lunedì 31 marzo 2008
me.
La stanza è vuota.
Le pareti bianche intorno a me, e dentro me, fanno male.
Sono riuscita a far venir fuori tutte le lacrime che ho tenuto dentro per mesi,e l'ho fatto nel momento sbagliato.
Per una volta non sono stata forte, proprio quando era necessario.
Adesso c'è solo da ricostruire,pezzo per pezzo.
Ricostruire una vita da sola che so di saper vivere ma non ricordo come.
So occuparmi di me,nel senso organizzativo del termine.
In questo sono bravissima.
Ma non so se sono capace di coccolarmi,di amarmi.
A questo ci hanno pensato gli altri,nella mia vita.
Ora devo solo rifiorire,l'ho promesso.
venerdì 28 marzo 2008
il passo del gambero
Come si chiamava quel gioco che si faceva da bambini?
Quello in cui qualcuno ti ordinava di fare un certo numero di passi di un animale?
Che memoria flebile.
Ricordo solo il passo del gambero:un passetto avanti e due indietro.
Ho ricevuto tanti input che mi hanno portato a riflettere sull'amore,sarà la primavera.
Mi ha molto colpito la vignetta di Canemucca che ho postato(GRAZIE).
Mi sono resa conto di aver provato per anni a camminare ad un passo che non era mio.
In fondo una paperella può adattarsi a camminare sulla terraferma.
Può rinunciare a delle cose,seppur fondamentali,almeno fin quando non si rende conto che non può esser per sempre,ma mai potra camminare alla stessa velocità di un coniglio.
Le possibilità sono quindi due: o uno corre e l'altro rallenta,e la cosa implica uno sforzo non sempre tollerabile per entrambi,oppure dopo un po' di tempo ci si troverà distanti,uno dei due avrà percorso un cammino maggiore o,per lo meno,diverso da quello dell'altro.
Io non sono stata papera nè coniglio in questi anni.
Sarei voluta essere lepre ed invece sono stata gambero...un passo avanti e due indietro.
Ed adesso non so cosa voglio.Forse attendo che siano gli altri ad avvicinarmi o,forse, senza rendermene conto, mi sto lanciando senza paracadute nella speranza di non ritrovarmi spiaccicata al suolo.
Da ragazzina rimasi molto colpita da un brano de "Il Simposio" di Platone.
"Nel principio, tre erano i sessi dell'uomo, non due, il maschio e la femmina, come ora: ce n'era un terzo che aveva in sé i caratteri degli altri due, ma che oggi è scomparso e del quale resta soltanto il nome: l'andrògino. Esso, infatti, era un essere a sé stante che, nell'aspetto esteriore e nel nome, aveva dell'uno e dell'altro, cioè, del maschio e della femmina; oggi, ripeto, non resta che il nome che, per di più, ha un significato infamante. Inoltre, la figura di questo essere umano era arrotondata, dorso e fianchi formavano come un cerchio; aveva quattro mani e quattro erano pure le gambe; aveva anche due facce, piantate su un collo anch'esso rotondo, completamente uguali e attaccate, in senso opposto, a un unico cranio; aveva quattro orecchie, doppi gli organi genitali e, da tutto questo, possiamo immaginarci il resto."
">gli uomini furono divisi in due, ma ecco che ciascuna metà desiderava ricongiungersi all'altra; si abbracciavano, restavano fortemente avvinti e, nel desiderio di ricongiungersi nuovamente, si lasciavano morire di fame e di accidia, non volendo far più nulla, divise com'erano, l'una dall'altra. Quando, poi, una delle due metà, moriva, quella rimasta in vita, se ne cercava un'altra e le si avvinghiava, sia che le capitasse una metà di sesso femminile (che oggi noi chiamiamo propriamente donna) che una di sesso maschile; e così, morivano. Allora Giove, impietosito, ricorse a un nuovo espediente: spostò il loro sesso sul davanti; prima, infatti, l'avevano dalla parte esterna e generavano e si riproducevano non unendosi tra loro, ma alla terra, come le cicale. Dunque, trasferì questi organi sul davanti e, così facendo, rese possibile la procreazione attraverso l'unione del maschio nella femmina; lo scopo era quello di far generare e di perpetuare la specie grazie a un simile accoppiamento tra maschio e femmina; se, invece, l'unione fosse stata fra maschi, dopo un po' sarebbe venuta sazietà da questo connubio e così, una volta separatisi, sarebbero potuti ritornare al lavoro e alle altre cure della vita. Da tempi remoti, quindi, è innato negli uomini il reciproco amore che li riconduce alle origini e che di due esseri cerca di farne uno solo risanando, così, l'umana natura."Ho cercato qualche giorno fa il testo,e rileggendolo molti anni dopo ne ho colto sfumature che non avrei potuto cogliere a 15 anni.
