte si tradurrà, e non si andrà a dormire fino alla fine.
A costo di far mattino.

Qualcuno disponibile a veder l'alba con me?

sabato 20 settembre 2008

rainbow


E non lo so perchè mi sento sola.
E il telefono che squilla non basta più.
Sto male, in questi giorni.
Reagisco in maniera sbagliata ad un milione di cose, sono sulla difensiva, come se mi aspettassi un colpo alla nuca da un momento all'altro.
E tengo gli occhi aperti e muovo la testa con frenesia, perchè non voglio farmi cogliere impreparata.
E sono stanca di ospiti che vanno via, di chilometri da macinare in treno soltanto per abbracciare le persone alle quali voglio bene.
Non so perchè ad un certo punto mi trovo quasi sola in questa città, è come se il mio mondo fosse proiettato nel futuro. Il mio futuro.
Ma io sono ancora ferma nel passato. E Roma, oggi, è il mio passato.
Quindi chiedo scusa.
Scusami se sono insopportabile.
Scusa anche a te per la fiducia che non sono riuscita a darti.
Scusa pure a te, li giù, perchè peso più del dovuto sulle tue giornate.
E si, scusa anche a te, tu che provi sempre a star qui.

marmellata


Se la mattina alle 7 apri il frigo e trovi questo, capisci che oggi la giornata andrà storta e che , forse, è proprio il mondo che gira al contrario.

Ho appena consegnato la prima parte della traduzione.
Chi di dovere la riceverà domattina verso le nove, quando io sarò a far colazione con gli amici,perchè almeno una colazione a base di sorrisi la merito.
Alle mie spalle un'amica dorme in silenzio, sento il suo respiro.
Si è addormentata sentendo "meravigliosa creatura", l'ultima canzone anche per me oggi.
Digito in silenzio da un po' su questa tastiera.
Mi piace il rumore dei tasti come unico suono di una notte romana.
E' stata una giornata di punti e di virgole, cose che finiscono e altre che ricominciano sotto una stella diversa.
Guardo avanti.
Guardo i biglietti ferroviari che ho comprato qualche giorno fa, e penso che saranno giorni belli anche se non di completo riposo.

venerdì 19 settembre 2008

bollettino

6 ore di sonno e 42 di veglia.
Questo è il bollettino degli ultimi due giorni.
2 caffè questa mattina e mezza lattina di Red Bull nel pomeriggio.
Io non bevo caffè e quella era la prima Red Bull della mia vita.
Mi costringo a non consumare i pasti davanti al pc, almeno non quelli principali.
La fatica è tale da non riuscire a prender sonno quando, miracolosamente, trovo il tempo per mettermi orizzontale.
E poi ci sono amiche che piangono, telefonate che fanno male, reazioni inaspettate a gesti di empatia.
Ho ascoltato canzoni d'amore per tutto il pomeriggio.
E l'unico desiderio che ho è un abbraccio, forte e caldo.
Dormire con la testa poggiata su un cuore che batte.
Sentirmi al sicuro per un solo attimo.
Le lacrime artificiali, al momento non servono.
Ci sono quelle vere. Quelle che sanno di sale.

giovedì 18 settembre 2008

Aspettative


Pensavo di recensire un libro, questa sera.
Pensavo di citare una parte del romanzo che ho finito di leggere qualche giorno fa, e di commentare il resto.

