giovedì 29 gennaio 2009

questa notte

Insonne, la notte prima di un esame importante.
Con il cervello che macina pensieri e lo stomaco che non smette di tirare.
E quell'insopportabile dolore tra pancia e cuore che è il più difficile da ignorare.
Nostalgia di cose mai avute, rimorsi per errori mai fatti.
Che strana serata questa.
E penso all'importanza delle prime volte, all'amore e al sesso, ai primi esami che sembrano preistoria, al tempo che passa inesorabile senza che si possa far nulla per fermarlo.
29 gennaio 2009... mi sembra incredibile.
29 gennaio 2009 e io sono ferma qualche anno indietro.

Faccio fatica a tenere gli occhi aperti ma non riesco a spegnere la testa.
Vorrei solo dormire un po'.

lunedì 26 gennaio 2009

Peanuts


Sono giorni di studio intenso, di brevi pause passate a leggere i primi 10 numeri dei Peanuts che qualcuno mi ha regalato come input per dare il via alla mia collezione, di corse in palestra sotto la pioggia e sms fino alle 2 del mattino.
Dormo meno del solito, sorrido come sempre ma con maggiore fatica, ascolto prevalentemente musica francese e mangio un sacco di yogurt.
Mi aspettano molti esami e due mesi di grandi fatiche alla fine dei quali potrebbe esserci un nuovo trasloco.
Insomma, non mi faccio mancare niente.
Ma saranno mesi di soddisfazioni, lo so già.
La fine del percorso universitario che si avvicina, un libro sugli scaffali della mia libreria preferita, la costante di persone adorabili intorno.
Nuove avventure e nuove emozioni.
Voglio prendermi cura di questo piccolo mondo.
Chiedo solo un po' di sole, adesso.

giovedì 22 gennaio 2009

sunflower



Scruto i miei occhi allo specchio. Vedo le occhiaie scure e le ciglia che schiariscono sul finire.
Ma non scorgo altro.
Eppure qualche settimana fa qualcuno mi ha detto che ho gli occhi a girasole.
E non è la prima volta che me lo sento dire.
Occhi che seguono la luce come fosse l'essenza del vivere stesso.

Ecco cosa c'è nel fondo dei miei occhi.
Mi sdraio sul futon, socchiudo le palpebre e mi guardo da fuori.
Il color acqua marina del piumone contrasta con il rosso capelli appena lavati, la pelle è di un bianco lunare e le lentiggini sono dei pallidi ricordi estivi.
I piedi nudi poggiano sul pavimento freddo.
Uno spicchio di sole entra dalla finestra per un breve accenno di primavera.
Ci sono cose deliziose da vedere.
Sempre.

venerdì 16 gennaio 2009

altro giro altra corsa


Le cose continuano a cambiare sotto il mio naso, qualcuno ha evidentemente voglia di prendersi gioco di me.
Ci deve essere un ometto, lassù, forse una zitella stronzetta o un nanetto con la faccia furba che ha deciso di giocare con la mia vita.
Cambiando le carte in tavola appena mi volto, mettendo barriere nuove e togliendone altre a sorpresa.
E io mi sento una pallina nel flipper sbagliato.
Che a rimbalzare ci sono abituata, ma così sto perdendo il filo.
Ci sono novità lavorative, universitarie, umane.
Vorrei costruire una nuova Beatrice, se qualcuno mi permettesse di creare delle nuove basi.
Ma ci sono ancora forti scosse d'assestamento alla base del mio mondo.
E io faccio nuovamente progetti, riflessioni, programmi e rinunce.
Senza rinunciare a me stessa. Non adesso.

martedì 13 gennaio 2009

scarpe


Perfetta nel mio essere la protagonista di un film francese degli anni 70, mentre torno a casa con passo svelto.
Con le scarpe perfette, una perfetta camicia rossa coperta da un corto maglione di lana sottile.
Perfetta con il mascara che non cola, con i denti stretti e la gola che vorrebbe scoppiare.
Sono sempre perfetta fin quando la porta di casa non si chiude.
Incapace di mostrare i sentimenti, incapace di amare.
Talmente pavida da non baciare labbra che desidero, talmente pavida da non riuscire a dire “resta”.
Sono un perfetto film francese degli anni 70. Con una vita che vale al massimo un cortometraggio.
Sono un perfetto film francese degli anni 70. Ma senza nessun colpo di scena.
Di perfetto ho solo le scarpe.