Escludendo tutte le allusioni del Simposio all'amore omosessuale(che,inspiegabilmente, erano state accuratamente tagliate dai brani che studiavo al Liceo)mi sono accorta che non c'è solo il romanticismo che io avevo visto in quegli anni.
Adesso, mi colpisce la spasmodica e dolorosa ricerca di qualcuno che ci completi,quella voglia di ritrovarsi schiena contro schiena,alleati,sapendo che non ci si farà del male.
Quel desiderio di riscoprirsi esseri a tuttotondo,capaci di far qualunque cosa insieme.
Schiena contro schiena,come quando ci si trova a dormire nello stesso letto,voltati,e si sente il calore delle due schiene che si toccano che si diffonde in tutto il corpo.
Una sensazione di benessere assoluto.
E forse io mi aspetto questo.
Non aspetto la perfezione,aspetto solo quel calore.
giovedì 27 marzo 2008
silence
"se ciò che ci divide dalle bestie
è una parola per ferire gli altri
non mi dispiace affatto d’esser muto
come un pesce"
Sono silenziosa,me lo dicono in tanti!
Ed è veramente una cosa strana,per me.
Il silenzio è forse la cosa che cerco di più.
Tutti parlano troppo per me,in questo momento,e quasi tutti dicono cose delle quali non mi importa un fico secco.
Sono diventata gelida e menefreghista forse,o semplicemente sono soltanto stanca di ascoltare cose non importanti.Ci sono,e ci sarò sempre,per gli amici. Per chi ha bisogno della parola giusta al momento giusto,per chi ha bisogno di una spalla.
Ma ,vi prego,evitatemi delle pippe infinite sui calzini spaiati ed il carovita.
Finalmente capisco chi mi ha sempre detto che faccio sanguinare le orecchie con le mie chiacchere.
Io,che ho un maledetto parere su tutto.
Avrei preferito nascere sciocca,una di quelle stupidine con l'occhio penetrante che non parlano mai dando la sensazione di nascondere chissà cosa,ma invece non hanno semplicemente nulla da dire.
Sarei stata più serena forse.
Ho bisogno di SILENZIO e di TEMPO!
Le due cose che nella mia vita ho cercato di evitare come la peste!
"ho mille strade da percorrere
non una sola via di fuga
ho mille luci da far splendere
eppure vago nell’oscurità
ho mille secoli alle spalle
ma non un’ora per voltarmi
non un minuto per sentire che sei qui vicino a me"
lunedì 24 marzo 2008
En Attendant Godot
6 ore di treno come conclusione di 3 giorni perfetti.
6 ore di treno,e nel mio vagone una famiglia napoletana allargata(zie, cognate,suocere e bambini) di discutibile educazione.
Con me il libro di "storia della scienza moderna"da studiare per l'esame della prossima settimana.
Nelle orecchie la colonna sonora di "Across the Universe".
Poteva essere tutto perfetto se i dodici componenti della famiglia sopracitata non avessero iniziato a gridare(le zie)borbottare(le cognate)ciarlare(le suocere)piangere(i bambini,tutti insieme!)
Ho smesso di studiare,ho alzato il volume al massimo possibile ed ho cercato di selezionare i suoni che arrivavano alle mie orecchie scegliendo solo quelli desiderati.
I pensieri fluivano.
Non riesco a tenere le redini della mia vita.
Ho troppe cose importanti da dover fare,così tante da dimenticarmi che ce ne sono alcune che VOGLIO fare!
Devo studiare,devo trovare una soluzione valida ai miei problemi economici,devo scrivere la tesi e,cazzo,devo scriverla in Italia,devo riprendermi da questo periodo e devo curare le ferite che da troppo tempo faccio finta di non sentire.