Ed invece preferisco non farlo.
Perchè quel libro è stato una delusione. 924 pagine di noia quasi totale.
Un po' di sesso, due o tre puttane, una porzione di morti, due dosi di uomini viscidi, un pizzico di follia, una manciata di interiorità.
La perfetta ricetta per un romanzo inutilmente lungo e straordinariamente anonimo.
Si salva qualcosa?
Si, forse qualcosa.
Ma non basta a motivare la lettura di un volumone difficile anche da maneggiare.
Io, che leggo molto e molto velocemente ho impiegato quasi un mese per terminarlo.
Fate voi.
Quindi mi perdoni Gianluca Coci che avrà dato anima, cuore e anche un po' di salute per tradurre questo romanzo ma... Grotesque di Natsuo Kirino BOCCIATO!

martedì 16 settembre 2008

I don't want to know your name


Cinema "Azzurro Scipioni", sala Lumière.
Un piccolo pezzo di cuore, arredamento delizioso e profumo di cultura.
Chi non c'è stato non può capire, quindi mi offro di portarci tutti coloro che me lo chiederanno, ci sono cose che devono esser fatte.

Ho visto Ultimo tango a Parigi.
E mi rendo conto solo adesso di averlo visto in lingua originale e ne sono felice perchè nella versione doppiata si perde il bell'effetto dato dal dialogo bilingue.

Film meraviglioso, attori strepitosi, ambientazione perfetta grazie anche a quelle luci soffuse.
E' come trovarsi a far l'amore con il proprio uomo appena svegli, con le persiane abbassate e la luce che entando dagli spiragli rompe il buio.


Ed ultimamente tutto mi da da pensare, e ogni cosa che vedo o sento c'è un po' della mia vita.
Mumble Mumble.

domenica 14 settembre 2008

Beatrice e la storia del Rock



Sottotitolo: Lei non ne capisce un tubo!

Tum tum tum,tum tum tutum....
Andrea: chi sono?
Bea: mmm, ehm...
Andrea: Dai Bea...DEVI saperlo!Pensa ad un colore,la siglia di "lucignolo".
Bea: Ehm...i Green Day?
Andrea: Noooo, pensa al viola...
Bea: Mmm-faccia da povera vittima della società- non lo so.
Andrea: Deep Purple, Bea. Deep Purple!!! Dai, di che decennio sono?
Bea: silenzio- faccia da povera vittima della società, con occhi sgranati e lucciconi- silenzio.
Andrea: Dai anni '70, insieme a quali altri gruppi??
Bea: -musetto da gatto di shrek-

Da qui un ripasso della storia del rock.

Adesso so che:

Negli anni '60 c'erano i Beatles e i Rolling Stones... ma questo, forse, già lo sapevo.
E sapevo anche che il cantante dei Rolling Stones si chiama Mick Jagger e che cantano "Satisfaction".

Sono ancora in dubbio se i Doors( cazzo, so anche che il cantante si chiamava Jim Morrison) siano da collocare negli anni '60 o '70. Mi sembrano da anni '70 dal look di Morrison( capello spettinato,faccia da duro, maglia della salute).
Ah wikipedia mi dice che si sono formati nel 1965 e sciolti nel 1973, quindi il dubbio ci stava tutto.
Ecco.

Negli anni '70 c'erano: I led Zeppelin e i Deep purple. E basta così.

Negli anni '80 abbiamo poco rock ed un sacco di pop, ma a quanto pare c'erano: Aerosmith e i Bon jovi. Capitanati da Giovanni Bongiovanni.
Che ha dato al gruppo il suo nome come ha fatto Brigantony con i Brigantini.

Negli anni novanta invece c'erano gli Smashing Pumpkins, i Radiohead, i Rem i Guns and Roses e i Pearl Jam.

Questo è ciò che ho imparato ieri...anche se credo di aver dimenticato qualcosa.

Ora, caro Andrea e cari lettori intenti a scuotere la testa leggendo questo post.

Mi dite dove cappero devo mettere i Queen, i Metallica, i Jane's Addiction, i Kiss, i Pink Floyd e gli Iron Maiden??

Ai posteri l'ardua sentenza.

venerdì 12 settembre 2008



Giornate intere al pc.
Lunghissime telefonate che danno e tolgono ossigeno al cervello.
Qualche sorriso, un paio di carezze e tanto mal di testa.
Questi giorni sono così. 10 giorni di follia per poi ricominciare a vivere un po'.
In mente ci sono 8 treni 2 due aerei, che mi aiutano ad avere la voglia di andare avanti per la mia strada.

