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giovedì 30 agosto 2012

romanticismo.

le fragoline di bosco, come ricordo di un passato. un passato prossimo che ovviamente non potrà essere futuro. mentre ero in Giappone, delle amiche italiane mi raccontavano che avrebbero desiderato trovare, al loro ritorno, la persona che amano con un mucchio di palloncini colorati ad accoglierle. A me è venuto da ridere che quasi sono stata maleducata. Sono così abituata a una vita senza miele che mi schifa anche la normalità, il chiamarsi "amore", il benedetto parlare al plurale, di un noi che sa di ferita, per me. mi sono così abituata a vivere senza zuccheri aggiunti, senza glutine, senza lattosio che mi sono scordata il valore di quella dolcezza che dovrebbe far parte della vita o, almeno, dell'amore. ho amato senza amore per troppo tempo, sostituendo le e-mail alle lettere, il riso alla pasta, la soia al latte, le battute alle tenerezze. sono capace di amare solo love-free. intollerante a ogni dimostrazione d'amore e di cura. un rifiuto che la mia mente ha a una cosa che in realtà non mi farebbe male. io le fragoline di bosco posso mangiarle, e posso mettere mezza bustina di zucchero di canna nel caffè, e posso accettare che mi si scostino i capelli dal viso, che mi si baci la fronte e mi si accarezzi la schiena per farmi addormentare. posso essere in grado di vivere, senza fuggire, un'appartenenza che mi appartiene. e se cado, almeno, posso pensare di averci messo tutto il bello che ho. tanto per non sentire di non avere niente di bello da donare.

mercoledì 17 febbraio 2010

volere è potere

Sono cresciuta in un mondo nel quale per ottenere una cosa dovevo prendere a spallate tutto e tutti o sdraiarmi e strisciare in silenzio dove gli altri non mi vedevano, prendere la cosa che volevo e scappare via velocemente prima che qualcuno si accorgesse che ero lì.
Sono cresciuta in un posto nel quale chi faceva un errore era segnato e difficilmente aveva una seconda possibilità perchè io non avevo tempo da perdere nel curarmi di persone imperfette e perchè non potevo nè volevo mettere al rischio le poche cose belle guadagnate.
Sono stata un'adolescente incazzosa ma solare, sono diventata un'adulta gelida e pur sempre solare.
Una contraddizione in termini, direi.
E in tutto ciò, da quando ero piccola ad oggi una cosa di sicuro è rimasta identica.
Mi sono rivoltata come un calzino, ho messo in piazza ogni mio limite, ho giocato con i miei lividi, ho messo il dito su ogni singola piaga del mio cuore.
Eppure oggi ho capito una cosa di me con la quale non avevo mai fatto contatto.
Non distinguo il bisogno dal volere.
Mi è stato detto milioni di volte: "tu pretendi tutto" oppure "non sei capace di esprimere i tuoi bisogni".
Ma io non avevo capito, non ero arrivata a centrare il punto.
Nella mia testa non c'è distinzione tra una cosa di cui ho bisogno e una che voglio.
E' come se avessi un bug nel sistema.

Da oggi imparo.
Da oggi analizzo la differenza tra volontà e bisogno.

martedì 19 maggio 2009

Normali pomeriggi romani. O no?




Che la Caffarella fosse un parco incontaminato e un poco isolato io lo sapevo.
Che magari fosse un pochino pericoloso, poco adatto a due ragazze sedute sotto un albero in un pomeriggio torrido era cosa nota.
Ma che il pericolo fosse rappresentato da un certo numero di pecore al pascolo proprio non era prevedibile.
Le sei del pomeriggio di questa primavera romana, io e Furansu siamo al parco a chiaccherare all'ombra. Si parla di viaggi e amore, di Stati Uniti e Giappone, di amici in comune e nemici.

DLENG

B: Fra mi sa che c'è qualche pecora.
F: Si vabbè, mica verranno qui.
B: Mi sa di si.

Le donzelle si alzano, sfuggendo alle pecore in corsa.
Continuano la loro chiaccherata.