E poi,vorrei ricordarmi il perchè del mio amore per il Giappone e la sual lingua,vorrei tenere in mente che devo darmi la possibilità di godere di uno sguardo che scalda il cuore nonostante tutto,vorrei ricominiciare a sorridere realmente,vorrei smettere di tener tutto dentro me semplicemente perchè non voglio caricare gli altri delle mie emozioni negative.
Non so da dove partire,inizio tutto e mollo tutto.
E' così ogni santo giorno.
Aspetto,come nella commedia dell'assurdo,che arrivi Godot e,nel frattempo,esprimo pensieri insensati e luoghi comuni che fanno sentire gli altri più intelligenti e me più idiota.
Godot non arriva,attendo ancora.
mercoledì 19 marzo 2008
l'autostrada,Daniele Silvestri
Volevo farvi ascoltare questa canzone,ma non trovo un video decente.
Vi scrivo il testo.
Lo adoro.
Ne amo le "C".Forse sono l'unica che può amare delle "C".
Cercatela,ascoltatela ed innamoratevene.
Io,mi sento ferma a quell'incrocio.
La casa era giusto al confine tra il vento e la sete
un posto abitato da fate
e da poche altre forme di vita ugualmente concrete
vicino all'incrocio di un paio di strade sterrate
che senza motivo apparente si incontrano
e poi, disperate, ripartono
tristi, così come sono arrivate.
Comunque a qualcuno una volta saranno piaciute
se poi sono state abitate
qualcuno che fermo all'incrocio pensò:
"aspettiamo che arrivi l'estate"
l'estate da noi non è mica un periodo felice
che il caldo ti toglie la pace
la polvere copre ogni cosa
e ti spezza la voce, l'odore di verze marcite
la gente che passa ci guarda e prosegue veloce
ci osserva e prosegue veloce
magari saluta, ma sempre prosegue veloce
se almeno si vedesse l'autostrada
ci porterebbe senz'altro a una città
oppure proseguire ovunque vada
meglio
meglio che qua
la chiesa era uguale alle case, ma aveva una croce
e forse un po' più di vernice
ed un'unica luce fornita da fiaccole appese
imbevute di pece
fu lì che la vidi a braccetto col prete
era il 5 di aprile
e tirava una brezza che dava un colore alla quiete
e profumo di pane alle olive
lei pure mi vide
e forse sorrise
non sono sicuro, ma forse davvero sorrise
perché all'improvviso fu molto più forte l'odore del pane alle olive
la gente che passa ci guarda e prosegue veloce
ci osserva e prosegue veloce
magari sorride, ma sempre prosegue veloce
se almeno si vedesse l'autostrada
ci porterebbe senz'altro a una città
oppure proseguire ovunque vada
meglio
meglio che qua
a volte succede qualcosa di dolce e fatale
come svegliarsi e trovare la neve
o come quel giorno che lei mi sorrise
ma senza voltarsi e fuggire
vederla venirmi vicino fu quasi morire
trovare per caso il destino
e non sapere che dire
ma invece fu lei a parlare
"mi piace guardare la faccia nascosta del sole
vedere che in fondo si muove
dormire distesa su un letto di viole" mi disse
e a te cosa piace?
"mi piace sentire la forza di un'ala che si apre
volare lontano
sentirmi rapace, capace di dirti ti amo
aspettiamola insieme l'estate"
e intanto volevo sparire
pensando alle cose che avevo da offrire
l'incrocio
la casa
la chiesa
la croce
l'incrocio-la casa-la chiesa-la croce
ed in più lo spettacolo atroce di tutta...
la gente che passa ci guarda e prosegue veloce
ci osserva e prosegue veloce
magari sorride, ma sempre prosegue veloce
la gente che passa ci guarda e prosegue veloce
ci osserva e prosegue veloce
magari saluta, ma sempre prosegue veloce
la gente
che passa
ci guarda
ci osserva
e prosegue veloce
Vi scrivo il testo.
Lo adoro.
Ne amo le "C".Forse sono l'unica che può amare delle "C".
Cercatela,ascoltatela ed innamoratevene.
Io,mi sento ferma a quell'incrocio.