Questa canzone ha la mia età. E' venuta fuori oggi, chissà perchè!

giovedì 11 settembre 2008

limiti

Odio i miei limiti.
Questo è quanto.

Ho bisogno di un libro di grammatica italiana, perchè sono ignorante.
Non so fare l'analisi grammaticale delle frasi che devo tradurre, quindi mi perdo e spreco un sacco di tempo.
Grrr....
Devo imparare l'inglese(cercasi persona di buon cuore disposta a darmi lezioni), e devo farlo subito.
E' passato il tempo in cui la mia ignoranza poteva esser giustificata.

Odio le persone che mentono sapendo di mentina(che son comunque migliori di quelli con la bocca prosciugata dal nervosismo che, quindi, mentono con un pessimo alito)
Odio il non riuscire a fidarmi.

scusate, sono un po' nervosa.

mercoledì 10 settembre 2008

翻訳

Ci sono giorni nei quali ti manca chiunque.

Mattine nelle quali la nostalgia è uno dei veleni nell'aria ed entra nel nostro corpo ogni volta che inspiriamo.
E ogni volta che il dolore stringe il petto con maggiore intenstà, facciamo un respiro profondo e quel veleno si diffonde in tutte le fibre dei nostri muscoli.
Questa è stata una di quelle mattine.

Ho arrancato fino al pomeriggio, e poi alla sera.
Nonostante la presenza deliziosa di una mia cara amica.

Ma l'angelo del Karma punisce e poi premia.
Ed io sono stata premiata con una prova da superare.
Sarà difficile quanto lo è non ascoltare le urla di paura dentro la mia testa.

Eh si, ho paura.
Di fallire, di sbagliare, di deludere.

Ma come cavolo si dice paura in giapponese?

lunedì 8 settembre 2008

Casa nuova, biblioteca nuova.


In giapponese il termine che comunemente traduciamo come " camerino" rende anche il concetto di "retroscena".
I retroscena di una storia d'amore, per esempio.
Due termini così strettamente collegati anche in italiano(nel contesto teatrale, ad esempio), che si riuniscono in un'altra lingua.

Non ve ne importa un fico secco, lo so.
Ma a me si.
Perchè adoro le sottigliezze, amo scoprire i significati secondari di parole nuove.
E' il motivo per cui studio lingue straniere.
E' il motivo per cui vorrei imparare tutte le lingue del mondo.
Ed oggi ho sorriso guardando il dizionario elettronico, perchè attendevo qualcosa che mi ricordasse cosa mi ha permesso in questi anni di passare ore ed ore sui libri.

La passione forse non è ancora tornata, ma almeno ho capito da dove proveniva.

E ci sono tante cose in ballo, la Spagna ed i fumetti, il moto gp e l'amore.
Ma questa è un'altra storia.

domenica 7 settembre 2008

(I'm not) in the mood for love



colpita e affondata da un film delizioso, nel quale due mani che si sfiorano trasmettono il brivido dell'amore.
Delicato ed un po' fuori dal coro.
Perfetta la colonna sonora, assolutamente inattesa in un film orientale.

C'è tutta me, tutti i miei sentimenti di adesso. Tra separazioni dolorose e canzoni ispaniche, tra occhi che fanno crollare ogni difesa e amori mai consumati.

venerdì 5 settembre 2008

traduzione

Ho consegnato la prima traduzione della mia vita, dal francese, retribuita in maniera decente.
Finita di tradurre ieri mattina, con alle spalle 2 ore di sonno e molte più di traduzione notturna, con la luce sbagliata in stanza.
E stanotte, ho digrignato i denti e mi sono svegliata con un feroce mal di testa.
Sorrido pensando che questo è l'unico destino dei traduttori che conosco. Denti stretti e notti lunghissime.