B: Fra non farlo più. La prossima volta guardami negli occhi e chiedimelo. Se no ti vengo a prendere fin sotto casa.
F: *sorride con quel sorriso che ha solo lei* Ok.

DLENG

DLENG

DLENG

DLENG DLENG DLENG DLENG
DLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENG

B: Fra abbiamo un problema.
F: * sguardo interrogativo*

DLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENGDLENG

Beatrice tira Furansu per il braccio con violenza e lancia entrambe verso il prato sotto il vialetto.

F:*arisguardointerrogativo*
B: Guarda!

In una nube di polvere, decine di pecore scampanellanti in corsa fanno tremare il suolo.

F: Cazzo. Schiacciate dalle pecore no!


Per la cronaca, siamo vive. Senza un graffio nonostante il salto verso il nulla per salvarci da quei divertenti animaletti lanosi.

mercoledì 22 aprile 2009

thin ice



e cammino sempre su un sottile strato di ghiaccio.
e mi avventuro a ogni passo, con il cuore in gola e la paura di sentirlo scricchiolare sotto ai miei piedi.
e adoro percorrere sentieri inesplorati.
e continuo ad andare avanti perchè non è mai la paura a fermarmi.

anche se l'acqua, sotto quel sottile strato di ghiaccio, è gelida da far male.

mercoledì 8 aprile 2009

Cosa c'è oltre l'infinito?


Niente di niente, signori. Una zucca vuota che si fa fatica a portarla in giro.
In un mondo di parrucche e parrucconi è arrivato il momento di parlare di tinture per capelli. Perchè, diciamolo, i capelli rossi sono belli quando sono naturali come i miei, ma la tintura color scoiattolo di villa borghese su un maschietto fa scompisciare.
Ora la raccontiamo sta storia, così ci facciamo quattro sonore risate.
Era inizio novembre, la donnina qui presente dopo circa un mese di tampinamenti vari, telefonate quotidiane, mail continue(siamo intorno alle 2000), incontra l'odiatissimo nemico dei parrucconi.
Appuntamento che se ci fosse stato del tenero sarebbe stato quasi romantico e che è invece stato buffo.
Il signorino in questione con eleganza e gentilezza, accortosi della scopabilità della donnina in questione, continua a farsi vedere e sentire. Distrugge attrezzi in palestra, gironzola intorno a casa sua, la fa prevalentemente incazzare e cerca di acquisire informazioni puntando sulla sua convinzione che lei sia innamorata di lui.
Per dirla in parole povere C... ehm, S... ehm, Infinito e Beatrice si frequentano per un mesetto e mezzo.
Il bugiardissimo Infinito, credendola molto più cretina di quanto in realtà non sia, le strappa delle promesse di fiducia che lei mantiene fin quando non scopre che lui riusciva a mentire guardandola dritta negli occhi.
E siccome chiamare per mesi con il numero anonimo, lasciare commenti non firmati sul blog, frequentare gli stessi posti e presentarsi con un nome falso è stalking, la donnina qui presente consiglia vivamente al caro Infy(o chi per lui) di starle veramente molto lontano.
Con assoluta ironia, caro Infy, ti garantisco che hai fatto una cazzata ma veramente una grandissima cazzata. Ah e volevo avvertirti che da ora in poi annuncerò la mia presenza alle fiere in modo assolutamente casuale. Tanto per giocare anche io al tuo gioco. Ma poi, rispondimi a una domanda, hai fatto un corso per imparare a girarti quando le donne ti chiamano con il nome falso con il quale ti presenti? L'hai imparato in palestra?
Che ne so se mi chiamassero Carla, Antonella o Stefania io non mi girerei.
Mumble mumble.
Come diresti tu: Me fai ride.