La casa era giusto al confine tra il vento e la sete
un posto abitato da fate
e da poche altre forme di vita ugualmente concrete
vicino all'incrocio di un paio di strade sterrate
che senza motivo apparente si incontrano
e poi, disperate, ripartono
tristi, così come sono arrivate.
Comunque a qualcuno una volta saranno piaciute
se poi sono state abitate
qualcuno che fermo all'incrocio pensò:
"aspettiamo che arrivi l'estate"
l'estate da noi non è mica un periodo felice
che il caldo ti toglie la pace
la polvere copre ogni cosa
e ti spezza la voce, l'odore di verze marcite
la gente che passa ci guarda e prosegue veloce
ci osserva e prosegue veloce
magari saluta, ma sempre prosegue veloce
se almeno si vedesse l'autostrada
ci porterebbe senz'altro a una città
oppure proseguire ovunque vada
meglio
meglio che qua
la chiesa era uguale alle case, ma aveva una croce
e forse un po' più di vernice
ed un'unica luce fornita da fiaccole appese
imbevute di pece
fu lì che la vidi a braccetto col prete
era il 5 di aprile
e tirava una brezza che dava un colore alla quiete
e profumo di pane alle olive
lei pure mi vide
e forse sorrise
non sono sicuro, ma forse davvero sorrise
perché all'improvviso fu molto più forte l'odore del pane alle olive
la gente che passa ci guarda e prosegue veloce
ci osserva e prosegue veloce
magari sorride, ma sempre prosegue veloce
se almeno si vedesse l'autostrada
ci porterebbe senz'altro a una città
oppure proseguire ovunque vada
meglio
meglio che qua
a volte succede qualcosa di dolce e fatale
come svegliarsi e trovare la neve
o come quel giorno che lei mi sorrise
ma senza voltarsi e fuggire
vederla venirmi vicino fu quasi morire
trovare per caso il destino
e non sapere che dire
ma invece fu lei a parlare
"mi piace guardare la faccia nascosta del sole
vedere che in fondo si muove
dormire distesa su un letto di viole" mi disse
e a te cosa piace?
"mi piace sentire la forza di un'ala che si apre
volare lontano
sentirmi rapace, capace di dirti ti amo
aspettiamola insieme l'estate"
e intanto volevo sparire
pensando alle cose che avevo da offrire
l'incrocio
la casa
la chiesa
la croce
l'incrocio-la casa-la chiesa-la croce
ed in più lo spettacolo atroce di tutta...
la gente che passa ci guarda e prosegue veloce
ci osserva e prosegue veloce
magari sorride, ma sempre prosegue veloce
la gente che passa ci guarda e prosegue veloce
ci osserva e prosegue veloce
magari saluta, ma sempre prosegue veloce
la gente
che passa
ci guarda
ci osserva
e prosegue veloce
martedì 18 marzo 2008
sono stanca.
Sono andata,questa mattina.
Sono andata a sostenere l'esame per una borsa di studio che sapevo già di non poter vincere.
Era troppo difficile per me,per la mia preparazione,per la mia competenza.
E adesso sono sfinita,mi chiedo solo a che diavolo son serviti i sacrfici di questo periodo.
Mi chiedo come ho fatto ad indossare per mesi,in questi mesi,la mia solita maschera.
Le persone a cui voglio bene hanno ricevuto ogni sera la buonanotte ad un'ora decente,perchè non volevo che si preoccupassero ancora per le mie pochissime ore di sonno,perchè io odio esser motivo di preoccupazione per qualcuno.
Ho consolato,abbracciato e sorriso.
Sono stata la solita Bea per tutti.Quasi tutti.
Ma la solita Bea è tutta una maschera.
Ho studiato fino ad impazzire,sono stata male,ho dormito tre o quattro ore a notte per tre o quattro mesi.
Ed ora mi ritrovo con un pugno di mosche in mano.
A ricordarmi che non sono invincibile,che mai lo sarò!
Ho bisogno di una pausa da tutto.
Perchè quando ti rendi conto che il gelo si sta portando via le emozioni fantastiche che erano sopravvissute quasi per miracolo alla gelata precedente,perchè quando ti rendi conto che stai allontanando da te tutti,allora hai bisogno di una pausa.
E smetto anche di studiare quella lingua.
Ho bisogno di una pausa anche da lei.
Negli ultimi mesi aprire il libro di giapponese è stato un sacrificio immane,imparare non mi da più l'ebbrezza che mi dava prima.
