giovedì 30 agosto 2012

romanticismo.

le fragoline di bosco, come ricordo di un passato. un passato prossimo che ovviamente non potrà essere futuro. mentre ero in Giappone, delle amiche italiane mi raccontavano che avrebbero desiderato trovare, al loro ritorno, la persona che amano con un mucchio di palloncini colorati ad accoglierle. A me è venuto da ridere che quasi sono stata maleducata. Sono così abituata a una vita senza miele che mi schifa anche la normalità, il chiamarsi "amore", il benedetto parlare al plurale, di un noi che sa di ferita, per me. mi sono così abituata a vivere senza zuccheri aggiunti, senza glutine, senza lattosio che mi sono scordata il valore di quella dolcezza che dovrebbe far parte della vita o, almeno, dell'amore. ho amato senza amore per troppo tempo, sostituendo le e-mail alle lettere, il riso alla pasta, la soia al latte, le battute alle tenerezze. sono capace di amare solo love-free. intollerante a ogni dimostrazione d'amore e di cura. un rifiuto che la mia mente ha a una cosa che in realtà non mi farebbe male. io le fragoline di bosco posso mangiarle, e posso mettere mezza bustina di zucchero di canna nel caffè, e posso accettare che mi si scostino i capelli dal viso, che mi si baci la fronte e mi si accarezzi la schiena per farmi addormentare. posso essere in grado di vivere, senza fuggire, un'appartenenza che mi appartiene. e se cado, almeno, posso pensare di averci messo tutto il bello che ho. tanto per non sentire di non avere niente di bello da donare.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

di bello da donare ne hai tanto.
il problema è che sei una "privazionista", ti privi da sola di ciò che può potenzialmente renderti felice per paura che ti possa potenzialmente fare male.
in poche parole, tu sai dare tanto, ma hai paura di ricevere.

un abbraccio akkoalizzato

beatrice ha detto...

forse è vero. forse è anche vero che non mi accontento di chi ti lancia addosso amore così a caso. io sono diesel dei sentimenti, in fondo.
e tu, poi. chissà chi sei.

Anonimo ha detto...

Finalmente! Non sai da quanto tempo desideravo sentiti parlare, o vederti scrivere, così!
Come tu sai bene io sono allergica alle fragole ma mi ci strafogo da una vita!

Lulù

Anonimo ha detto...

io? solo una ragazzina che fatica a staccarsi dal suo muro.

beatrice ha detto...

Lulù: e a che serve essere capaci di dire queste cose, ora? Tanto la prossima volta sarà la stessa cosa. Non è che ad aprirmi io ci abbia mai guadagnato molto. Ma poi, sono sempre stata così, io?


Ragazzina: appiccicarsi a un muro è pericoloso, si rischia di vederselo crollare intorno o, ancor peggio, di finirci sotto, schiacciati. Bisogna imparare da Marcel, che con le manine ci danzava.