giovedì 26 febbraio 2009

Mantova Comics


Tra 24 ore si parte.
Un certo numero di ore di treno in compagnia delle mie future coinquiline -si mi sono accorta che sono due disegnatrici, non rigirate il coltello nella piaga- per arrivare a Mantova.
Cosa c'è a Mantova? Ma come? Mantova Comics -si lo so che è una fiera del fumetto, come siete pignoli- non ci siete mai andati?
Che ci vado a fare? Questa è una domanda sensata!
In effetti niente.
Beh no.
Stavolta è diverso.
Ho intenzione di commuovermi sfogliando la copia in anteprima del primo libro che ho tradotto (ne riparleremo tra qualche settimana, prometto), stringere un certo numero di mani e lasciare altrettanti biglietti da visita, prendere accordi per le prossime traduzioni.
E poi ho tanti caffè con gli amici, presentazioni ufficiali e conferenze certamente divertenti.
Insomma, saranno giorni di fuoco.
In mezzo a tutto questo cercherò di tener compagnia agli amici dello stand Drawers 2.0. Che siano disegnatori o cassetti poco importa, sono bravi e ci sarà da ridere.
Chi ci viene a trovare?

venerdì 7 novembre 2008

luglio

Disinfetto le ginocchia sbucciate. E brucia un po'.
Bella metafora della mia giornata, anche se tra qualche giorno la crosticina cadrà davvero.
Ci sono tante novità di cui non ho parlato perchè aspettavo che sbollisse la rabbia.
Sono bloccata qui fino a Luglio, perchè qualcuno ai piani alti ha deciso che non c'erano fondi a sufficienza per 4 inutili sessioni di laurea quindi quella di marzo, la mia cioè, è stata eliminata.
A gennaio finirò gli esami e per i sei mesi successivi avrò due possibilità: tornare a vivere a Catania, a casa dei miei, dopo 6 anni o cercare un lavoro da commessa sottopagata per riuscire a mantenermi da sola.
Quindi c'è una sola opzione.Che tanto la commessa la so far bene!
Sono chiaramente delusa e triste, perchè di tempo ne ho già perso troppo da sola, e piango già le conseguenze del mio scarso impegno. E poi il Giappone mi aspetta, anzi mi aspettava.
E' come se ogni volta che vedo la luce qualcosa mi trascini indietro.
Quindi mi avrete in mezzo fino a Luglio, probabilmente più scontrosa e incazzata di adesso.
E chiedo scusa a tutti coloro che hanno detto "ma poi tu parti per il Giappone", se avessi saputo come sarebbero andate a finire le cose non avrei distrutto nessun sogno.

domenica 2 novembre 2008

La donnina e la fiera del fumetto.

-Giorno 1-
Sei del mattino di venerdì 31 ottobre, la nostra donnina in gonna a pieghe e viso addormentato si appresta a prendere il treno che la porterà li, proprio li, dove mai avrebbe voluto metter piede.
Il magico mondo fatto di fumetti, fumettari e fumettisti.
Viaggia tranquilla leggendo il quarto manga della sua vita(perchè sta facendo la brava e si è messa a studiare!) e, quando arriva alla stazione di Lucca, sotto l'infausto presagio di un diluvio universale, si accorge di scendere da un treno di orecchie di peluches e si chiede, per la prima volta, cosa diavolo ci fa in quel posto.
Arriva in fiera, complice un ex fidanzato adorabile circondato da altrettanto adorabili amici, uno dei quali semisvenuto su una gelida sedia del piccolo stand legionario, inizia il giro in fiera.
Poi arriva lei, la vede da lontano quella grappettina colorata, e si abbracciano come se non si vedessero da mesi,cosa vera, cercando di non dare troppo nell'occhio, gran bugia.
Inizia il giro, saluta di qui, bacia di li, abbraccia di su, sfotti di giù.
E, dopo una serie di strambe cose, caffè presi con famosi sconosciuti che conosci in un attimo, chiacchere con gente varia con sottofondo di sudore di altrettanto varia umanità arriva la sera, innaffiata da tanto vino, e la notte, durante la quale si condivide un letto con l'ex di cui sopra, per scoprire che proprio non si riesce più a dormire nel lettino.