Ho bisogno di non studiare giapponese per un po',per smettere di sentire questa lingua come nemica,per non pentirmi della scelta che ho fatto per la mia vita.
Passerà,ne sono certa.
Adesso sono solo molto,troppo stanca.
Anche per pensare.
Necessito di lunghe dormite e di volti amici.
Il resto è poco gradito.
Sono andata a sostenere l'esame per una borsa di studio che sapevo già di non poter vincere.
Era troppo difficile per me,per la mia preparazione,per la mia competenza.
E adesso sono sfinita,mi chiedo solo a che diavolo son serviti i sacrfici di questo periodo.
Mi chiedo come ho fatto ad indossare per mesi,in questi mesi,la mia solita maschera.
Le persone a cui voglio bene hanno ricevuto ogni sera la buonanotte ad un'ora decente,perchè non volevo che si preoccupassero ancora per le mie pochissime ore di sonno,perchè io odio esser motivo di preoccupazione per qualcuno.
Ho consolato,abbracciato e sorriso.
Sono stata la solita Bea per tutti.Quasi tutti.
Ma la solita Bea è tutta una maschera.
Ho studiato fino ad impazzire,sono stata male,ho dormito tre o quattro ore a notte per tre o quattro mesi.
Ed ora mi ritrovo con un pugno di mosche in mano.
A ricordarmi che non sono invincibile,che mai lo sarò!
Ho bisogno di una pausa da tutto.
Perchè quando ti rendi conto che il gelo si sta portando via le emozioni fantastiche che erano sopravvissute quasi per miracolo alla gelata precedente,perchè quando ti rendi conto che stai allontanando da te tutti,allora hai bisogno di una pausa.
E smetto anche di studiare quella lingua.
Ho bisogno di una pausa anche da lei.
Negli ultimi mesi aprire il libro di giapponese è stato un sacrificio immane,imparare non mi da più l'ebbrezza che mi dava prima.
Ho bisogno di non studiare giapponese per un po',per smettere di sentire questa lingua come nemica,per non pentirmi della scelta che ho fatto per la mia vita.
Passerà,ne sono certa.
Adesso sono solo molto,troppo stanca.
Anche per pensare.
Necessito di lunghe dormite e di volti amici.
Il resto è poco gradito.
domenica 16 marzo 2008
libri
Ho finito ieri di leggere "Mille splendidi soli".Ci ho impiegato due giorni,nonostante le mie giornate siano totalmente impegnate dallo studio per l'esame della borsa di martedì.
L'insonnia mi aiuta non poco.
Adesso sto leggendo un altro romanzo prestatomi da Giulia.
La mia libreria piange,c'è solo un libro sui samurai che manca all'appello.Gli altri libri sono già stati letti e,a volte,riletti.
Li ho contati,sono 98.
Pochissimi!
Cosa sono 98 libri?A confronto con tutti quelli che vale la pena leggere?
Quando sono tornata a Catania,la scorsa estate,ho scoperto che i miei genitori traslocando avevano buttato tutti i libri che c'erano in casa,lasciando solo quelli che secondo loro avevano valore.
BUTTATI.Mi stavo sentendo male.
Qui a casa mia ci sono solamente i libri che ho letto nei miei 5 anni e mezzo di vita da sola.
98,più un certo numero di libri prestati da qualche amico... avrò letto 120 libri in questi 5 anni e mezzo.
Non tantissimi,ma di certo un numero nettamente superiore alla media nazionale.
La metà di questi libri sono di autori nipponici.
Riflettevo sul fatto che praticamente da anni non compro libri che non siano giapponesi.
Vado nelle librerie,accarezzo i le copertine come al mio solito e lascio che qualcosa attiri la mia attenzione,di solito un bel romanzo con un volto orientale in copertina.
Sto diventando monotematica.
Per questo ho pensato di chiedere a voi,lettori del mio blog ,qualche consiglio per i miei prossimi acquisti.
Qualche libro che DEVE esser letto,qualche piccolo capolavoro che mi è sfuggito.
Aspetto i vostri consigli.
venerdì 14 marzo 2008
siCULonia
Ieri sera ho iniziato a leggere "Mille splendidi soli"(grazie Giù per il prestito),lo sto amando ,come ho amato "Il cacciatore di aquiloni",ma mi sta facendo soffrire molto di più.
