lunedì 26 aprile 2010

nel silenzio

"Per un periodo quattro formaggi aveva lavorato in una pescheria.
Puliva i pesci e faceva consegne a domicilio.
Ogni giorno scaricavano delle cassette di polistirolo piende di grosse vongole.
Arrivavano vive, bastava metterle nella vasca e dopo dieci minuti tiravano fuori un lungo tubo bianco con il quale succhiavano l'acqua e l'ossigeno.
Ma era sufficiente avvicinare la punta di un coltello al guscio per farle scattare e richiudere per un'ora almeno.
Ma poi, quando si riaprivano, se le ritoccavi rimanevano chiuse solo mezz'ora.
E a furia di stuzzicarle ci si abituavano e non si chiudevano più.
A quel punto erano finite. Ci infilavi dentro la punta del coltello e le vongole, idiote, si chiudevano di scatto con tutta la lama dentro.
allora giravi la lama e il guscio si rompeva e nell'acqua usciva una nuvola marrone di carne ed escrementi.
A cosa serve il guscio se ti abituano a non usarlo?
E' meglio non averlo, allora, stare nudi, se serve solo al coltello per ucciderti.
Rino era come quella lama di coltello, Quattro formaggi ci si era abiutato e proprio per questo poteva fargli più male"

Come Dio comanda-Niccolò Ammaniti.

lunedì 5 aprile 2010

cetriolini


Sola da alcuni giorni, sono riuscita dopo tanti mesi a dedicare del tempo ad altre persone, altri sorrisi, altri profumi.
La metà vuota del mio letto è ingombra di bucato appena fatto, sono stata disordinata e ho dormito con l'odore di coccolino tutto intorno.
Continuo ad avere un disperato bisogno di sole, ma sembra proprio che il sole non voglia spuntare, che non voglia abbracciarmi anche se lo chiedo.
Ma forse succede sempre perchè non so chiedere. Non so chiedere nemmeno il sole.
Ieri ho passato tutto il giorno con un'amica storica, una di quelle che vedi un paio di volte l'anno e con le quali riesci a parlare di cose molto intime.
Praticamente siamo capaci di passare ore a guardarci l'ombelico, ognuno guarda quello dell'altro, è questo l'emozione, e ne tira fuori cose sopite, spesso nascoste, sempre difficili da dire.
Per il resto mi lucido la buccia come un cetriolino che vuole essere accettato dentro una meravigliosa insalata piena di ingredienti deliziosi.
E guardo l'insalata chiedendomi se veramente ci sarà mai posto per un cetriolino piccolo e un poco storto come me.