-giorno2-
Sveglia presto, che ci sono da fare i turni per la pipì, tra uomini che russano ancora e altri che si grattano le palle. La vita di una donna in mezzo a 6 uomini non è proprio semplice. Colazione e si cerca lavoro, tra gente che sbianca appena scopre che studi a Roma, altri che dimostrano una gentilezza tale da far supporre di avere la camicia aperta un bottone di troppo, altri che non ti lasciano un biglietto da visita che terrai e prendono il tuo che è, di certo, finito nel cestino un secondo dopo.
Comunque la nostra eroina, di rossonero vestita, con delle calze da gothic lolita che fanno un po' fiera del fumetto, si aggira confusa tra gli stand ,passa del tempo con qualche amico, incontra gli sposini in tour e un certo numero di persone che sembrano essersi radunate li al solo scopo di turbarle la giornata.
Poi qualcosa scatena l'angelo del karma, o forse la sfiga pura.
E' ora di andare via, un po' in anticipo.
La nostra eroina arriva in una stazione iper affollata e prova a prendere un treno sul quale non riuscirà a salire, nel giro di 15 minuti entrambe le sue deliziose scarpine da Mago di Oz autodistruggono, corre nel bagno della stazione, un bel wc alla turca, per indossare gli stivali. Vi lascio solo immaginare la scena.
Per concludere resta a Lucca, va a cena con tanti amici e diventa per un po' Anna.
E poi dorme per terra, più comoda del giorno prima, a dire il vero, nonostante gli uomini russanti intorno.

Al mattino è tutto pronto per il ritorno a casa, colazione volante e mille ore di treno.

Ci sono tanti ringraziamenti da fare, tanti nuovi amici, qualche lontananza che fa un poco male.
Ah, c'è anche qualche scusa...
Ai lettori che mi hanno fermata per salutarmi chiedo scusa, non sono ancora preparata per questo e l'imbarazzo non mi permette di essere disponibile e gentile come dovrei. Grazie, comunque, siete stati tutti deliziosi.

sabato 20 settembre 2008

marmellata


Se la mattina alle 7 apri il frigo e trovi questo, capisci che oggi la giornata andrà storta e che , forse, è proprio il mondo che gira al contrario.

Ho appena consegnato la prima parte della traduzione.
Chi di dovere la riceverà domattina verso le nove, quando io sarò a far colazione con gli amici,perchè almeno una colazione a base di sorrisi la merito.
Alle mie spalle un'amica dorme in silenzio, sento il suo respiro.
Si è addormentata sentendo "meravigliosa creatura", l'ultima canzone anche per me oggi.
Digito in silenzio da un po' su questa tastiera.
Mi piace il rumore dei tasti come unico suono di una notte romana.
E' stata una giornata di punti e di virgole, cose che finiscono e altre che ricominciano sotto una stella diversa.
Guardo avanti.
Guardo i biglietti ferroviari che ho comprato qualche giorno fa, e penso che saranno giorni belli anche se non di completo riposo.

mercoledì 10 settembre 2008

翻訳

Ci sono giorni nei quali ti manca chiunque.

Mattine nelle quali la nostalgia è uno dei veleni nell'aria ed entra nel nostro corpo ogni volta che inspiriamo.
E ogni volta che il dolore stringe il petto con maggiore intenstà, facciamo un respiro profondo e quel veleno si diffonde in tutte le fibre dei nostri muscoli.
Questa è stata una di quelle mattine.

Ho arrancato fino al pomeriggio, e poi alla sera.
Nonostante la presenza deliziosa di una mia cara amica.

Ma l'angelo del Karma punisce e poi premia.
Ed io sono stata premiata con una prova da superare.
Sarà difficile quanto lo è non ascoltare le urla di paura dentro la mia testa.

Eh si, ho paura.
Di fallire, di sbagliare, di deludere.

Ma come cavolo si dice paura in giapponese?

venerdì 29 agosto 2008

Fungo


Da piccola ero bellissima.
Ero timida ma sfacciata, un po' come adesso, quindi i miei pensavano bene di farmi posare per alcuni cataloghi e di farmi sfilare per delle collezioni di abbigliamento per bambini.