E mi rendo conto che non sono brava, che lavoro sodo solo quando sono sotto pressione, che devo fare mille cose al minuto per farne novecentonovantanove bene, chè se ne faccio due mi vengono entrambe male. Quindi programmo un settembre serratissimo, un ottobre folle ed un novembre migliore.
Devo produrre e devo farlo bene. E se l'unica soluzione è stancarmi, prendere ginseng e bere redbull(light, si intende!) lo farò.
Perchè io non sono fatta per la tranquillità.
Come macchina funziono meglio.

lunedì 1 settembre 2008

Sfoghi( cutanei e non)

Ok angelo del Karma.
Parliamone. Io e te, te ed io. Da soli, che tanto qui non ci sente nessuno.

Ora io lo so che l'altra sera ho fatto un errorino, che magari avrei dovuto fare un passo indietro invece che uno avanti, che il ruolo del diavolo tentatore non fa per me...


Però porc... Eh, no scusa angelo...santa pazienza, non ti sembra di esagerare?

Colpo della strega, vestito strappato, figura di m**** al ricevimento, e fin qui ok. Ci sto, lo merito.

Poi però, stamattina dovevo partire per Milano, per accompagnare Micolina, che insomma era una buona azione.E invece no.
Il doblò si trasforma in un furgone gigante per me inguidabile.
Quindi si trova un'altra soluzione.
Io rinuncio al viaggio, a Milano.
Rinuncio a Micol anche se la vedrò tra un sacco di tempo, rinuncio ai baci che dovevo dare, agli abbracci che dovevo ricevere.
Disdico appuntamenti silenziosi o meno, depenno dalla mia agenda caffè ed aperitivi, amici ed amiche.

Il tutto senza versare una lacrima, anche se certe cose erano importanti.

E tu?
Mi punisci ancora?

Ok so di non dover usare prodotti chimici sulla pelle, ormai profumo di culo di neonato da settimane(eh si signori, Beatrice ormai si lava con i prodotti fissan primi bagnetti!), ma tu capisci che il giorno del matrimonio almeno il deodorante dovevo metterlo?
Quindi, per favore, mi fai passare l'irritazione?

Hey, da oggi dormo sul futon che odora di Micol.
Io prometto di non piangere nemmeno adesso, ma tu mi giuri che non succederanno cose strane?
Che le doghe non si romperanno trapassandomi la milza?
Che non mi romperò una gamba rotolando giù da quei 15 cm?

Sarai mica un po' esagerato , angelo del Karma?

Io venerdì ho una cosa importante, non fare scherzi!

domenica 31 agosto 2008

just married


-wedding report part 1-


Quando ti si inizia a sposare la gente intorno fermati a riflettere, potrebbe toccare a te a breve.

Le 16.30 in punto, vedo già solo le loro schiene, percepisco le mascelle serrate e le mani tremanti.
Ascoltano e poi promettono, con il coraggio di un "per sempre" che io forse non avrei mai la forza di pronunciare.
2 ore dopo scendono quei numerosi scalini.
Federica è splendida, più bella che mai.
Gianluca è meglio del solito, certo non è che il matrimonio faccia i miracoli(Gianlù, non ti offendere, mi piaci molto lo sai, ma insomma sei un tipo....)

Noto subito gli occhi ed i sorrisi. Impossibile non veder quella luce.

Di corsa al rinfresco.
E gli sposi si presentano accompagnati dalla colonna sonora di guerre stellari, ed ogni tavolo aveva nomi di libri e sopra piccoli biglietti con citazioni di film.
Gianluca ci ha messo il suo adorabile zampino.

Risate, fiumi di vino e buon cibo.
Canzoni cantate a squarciagola ed una generosa dose di romanticismo che non guasta mai.