Leggevo del primo rapporto sessuale di una delle protagoniste,una violenza sessuale.
Nient'altro che una violenza sessuale perpetrata da un uomo verso la SUA donna.
Il romanzo non è ambientato in un'epoca particolarmente lontana,siamo intorno al 1980,e questo mi ha dato da riflettere sulla condizione delle donne in Afganistan adesso.
Poi ho letto questo.
ed ho notato cose interessanti.
La prima è che in Italia,pardon in Sicilia,la mia Sicilia,un uomo può sbatterlo nel di dietro alla propria moglie anche se lei non vuole perchè è suo marito.
La seconda è che la notizia viene servita con una fotogallery piena di donnine nude col culo per aria.
Mi sono fermata a riflettere,qual'è la differenza tra la civilissima Italia e quel paese di poveracci che è l'afganistan?(sono ironica)
Ho trovato la differenza,in Italia si possono pubblicare le foto delle donnine con il culo per aria senza che queste donnine vengano lapidate.
Sarò proprio fuori dai tempi,sarò una vecchia femminista ma,vorrei che il mio uomo chiedesse il mio parere prima di (chiedo scusa,sapete che non sono avvezza a questo linguaggio)sbattermelo nel culo,e magari che utilizzasse una generosa dose di lubrificante!
Chiedo troppo?
mercoledì 12 marzo 2008
la ragazza color caffelatte
ero in metro oggi,alle 19.
Davanti a me due ragazzine di circa 13 anni(se togli il trucco e le immagini con le mutande rosa invece che con i perizoma capisci subito quanti anni hanno),leggevano un libro.
Sghignazzavano dicendo: a me è successo,ooo sai?
Mi incuriosiscono.
Guardo meglio,la copertina mi sembra familiare.
Dall'autrice di TVUKDB,il nuovo romanzo.... Il mio cuore per te.
Ricordo che in metro ho visto spesso la locandina,la cerco con lo sguardo...
"non voglio smettere di amarti mai" gli dico in un soffio
"anch'io" risponde Marco guardandomi negli occhi.
e tutto torna ad essere come prima.
cosa può Valentina desiderare di più dalla vita?
Ecco.
Queste sono le parole della locandina,immagino che siano le più significative del libro.
Tralasciando i concetti espressi,vogliamo parlare dello stile?
No,non ne vogliamo parlare!
In realtà mentre vedevo quelle ragazzine pensavo a me alla loro età.
Cosa leggevo?
Lo ricordo benissimo,collana Gaia Mondadori!
La collana Junior per ragazze insomma.
Ricordo ancora i titoli:Principessa laurentina,Una ragazza color caffellatte,L'estate del soldato tedesco(che pianti),Speciale violante,La dama verde.
Racconti di giovani ragazze che smettono di essere bambine.
Li ricordo con una tenerezza infinita.
Mi chiedo,visto che io sono cresciuta maluccio nonostante le letture assolutamente perfette,quelle due zoccolette perizomate come cresceranno?
Ingegneri aerospaziali,ne sono certa!
martedì 11 marzo 2008
facce
Mi è sempre piaciuto osservare la faccia della gente per strada.
Mi piacciono le persone che ridono mentre camminano velocemente per il centro.
Mi piace pensare che stiano andando incontro ad una cosa piacevole o che abbiano appena incontrato una persona speciale.
Mi piace guardare le facce dei bambini.
Poi, la mia follia arriva a farmi salutare con un "ma ciao"ogni singolo bambino carino che incontro(non ditelo a nessuno,saluto anche i cani ed i gatti).
Oggi ho visto la faccia più bella del mondo.
Provate ad andare,un martedì mattina,dal vostro medico curante che, in realtà, non vi ha mai curata visto che la ricetta dell'anticoncezionale e del broncodilatatore ve le fa la segretaria e lui le firma soltanto,perchè se ne strafrega, tanto che una volta vi ha firmato una richiesta per un medicinale per bambini che avete usato per curare il coniglietto nano.
Dicevo...provate ad andare,un martedi mattina,dal vostro medico curante.Sorridete e,con faccino angelico,ditegli:Buongiorno,io avrei un modulo da compilare per la richiesta di una borsa di studio.
