lunedì 8 novembre 2010
mutande rosa
Questa canzone non mi piace granchè, non ascolto quei due da quando ero ragazzina, da quando uno cantava "Aspettando il sole" e l'altro "Domani" che non era manco lo stesso anno, ma io ero cretina uguale.
Ma questa canzone, ascoltata per caso stamani poco dopo le 5 mentre guidavo per una città, contiene una frase che mi ronza nella testa da ore.
"mi metti a posto ma non sposti niente"
che poi non lo so che cosa volessero dire i due che hanno scritto il testo, ma io non riesco a pensare che sarebbe il sogno della mia vita amorosa.
Da sempre chi non sposta niente nella mia vita è incapace di mettermi a posto e farmi sentire a posto, che sono due cose molto diverse pur sembrando un giochino di parole.
Invece chi ha provato a mettermi a posto, riuscendoci a fasi alterne, ha messo le mani su tutta la mia vita, con lo stesso effetto di quando per caso rovisti nel cassetto delle mutandine perchè hai fretta e la mattina dopo esci con le mutande rosa e il reggiseno blu perchè non sei stata in grado di mettere insieme un completino decente.
Ecco io ora indosso mutandine rosa e reggiseno blu, e ho i calzine rossi a righe, e una felpona che mi copre fin sotto il sedere.
Che se avessi il culo senza cellulite sembrerei la protagonista di uno di quei film anni novanta nei quali poi arriva la telefonata di lui, l'altro, quello che cambia la vita, e che le fa capire che non bisogna accontentarsi di briciole. E suona alla porta e le consegna un gigantesco pasticcino di panna montata tutto rosa.
Come le mutande.
giovedì 4 novembre 2010
news
Ho comprato le scarpe nuove e qualche vesto scemo ma da donnina in carriera.
Sorrido di quello che mi succede attorno e metto strani musi tutto a un tratto e senza motivo apparente.
Il corpo fa sempre le bizze e non sopporta più lo stress, il peso non è più un problema e se riuscissi a piacermi direi anche " sti cazzi" ma non è così.
E poi?
E poi sono una scrittrice/traduttrice disoccupata, il che fa ridere, e mi sa che passerò il periodo di Natale a impacchettare calzettoni di lana con mucche di panno attaccate sopra da Calzedonia. Ma in cinque lingue, sia chiaro. E con il nastrino annodato così bene che manco lo tsutsumi (antica arte giapponese di confezionare oggetti regalo).
Vabè.
Facciamo così.
Domani, venerdì 5 novembre (compleanno del nazionale)mi trovate alla galleria Mondo Bizzarro, con MaestroBD, e il nostro libro.
Mondo Bizzarro via Reggio Emilia 33 c/d dalle 18.30
Domenica 7 novembre, invece, ci trovate a Lettere e Caffè via S. Francesco Ripa 100/101 dalle 19
Sorrido di quello che mi succede attorno e metto strani musi tutto a un tratto e senza motivo apparente.
Il corpo fa sempre le bizze e non sopporta più lo stress, il peso non è più un problema e se riuscissi a piacermi direi anche " sti cazzi" ma non è così.
E poi?
E poi sono una scrittrice/traduttrice disoccupata, il che fa ridere, e mi sa che passerò il periodo di Natale a impacchettare calzettoni di lana con mucche di panno attaccate sopra da Calzedonia. Ma in cinque lingue, sia chiaro. E con il nastrino annodato così bene che manco lo tsutsumi (antica arte giapponese di confezionare oggetti regalo).
Vabè.
Facciamo così.
Domani, venerdì 5 novembre (compleanno del nazionale)mi trovate alla galleria Mondo Bizzarro, con MaestroBD, e il nostro libro.
Mondo Bizzarro via Reggio Emilia 33 c/d dalle 18.30
Domenica 7 novembre, invece, ci trovate a Lettere e Caffè via S. Francesco Ripa 100/101 dalle 19
lunedì 1 novembre 2010
Bondage- la via italiana all'arte di legare-

Un passo indietro nel tempo per completezza di informazione...
quasi due anni fa ormai, a una serata alla quale mi avevano portato due amiche ho visto uno spettacolo. Una ragazza bellissima col volto pulito che volava sospesa sulle corde sapientemente annodate da un tizio strambo e barbuto.
stacco
tre mesi dopo
il mio compleanno, il tizio strambo e barbuto fa parte della mia vita, lo vedo spesso, ci parlo tanto, mi dona, racchiuso dentro una pochette nera, un set di corde rosse, di cotone morbido. Per me.
stacco
4 mesi dopo
sorrido, consegno a quel tizio barbuto, consegno al Maestro, le corde rosse, con l'autorizzazione a usarle su di me.
Provo per la prima volta il brivido di affidarmi a qualcuno che non sia me stessa, mi trovo con il corpo bloccato e le sue mani che mi accarezzano i capelli.
stacco
6 mesi dopo
Lui: sogno di scrivere un libro di bondage, per insegnare a tutti quest'arte.
Io: scriviamolo.
stacco
Oggi
Bondage-la via italiana all'arte di legare- è il frutto di quel sogno, di quelle carezze sulla testa, di quella modella bellissima che volava.
La mia vita in mezzo è cambiata tanto, e non solo perchè ho imparato a non aver paura delle corde su di me, e a dar sicurezza a chi desidera che sia io a usare le corde sul suo corpo, ma perchè ho imparato il valore della fiducia.
Questo libro per me è un dono, il frutto di un sacrificio, di grossi litigi, di molto studio, della voglia di lasciare che la gente conosca un'arte troppo spesso sminuita, volgarizzata, trattata alla stregua della pornografia di infimo livello.
Il bondage è un abbraccio che resta anche quando togliete le mani dal corpo del vostro partner, è un gioco di fiducia e affetto.
E' una disciplina che va studiata e imparata per garantire la sicurezza di tutti, soprattutto del sorriso negli occhi di chi lo pratica.
Bondage- la via italiana all'arte di legare - corde, nodi e legami d'amore
di MaestroBD e Beatrice Gigliuto
Alberto Castelvecchi editore, 24 euro.
In Libreria dal 5 novembre 2010
sabato 16 ottobre 2010
sun

Unico passeggero di un autobus per il centro, non scrivo da mesi, ormai, nemmeno per me stessa, e mi chiedo se sono ancora capace di farlo.
L'altro ieri una ragazza che conosco da alcuni mesi mi ha detto di far fatica a vedermi così diversa dal solito, ad abituarsi alla me di questi giorni.
E io non sapevo come spiegarle che deve abituarsi, perchè io sono così, lo sono sempre stata e sempre lo sarò, e che quella che conosceva era solo una persona che stava male, abbastanza male da non amarsi nemmeno un poco.
Lei non sa che in questi mesi è successo che ho ripreso le cose in mano, che ho cercato di sfiorare la mia vita, di appigliarmi alle cose belle, di legarmi strette intorno quelle importanti.
Ho ricominciato a giocare con me stessa, col mio cuore, con la mia vita.
Io che sono fatta di sorriso e carne, ho capito che l'unico modo che ho di mostrare i denti è ridere di gusto, con le labbra, con gli occhi e con il cuore.
Questo mi ha resa vincente, perchè la gente, davanti a quei denti si arrende sempre.
Inizio col dipingere di arancio le pareti della stanza di casa nuova (si, un'altra)e disegnandoci sopra uno spicchio di sole per coltivare ogni mattina aprendo gli occhi il raggio di sole che ho dentro.
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