venerdì 9 gennaio 2009

Baby


Nessuno può mettere Baby in un angolo.
Diceva Patrick Swayze in un famoso vecchio film.
Ma certe volte Baby si mette in un angolo da sola.
Ci si accuccia, diventa piccola piccola, quasi a voler sparire.
E poi, un giorno, decide che 48 ore sotto il piumone non sono da lei.
Che non rispondere al telefono non le fa bene e ferisce le persone che ama, che star sola le riempie il cuore di amarezza, che piangersi addosso serve solo a sporcare la federa del cuscino.
Quindi taglia i rami secchi, allontana ciò che da sofferenza, e decide di ballare.
Ballare al suono della sua musica preferita, girare in tondo come faceva da bambina.
E il sorriso ritorna, e la voglia di ritornare viva pure.
Perchè lei non è fatta per esser triste.
Perchè lo sa che quando ride illumina il mondo.

mercoledì 7 gennaio 2009

Il piccolo gigante


Passi leggeri e sorriso imbarazzato.

Non l’ho nemmeno sentito bussare, nessuno si è accorto di lui.

Eppure le guardie hanno sempre fatto bene il loro lavoro, hanno sempre indossato la tenuta anti sommossa appena qualcuno tentava di superare la sottile linea rossa che ho tracciato a un metro da me.

Ma non era un pericolo, lui. Non aveva le caratteristiche per essere una minaccia.

E mi sono accorta della sua presenza quando il suo naso era attaccato al mio. E quando ho visto i suoi denti deliziosamente affilati, tanto affilati da lasciare i segni sul collo, tanto affilati da non poter smettere di guardarli.


E lasciarlo andare non è stato facile, quanto capire che non farlo sarebbe stato un errore.

Uno di quegli errori che non lasciano soltanto il segno sul collo. Uno di quegli errori che lasciano il segno nell'anima.

E il pezzetto di cuore che ha staccato è adesso dentro una scatola, nelle sue mani.

Se ne prenderà cura come si fa con le cose preziose, ne sono certa.

Ché quello che c’è adesso conta molto più di quello che non c’è mai stato.

Vola, piccolo gigante. Puoi e sai farlo, basta solo averne il coraggio.

lunedì 5 gennaio 2009

1


1 anno.
Oggi è il mio primo blogghiversario.

Ho aperto questo mio spazio in un periodo difficile, nel quale avevo paura di non farcela, nel quale sentivo che era il momento di cambiare tutto.
Ho cercato Beatrice in questi 365 giorni, ho trovato qualcosa ma non tutto e il bisogno di scrivere è rimasto intatto.
Continuerò a mettere tutta me stessa in queste pagine, sorridendo a ogni commento che arriverà.
Ringrazio tutti quelli che in un modo o in un altro mi hanno accompagnata in questo periodo.
I teneri e i polemici, quelli che hanno capito e quelli che si sono fermati all'apparenza, quelli che mi hanno abbracciata e quelli che mi hanno cazziata.
Grazie a tutti.

sabato 3 gennaio 2009

run

Sono giorni veloci, con le gambe che fanno male per i chilometri che non smetto di macinare.
Perchè, come sempre, correre mi permette di non avere tempo per pensare.
Pensare alle 11 ore di treno che mi aspettano domani, alle linee di febbre che fingo di non avere, a quello che mi aspetta a Roma, a quello che lascio qui.
E mi chiedo quanto di prezioso ci sia, quanto sia giusto vivere così, quanto sia difficile porsi sempre decine di domande prima di agire.
Perchè io preferisco i rimorsi ai rimpianti. Vivere facendosi male piuttosto che sopravvivere senza dolore.
Domattina metterò i panni in valigia, chiuderò dentro anche i nuovi acquisti e una strana solitudine.
Mi aspettano due mesi al limite del sopportabile, e dovrò affrontarli con grinta per evitare di sentirmi ancora una fallita.