In chat con la ragazza deliziosa che da mesi, ormai, condivide pezzi di esistenza con me, attraverso suoni e immagini.
Un link a un sito, un semplice link di quelli che ci scambiamo di continuo, apre un mondo.
Il cuore si squarcia, la pancia fa male.
Eppure, forse, non è del tutto così.
Quelle immagini colpiscono in quel piccolo punto sensibile, quello nel quale vive il dolore, quello di quando ti vergognavi alle recite dell'asilo, di quando la maestra ti rimproverava, di quando, al liceo, dovevi chiedere a quella ragazza carina se aveva voglia di baciarti, di quando anni dopo ti è successa la stessa cosa, con quella ragazza con gli occhi nocciola che sembrano girasoli.
Il luogo delle carezze mai date, delle gaffe in pubblico, del lavoro perso, di quella volta che hai vinto la gara di corsa, e di quell'altra quando in mezzo al pubblico che ti guardava c'era lui, con quel naso bellissimo.
Quel punto, e forse ve l'ho già raccontato, che ha un nome solo nella mia lingua natia, quella di mia mamma e di mia nonna, di quando mamma mi diceva mi faccio l'acqua ugghiuta c'addauru( il canarino, con limone alloro e tanto zucchero), perchè ho mal di stomaco.
Mi fa male "a ucca l'amma".
La bocca dell'anima.
Che modo stupendo di chiamare un pezzetto di corpo così piccolo e così prepotentemente presente nella nostra vita.
Quelle immagini, adesso, sono piantate nella mia bocca dell'anima.
E non riesco a non pensare che quella gente, quelle facce, in quel preciso istante, avevano un peso nella propria personalissima bocca dell'anima.
mercoledì 21 dicembre 2011
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3 commenti:
BELLISSIMO QUESTO POST! Ti "rubo" il link e lo metto sulla mia fanpage di facebook, posso?
In più adesso ho questa meravigliosa espressione che mi farà risparmiare un sacco di giri di parole... grazie mille :)
AUGURI
Sauro
Certo che puoi Sauro, e grazie mille.
PUBBLICATO! Grazie di nuovo (ho citato anche la fonte...)
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