lunedì 31 agosto 2009

la svolta politica.

Alla fine di una campagna elettorale quantomeno intensa, fatta anche di altoparlanti in fuzione a tutte le ore e candidati in mostra nelle piazze con completi eleganti e guantini bianchi per stringere la mano ai passanti.
Il Giappone anche in questo è ordine e forma, anche in questo è un passetto avanti.

Vivrò gli ultimi 20 giorni in un paese che ha appena vissuto una legendaria svolta a sinistra, dopo più di cinquant'anni di governo di centro destra.

Il problemi sono tanti in un paese così sviluppato, la disoccupazione in crescita( teniamo in considerazione che qui si parladi una percentuale che gira intorno al 4% che noi in Italia possiamo solo sognare), la natalità in crollo continuo, il rapporto conflittuale con l'ecologia, i rapporti con l'estero.
E tante sono anche le promesse di un governo che ha comunque un forte peso a livello mondiale.
Noi qui guardiamo fiduciosi.

sabato 29 agosto 2009

ora.


Vorrei essere vento in questi giorni, impalpabile e senza odore, vorrei sfiorare chi adoro senza che se ne accorga, vorrei passargli una mano tra i capelli ed essere un lieve solletico senza che si preoccupi ti alzar la testa per capire cosa l'ha sfiorato.
E invece sono sempre me, corpo e anima, e con un cuore rinato e ritrovato che fa fatica a non impazzire.
E le viscere si intrecciano, in attesa del ritorno in Italia, in un posto senza una casa nè un lavoro dove l'unica vera casa sono le persone che mi aspettano.
E' ora di iniziare a tirare le somme di questo viaggio, e ora di iniziare a tirare le somme di questa vita.

lunedì 24 agosto 2009




Ieri mattina per la prima volta sono stata salutata da una vicina di casa. Per la prima volta in due mesi.
Era intenta a spruzzare un prodotto specifico intorno al tombino davanti casa sua.
Forse mi ha salutata perchè in quel momento eravamo due donne sole nella lotta impari con il gokiburi.
Si, il gokiburi, essere mitologico che gli scenziati accomunano allo scarafaggio del bel paese ma che ne è un'evoluzione meccanicamente superiore.
Questo essere metà scarafaggio metà gundam è dotato di un'apertura allare straordinaria e di una corazza medievale che non ha punti deboli.
La supervelocità lo rende poi inarrestabile.
Ma non è l'unico simpatico amico che la megalopolo tokiese ci offre.
I corvi sono rinomati, pesano più o meno quanto i miei nipoti di otto anni ed emettono un ka-ka-ka-ka fastidiosissimo a partire dalle 5 del mattino fino a tarda sera.
Altro essere delizioso capace di allietare ogni singolo momento della giornata sono dei deliziosi invisibili grilli( ho una sola testimonianza visiva dell'esistenza dell'esserino verde che tanto ino non è) che con il loro fi fi fi fi fififi scassano, ehm, accolgono i passanti nel loro avvicinarsi seppur per sbaglio a un qualunque albero della zona.
Per concludere credo di aver conosciuto qui gli unici moscerini in grado di sopravvivere alle temperature polari della mia stanza.

Insomma, sono in buona compagnia.

(la foto non c'entra niente, ma non volevo certo postare un reportage fotografico degli amici in questione, quindi ho deciso di postare la cosa più giapponese che ho visto ieri a Kamakura, bocca della verità a soli 100 yen.)

mercoledì 19 agosto 2009

il cappuccino perfetto



Certi giorni sembrano perfetti così, con il cuore in una continua altalena di emozioni.
Tra baci sulle punte delle dita e spine ai fianchi, tra sorrisi invincibili e faticosa china nera da mandare giù.
Alla fine la mia vita è sempre così.
E' come un cappuccino perfetto in una domenica pomeriggio di metà agosto.Un cappuccino che tiene il cucchiaino grazie a una schiuma insuperabile ma che al primo sorso ti brucia la lingua.

Ma ho imparato, ormai tutte le mattine nel bicchierone di cappuccino che mi accompagna durante lo studio che precede la lezione, verso un goccio di acqua fredda.
E' vero, il sapore è un poco meno intenso, ma mi piace, e non ustiona.

sabato 15 agosto 2009

che c'abbiamo i coglioni girati


Un'ora fa, mentre mangiavo, una bambina di tipo tre anni ha allungato la mano per afferrare i miei capelli grindando con vocina acuta "Sugoi", esclamazione con significato sia positivo che negativo( nel senso che significa sia terribile che fantastico) che non ha una reale traduzione in italiano, e c he i giapponesi o almeno gli abitanti di Tokyo usano quarantaquindici volte al giorno.
La cara bambina, non contenta, mi ha avvicinato il suo delizioso piccolo indice a mandorla al naso dicendo qualcosa alla sua mamma che non ho capito ma che, dopo esseremi andata a controllare nel bagno del bar ed essermi accertata di non avere caccole spiaccicate, ho avuto la certezza essere un commento sulle mie efelidi.

Ora piccola deliziosa bambina, siccome mi hai sorriso, suppongo che quel "sugoi" significasse "figo!", e per questo ti perdono, perchè la tua mamma avrebbe chiesto scusa anche se tu mi avessi detto che ero la donna più bella dell'universo, in un posto nel quale dare confidenza agli estranei è praticamente maleducazione.


Dicevo, ora cara bambina, tu non sai cos'hai rischiato, perchè qualcuno qui è un poco nervoso a dire il vero ed è un poco stanco di sentirsi trattato come un alieno.
Quindi, bambina, la prossima volta che vedi una Gaijin con i capelli rossi, non romperle le scatole, potrebbe cavarti gli occhietti a mandorla bellissimi e poi dire Gomennasai a tua mamma con un inchino profondo.

lunedì 10 agosto 2009

.learn from yesterday, work for tomorrow, rest this afternoon


Vivo in un posto nel quale se 4 tizi un giorno vanno sul prato in riva al fiume e stendono un telo azzurro bloccandolo al suolo e scrivendoci sopra col nastro adesivo il nome di uno di essi in katakana, il giorno dopo, nello stesso prato, in mezzo a milioni di altri teli, i 4 tizi, seguiti da una decina di amici, trovano il telo dove lo avevano lasciato.
Perchè, perdincibacco, se stendi un telo col tuo nome per terra, non ci sono cavoli, quel posto è tuo!
Quindi puoi vedere i fuochi d'artificio con il minimo sforzo e il massimo risultato, sgranocchiando porcherie al sapore di gambero e dormicchiando anche un poco.

Vivo in un paese nel quale le signore di 70 anni vanno in bici tenendo l'ombrello in mano, mentre io, giovine donzella ventisettenne nel pieno delle mie energie, probabilmente avrò bisogno delle rotelline per evitare di sbucciarmi le ginocchia o uccidere due o tre passanti di fila.

Ma poi, dopo un po', smette di fare male il culo?!?