Ragazzi, avete rotto in una giornata la crosticina antiromantica che ho intorno.
Avete fatto venir fuori la mia reale essenza di creme brulè.
Mi avete fatto desiderare per un attimo(hey, solo per un attimo) di trovar qualcuno al quale dire che sarà per sempre.
Mi avete commossa e turbata.
Sappiatelo.

E vi voglio bene, sappiate anche questo!

-wedding report part 2-

sex& the marriage....

E questo non significa che la mia serata si sia conclusa in un bagno del ristorante con un'amico della sposa alla faccia del romanticismo.
Significa solo che da brava Carry della situazione me ne sono successe di tutti i colori.

Sveglia all'alba dopo una notte quasi insonne.Mal di schiena folle e poi un movimento sbagliato.
Tac, colpo della strega.
3 voltaren per rimettermi in piedi.

Ore di macchina, pranzo volante e poi via di trucco e parrucco.
Alle 15.30 sono pronta.
Tubino nero,scarpe da star, capelli tenuti dietro da numerose mollettine ornate da minuscole roselline rosse.
Praticamente uscita da "poveri ma belli".


Tutto è bello, tutto è perfetto.
Poi salgo in macchina e strap...
Lo spacco si spacca.
Adesso sembro uscita dalla pubblicità della Martini ma io non sono Charlize Theron.

Mi viene da piangere ma come sempre rido.
Ci fermiamo a salutare la sposa ed io con la faccia tosta di sempre entro in casa di una signora che stava seduta davanti la porta a guardare le macchine passare.

Bea, sorriso a 127 denti e borsetta tenuta dietro a coprire il sedere: "Buonasera, ho bisogno di un favore, avete mica una spilla da balia?"
Signora con vestito sbrilloccoso e vecchietta in vestaglia: "Sci entr pur. Chi success scignorin?"
Bea:" Ehm si è scucito lo spacco e si sposano due amici e non voglio entrare in chiesa così."
Signora e vecchietta conversando tra loro: " la scta la sccatola coi fili, uiloòlbgfhdjsk, n'g'è,fhgjdks,ghujkd.
Bea,senza aver capito una parola, intuisce che non hanno una spilla da balia: "Andrebbe bene anche un ago con un filo nero, o blu, o comunque scuro..."
Signora, vecchietta e vecchietto appena arrivato:" ca ci scta l'ago e filo, vai scu o ndel bagno."
Bea: " Posso usare il suo bagno? Allora vado. Dov'è?"
Vecchietta: "Ndell'altra sctanza."
Un minuto dopo mi trovo in mutande, dentro un bagno sconosciuto , cucendo il vestito strappato.
Questo sempre perchè sono una donnina di un certo livello.
Bussano alla porta.
Vecchietta: " tutt apposct?chi sti fa?
Bea:" ho quasi finito, signora, esco subito."
Vecchietta: "fai pur signorin, n'g'è prescia."

Esco dal bagno correndo, ringrazio con un inchino.
Vecchietta: " tutt apposct? Comm'è bell."
Bea:" Grazie Signora, è stata molto gentile, arrivederci ed auguri per tutto!"

Raggiungo gli altri in macchina, ridendo come una scema per la figura appena fatta.

Poi tutto scorre bene, ma le bottiglie di buon vino continuano inspiegabilmente a svuotarsi al nostro tavolo.
Ed i miei bicchieri sono incredibilmente sempre pieni.

Mi faccio uno di quei pianti che capitano poche volte nella vita, guardando un video romantico che qualcuno, in buona fede aveva montato e che ha avuto l'effetto di far colare circa 5 litri di mascara sul pavimento del locale.

Poi 10 matti monopolizzano il karaoke facendo uno show indecente.
E per concludere mi faccio fregare e mi esibisco cantando la mia canzone preferita, da sola, davanti a tutti.
IO CHE NON CANTO MAI IN PUBBLICO.