Tempo dopo le cose sono cambiate, insieme al corpo cambiava anche la testa, le foto sono diventate una minaccia e le sfilate non erano di certo più roba per me.

Poi sono arrivati i problemi alimentari e con essi l'odio per la mia immagine.
Quindi niente foto che non fossero in primo piano, niente video e, soprattutto, niente specchi.

Pensavo proprio ieri che in sei anni a Roma ho cambiato quattro case ed in nessuna c'era uno specchio a figura intera. Per anni mi sono guardata solo negli specchi dei negozi nei quali provavo quei pochi vestiti che compravo.

Da due giorni sono nella casetta di Piazza Bologna, la stanza sta, piano piano, prendendo forma, l'armadio è quasi del tutto pieno(e dire che mi sembrava gigantesco ed inutilmente spazioso), ci sono ancora delle valigie da svuotare e delle cianfrusaglie alle quali trovar posto, un letto da smontare ed un futon in prestito da portar su.

L'unico piccolo problema è proprio l'armadio.
4x2,5 m di specchi.
Un'intera parete è una specchiera.
Ed io non posso non vedere la mia immagine riflessa ovunque.
Scrivo al pc?Mi vedo.
Dormo? Mi vedo.
Ballo? Certo che mi vedo.
Leggo? Mi vedo, mi vedo, mi vedo.
Studio? MI VEEEEDOOOO.

Adesso ci sono due possibilità: trovare qualcosa di carino con il quale coprire almeno tre specchi su quattro, oppure abituarmi ad avere questa compagna di stanza che mi perseguita!

lunedì 28 luglio 2008

Milano


Strambe giornate,quelle milanesi.
Si conoscono persone nuove e si rafforzano i rapporti con quelle vecchie.
Devo dire che mi trovo bene a Milano,viverla con persone che la apprezzano mi permette di vederla meno grigia(i giorni di sole aiutano,è certo) tanto da farmi pensare che non sarebbe tanto male venire ad abitare qui,dopo il Giappone.
Sperem!
Questa è una foto che ci hanno scattato ieri sera.
Ce ne sono altre,BUFFE, sul blog di Elena!

martedì 15 luglio 2008

menù degustazione


Sarà il mio passato da promoter a farmi pensare queste cose,sarà stata la febbre della scorsa notte o non so cos'altro.
Sta di fatto che questa mattina mi sono svegliata pensando che io ho bisogno di provare,assaggiare e poi decidere...anche nei rapporti sentimentali.

Non prendo un uomo a busta chiusa,non riesco a decidere che ruolo avrà nella mia vita senza averlo prima provato.

Ok sembra un discorso da stronza,ma pensateci...

Andate al supermercato, ci sono mille prodotti che non conoscete ed un certo numero di promoter che offrono assaggi. Voi che fate?
Guardate quello che offrono,provate quelle due o tre cose che vi ispirano e poi prendete una piccola quantità di quella che vi piace di più.
Portate tutto a casa,e mangiate la delizia che avete comprato.
Probabilmente scoprirete che è ancora più buona di quando l'avete provata,qualche volta la troverete poco appetibile,certe volte penserete di aver sbagliato a comprare quella schifezza.

Il mondo non è un supermercato,e gli uomini non sono cubetti di formaggio.
Ma io prima di buttarmi in una storia ho bisogno di provare e riprovare,per poi esser pronta a prendere tutta la forma,di quel delizioso formaggio.

sabato 5 luglio 2008

memesexual



ho deciso che questo sarà un meme.
Quali sono le 5 cose che un uomo(o una donna) non deve mai fare per non causare un crollo della libido?

Le regole sono le solite.

1- Fumare. Sono antifumo per eccellenza. Non posso accettare di baciare un posacenere.

2- Puzzare. Non mi puoi puzzare prima del rapporto(frase detta pochi giorni fa ad un'amica,che credo rimarrà alla storia)

3- Baciare con la lingua a mulinello. Ok signori,niente cavatappi!

