sabato 21 novembre 2009

caramelle


Mentre tornavo a casa, pochi minuti fa, mi sono piovuti addosso decine di incarti colorati di caramelle alla frutta. E mi sono trovata a ridere, per la prima volta dopo giorni, per il bambino che immagino intento a svuotare il cestino di caramelle che la mamma tiene in salotto per gli ospiti credendo che gettare le cartacce giù dalla finestra sia un modo tattico per eliminare le prove del misfatto che lo metterà nei guai domattina.
Mi sorprendo di essere ancora capace di sorridere di queste cose.
Sorprendo la mia testa a costruire storie d'altri tempi, e mi lascio trascinare via dalle mie invenzioni.
E forse è questo che mi salva in questo periodo di merda nel quale ho sempre addosso un peso, duro e freddo, che mi impedisce di camminare veloce.
La stanchezza ha preso possesso di me, vivo una vita per la quale non vale la pena fare questa fatica.
Eppure non posso andare via, volare, scappare ancora.
Questa volta ho deciso che sarò io a restare, chi vuole condividere la vita con me è il benvenuto, che c'è spazio per tutti, gli altri non l'avranno vinta.
Scappo da sempre.
Oggi resto.
Fin quando mi pioveranno addosso carte di caramella io resto.

9 commenti:

TSUNAMI ha detto...

Ehi tu, controlla bene tra le carte che di solito una caramella si trova sempre;)
Il post precedente è meraviglioso...
Cià!

melalgiorno ha detto...

Io di questi tempi vado a vedere blog su vite altrui forse per distrarmi dalla mia.
Che so veramente di te? Che abbiamo in comune? Io in questo post ci ho trovato immagini "da canzone", immagino una canzone che si intitola "Carte di caramella" e finisce con "io resto"... il ritornello non l'ho ancora deciso, comunque "sorprendo la mia testa a costruire storie" si presta, anche metricamente...

Anonimo ha detto...

ciao, sono vito avrei bisogno di una cortesia se puoi mi traduci questo:
shizukani tokino kizuni kurushimu
murewo kundewa tobanai taka
furuki oshiewo tadotte
kokoronomamani konokanashimiwo norikoete
sei l'unica giapponese che conosco a parte il titolare del ristorante Wasabi che però è un pò incazzoso.

ps.spero che le caramelle non fossero dietorelle...che vita al fruttosio!!

Anonimo ha detto...

Chi scappa perde! Bisogna restare per vincere.
MT

Aldievel ha detto...

Resta...Cancella i dubbi e resta. =)

Lieve ha detto...

Quello che ti salva è il saper cogliere tutte le piccole cose che descrivi ;)

Baol ha detto...

Ma devi sempre rimanere così e costruire storie e mangiare anche tu un po' di caramelle!


(Ma un racconto a 4 mani non ti va di scriverlo?)

beatrice ha detto...

Tsunami: ma benvenutta, e no, non c'erano caramelle, maledetto bambino.

Melalgiorno: magari diventerà il testo di una canzone.

Vito:fammi prendere un dizionario, ma cos'è?


MT: io spesso vinco andandomene.

Aldievel: è quello che cerco di fare.

Lieve: è vero, mi salva lo sguardo sul mondo.

Baol:di caramelle ne mangio tante, in realtà.
E il racconto a quattro mani sarebbe un'esperienza bella!

Baol ha detto...

Dicevo sul serio eh!