Spero solo che non ci siano video di tutto ciò.
Non voglio prove.

venerdì 29 agosto 2008

Fungo


Da piccola ero bellissima.
Ero timida ma sfacciata, un po' come adesso, quindi i miei pensavano bene di farmi posare per alcuni cataloghi e di farmi sfilare per delle collezioni di abbigliamento per bambini.

Tempo dopo le cose sono cambiate, insieme al corpo cambiava anche la testa, le foto sono diventate una minaccia e le sfilate non erano di certo più roba per me.

Poi sono arrivati i problemi alimentari e con essi l'odio per la mia immagine.
Quindi niente foto che non fossero in primo piano, niente video e, soprattutto, niente specchi.

Pensavo proprio ieri che in sei anni a Roma ho cambiato quattro case ed in nessuna c'era uno specchio a figura intera. Per anni mi sono guardata solo negli specchi dei negozi nei quali provavo quei pochi vestiti che compravo.

Da due giorni sono nella casetta di Piazza Bologna, la stanza sta, piano piano, prendendo forma, l'armadio è quasi del tutto pieno(e dire che mi sembrava gigantesco ed inutilmente spazioso), ci sono ancora delle valigie da svuotare e delle cianfrusaglie alle quali trovar posto, un letto da smontare ed un futon in prestito da portar su.

L'unico piccolo problema è proprio l'armadio.
4x2,5 m di specchi.
Un'intera parete è una specchiera.
Ed io non posso non vedere la mia immagine riflessa ovunque.
Scrivo al pc?Mi vedo.
Dormo? Mi vedo.
Ballo? Certo che mi vedo.
Leggo? Mi vedo, mi vedo, mi vedo.
Studio? MI VEEEEDOOOO.

Adesso ci sono due possibilità: trovare qualcosa di carino con il quale coprire almeno tre specchi su quattro, oppure abituarmi ad avere questa compagna di stanza che mi perseguita!

mercoledì 27 agosto 2008


3 settimane.
Ho amato, odiato, gridato, sorriso, pianto.
I giorni siculi sono sempre strani, è come vivere in un universo parallelo con l'atmosfera ovattata, la luce troppo chiara per occhi non più abituati.
E poi si torna a Roma.
In una casa nella quale fin ora sono stata solo ospite, con un letto troppo lungo per le mie lenzuola, le pareti troppo bianche, ed un armadio a specchio troppo grande.
Mi abituerò, e poi c'è Giulia qui con me.
Disfo gli scatoloni, appendo i vestiti invernali continuando a buttare quelli che mi vanno larghi e cerco di ricostruire il mio mondo qui dentro, trovando una posizione alle mie cose ed ai miei pensieri.

Sono un poco malinconica, mi sento inspiegabilmente sola.

lunedì 25 agosto 2008

compromessi

Quanto e quando è lecito scendere a compromessi?
Umiliarsi ed umiliare per non compromettere i propri progetti?
Non lo so ancora,non lo capisco.
Sono stanca di una vita fatta di tavoli volanti e parolacce, ma rischio di rovinare il mio futuro.

Resto a riflettere, mantenendo un silenzio che brucia quanto e più delle urla.

Sono stanca, stanca , stanca di sopportare cose che non sono stata io a scegliere.

venerdì 22 agosto 2008

snake

Come si sente il serpente che dopo esser stato ammaliato viene chiuso dentro la cesta?
Un passo indietro...
Suono soave, richiamo irresistibile.
Il serpente ascolta, scalpita, poi perde il controllo di se.
Tira fuori la testa e poi continua ad uscire dalla cesta mentre il richiamo si fa più intenso.
E' quasi del tutto fuori quando vede il coperchio calare su di se.
Poi buio e silenzio.
Si sente come me adesso, è questa la risposta.
Pensavo di esser l'incantatore ed invece sono il serpente.

martedì 19 agosto 2008

agosto


Agosto
è il mese più freddo dell’anno
L’inverno si sposta sei mesi in avanti
e non è il polo sud
qui non è il polo sud

Agosto
La sveglia che rompe il silenzio
Qualcuno è in vacanza
e lei suona per ore
che freddo che fa

Agosto
ti affacci su un cuore malato
le cinque di sera ed è già buio pesto
l’inverno d’agosto

Il ghiaccio
si posa e ricopre le cose
l’attesa del caldo congela anche i morti
che freddo che fa

Se non è vero che hai paura
non è vero che ti senti solo
non è vero che fa freddo
allora perché tremi in questo agosto?