3Bis- Baciare bavoso. L'ha fatto solo un uomo con me,ed è stato l'unico che non ha avuto niente oltre quel bacio

4- Dire frasi sconnesse durante i preliminari. C'è stato uno che, durante i preliminari inoltrati, mi ha raccontato di un documentario. Non sono riuscita ad andare avanti....

5- Toccare in maniera scomposta. Ok,adoro la fantastica dote di alcuni uomini di riuscire a dare la sensazione di esser toccata da 10 mani diverse ma,sanza pazienza,vogliamo soffermarci in ogni punto per qualche secondo?Così tanto da non dare l'impressione di esser tarantolati?

passo la patata bollente a Errori di stampa,Irachan,Andrea Del Campo, Silvia, L.

Ascoltate questa canzone. Avevo 17 anni e non conoscevo ancora il sesso.
Bei tempi

martedì 10 giugno 2008

knowledge


Non so cosa mi aspetta nel mio futuro.
Tra sei mesi prenderò una laurea,poi partirò per il Giappone e,se niente mi riporterà in Italia,ci rimarro il più possibile.

E dopo?
Cosa farò al mio ritorno?
Potrei tradurre,far carriera universitaria,far la commessa o la segretaria,potrei aver voglia di scrivere. Potrei far la guida turistica, lavorare in ambasciata,all'istituto di cultura o al museo d'arte orientale.

Mille possibilità e nessuna certezza.

E c'è una cosa alla quale ho pensato ieri notte e tutto oggi.
Io voglio imparare.
Voglio imparare mille cose nuove,mi sento ingnorante adesso.

Ecco un breve elenco di ciò che voglio fare:

1- Voglio comprare un libro di scrittuta creativa,perchè scrivere mi piace ma non sono capace a farlo.

2- Mi piacerebbe imparare a suonare il pianoforte,lo desidero da impazzire. Ed ho le mani giuste per farlo.

3- Voglio vedere tutti i film che vale la pena di vedere(consigli?).

4- Ho in programma di seguire un corso per l'insegnamento della lingua italiana agli stranieri,mi servirà quando sarò in Giappone.

5- Vorrei seguire un corso di cucina.

6- Desidero collezionare tutti i numeri dei Peanuts(ehm non ne ho nemmeno uno).

7- Voglio imparare l'inglese. E voglio farlo per benino.

8- Da oggi imparerò tre parole nuove al giorno.Scorrerò il dizionario on line di De Mauro e memorizzerò le parole che non conosco.

Oggi abbiamo: abalietà,condizione per la quale un essere dipende da un altro essere
abarico,punto in cui la gravità della terra e quella della luna si annullano
abbacone,chi è solito fantasticare

mercoledì 20 febbraio 2008

a denti stretti

Ho fatto l'esame oggi,
per la prima volta dall'inizio dei miei studi l'ho tirato via .
non è da me,io vado sempre preparata.
io faccio sempre bella figura.
ed invece,questa volta,proprio a questo esame,il penultimo di lingua giapponese ho fatto schifo.
una pessima figura,la professoressa che mi ripeteva "che succede?non è da te,rilassati" ed io nervosa stanca e ZITTA!
maledettamente zitta,biascicando due parole in una lingua che mi sembrava sconosciuta.
mi ha proposto un voto,volevo rifiutarlo e lei mi ha convinta a non farlo.
non l'ho fatto e sento di esser scesa a dei compromessi ai quali non volevo scendere!
io non faccio gli esami per avere un foglio firmato,io faccio gli esami perchè quello che studio è la mia passione,la mia vita.
adesso la voglia di far finire quel foglietto nella spazzatura è tanta,ma non cambierebbe nulla.
perchè alle parole"devi laurearti a dicembre,se rifiuti non potrai farlo"io mi sono fatta convincere ed ho firmato.
Mi sono buttata via oggi.
adesso prendo qualche giorno di vacanza,dai libri e da questa casa.
La settimana prossima mi metto a cercare Beatrice.
Evidentemente sta nascosta da qualche parte!