Agosto
è scritto sul tuo calendario
forse hai dormito sei mesi
ma sei così stanco
tanto stanco

Agosto
è il mese più freddo dell’anno
nell’altro emisfero lo chiamano inverno
l’agosto

venerdì 15 agosto 2008

Frankly, my dear, I don't give a damn.

E poi ci sono giorni che ti guardi allo specchio e vedi che i tuoi capelli stanno cambiando colore e pensi che, dopo i prossimi giorni passati al mare con dei deliziosi ospiti, non sarai più la prima donna rossa di qualcuno o una delle due amiche rosse di qualcun'altro,ma solamente un'anonima biondina.
E chissà perchè questo ti fa incazzare.
E qualcuno ti dice di avere i lucciconi agli occhi mentre parla con te del '67. E tu, cacchio, nel '67 non eri ancora nemmeno un'idea.
E c'è chi ti dice che la vita non è solo lividi e graffi e che devi gridare in caso di pericolo perchè verrà a salvarti, riempiendoti di altre ferite da curare ma tu sarai viva, un'altra volta, e non potrai far altro che ringraziare.
E poi ti senti dire " prendi la mia mano o non si cade,ok?" e tu hai un sacco voglia di prenderla quella mano, di afferrarla adesso, e vorresti fidarti e vorresti poter credere ma per ora puoi solo aspettare.
E la sera ti trovi sdraiata in un letto conosciuto con la tua casa appoggiata alla schiena, come una chiocciola, che quella posizione la conosci bene, ché dormire così è stata la tua vita per molti anni e stai imparando a farne a meno anche se è così bello.
E torni a casa a piedi camminando per una strada buia perchè a Catania non ci sono soldi per riparare i guasti, e ti senti nel deserto mentre sei nella tua grande città e senti che intorno a te ci sono solo i tuoi fantasmi.
Poi apri la porta di casa e ti siedi sul letto, inizi a scrivere, con carta e penna stavolta, come non succede da tempo ed il tuo cane ti lecca le dita dei piedi.
E ti sembra l'unica cosa giusta per concludere una giornata così.
Dopotutto, domani è un altro giorno. Anche se tu non sei Rossella O'Hara.

giovedì 14 agosto 2008

Amitié

Ho passato 2 giorni a Pozzallo con le amiche storiche.
Tutti pensavano che sarebbero stati giorni Sex& The City mentre ritengo più idonea la dicitura Relax& The Sea.

Ci siamo riposate e rilassate. Sono stai momenti di decompressione ed amore.
Ho avuto le lacrime pronte a sgorgare copiose svariate volte, ma non ho smesso di sorridere nemmeno un minuto.
Abbiamo festeggiato il "metàvitaversario", perchè ci conosciamo precisamente da metà delle nostre vite.

Ho avuto nostalgia, dovuta alla sensazione che questo fosse un addio. Come se questa fosse l'ultima estate insieme al mare.
Claudia tra 20 giorni si trasferirà a Bruxelles, io tra pochi mesi andrò a 12000 km da qui, Cristina tra un paio d'anni si sposerà, Lucia troverà la strada che sta cercando.

Ho paura di non trovarle più li ad attendermi come è stato negli anni passati.
Loro che sono la famiglia che io ho scelto di avere accanto.

Ma niente lacrime, oggi.
Solo sorrisi.