Lui:certo mi dica.
Voi: ecco è questo,sorridendo ironica
Lui sbiancando,arrossendo,strabuzzando gli occhi vi guarda sbalordito.
Voi: si,è per una borsa di studio per il giappone,è scritto in giapponese ma si può compilare in inglese.
Lui:ehm,ok..me lo traduce lei?
Voi:ma certo(sorriso divertito)
Ve lo ripeto.Provateci.
Vedrete la migliore faccia mai vista!
domenica 9 marzo 2008
I'm ready to go anywhere
MR. TAMBOURINE MAN
words and music Bob Dylan
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I'm not sleepy and there is no place I'm going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I'll come followin' you.
Though I know that evenin's empire has returned into sand,
Vanished from my hand,
Left me blindly here to stand but still not sleeping.
My weariness amazes me, I'm branded on my feet,
I have no one to meet
And the ancient empty street's too dead for dreaming.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I'm not sleepy and there is no place I'm going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I'll come followin' you.
Take me on a trip upon your magic swirlin' ship,
My senses have been stripped, my hands can't feel to grip,
My toes too numb to step, wait only for my boot heels
To be wanderin'.
I'm ready to go anywhere, I'm ready for to fade
Into my own parade, cast your dancing spell my way,
I promise to go under it.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I'm not sleepy and there is no place I'm going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I'll come followin' you.
Though you might hear laughin', spinnin', swingin' madly across the sun,
It's not aimed at anyone, it's just escapin' on the run
And but for the sky there are no fences facin'.
And if you hear vague traces of skippin' reels of rhyme
To your tambourine in time, it's just a ragged clown behind,
I wouldn't pay it any mind, it's just a shadow you're
Seein' that he's chasing.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I'm not sleepy and there is no place I'm going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I'll come followin' you.
Then take me disappearin' through the smoke rings of my mind,
Down the foggy ruins of time, far past the frozen leaves,
The haunted, frightened trees, out to the windy beach,
Far from the twisted reach of crazy sorrow.
Yes, to dance beneath the diamond sky with one hand waving free,
Silhouetted by the sea, circled by the circus sands,
With all memory and fate driven deep beneath the waves,
Let me forget about today until tomorrow.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I'm not sleepy and there is no place I'm going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I'll come followin' you
Non ascoltavo questa canzone da tanti tanti anni.In the jingle jangle morning I'll come followin' you
Ieri la canticchiavo mentre facevo le pulizie.
Non ricordo nemmeno quando l'ho imparata.
O forse si.
Al liceo,dalla mia professoressa di inglese ex figlia dei fiori.
Ora che ci penso le devo due ringraziamenti,il primo per avermi fatto ascoltare questa canzone ed il secondo per avermi permesso di vedere a 15 o 16 anni "In the name of the father" un film che rivisto anni dopo mi è parso un capolavoro.
La ringrazio inoltre di non avermi insegnato una parola d'inglese,ma questa è un'altra storia.
sabato 8 marzo 2008
avevo 5 anni
Eh si,avevo praticamente l'età della bambina.
Ricordo che questo spot mi emozionava tantissimo all'epoca.
Ed anche adesso,a 20 anni di distanza, mi trovo con la lacrimuccia che scende mentre lo vedo.
Queste pubblicità erano dei veri capolavori
(ne trovate molte altre qui)
venerdì 7 marzo 2008
gerontofilia
Fossi una di quelle donnine senza scrupoli sarei fortunatissima.
Potrei avere un'eredità niente male soltanto sfruttando il mio fascino.
Quale fascino vi chiederete.
Beh,devo dirvelo....io rimorchio i vecchietti.
Già da qualche anno ne avevo sentore,precisamente da quando, dopo una cena in un ristorante di cucina tipica romana, salutando tutti i commensali il proprietario mi baciò la mano apostrofandomi con un "giunonica" e lanciandomi uno sguardo denudante.
La scorsa settimana,mentre correvo a prendere il treno per Caserta,ho causato un infarto multiplo ad una serie di anziani davanti all'ufficio postale.Colpa mia abitino lievemente ammiccante alle 8 di mattina.
Ed oggi,la scena più carina.
Ero in macchina,andavo spedita a lezione.
Davanti ad una scuola,un pensionato con la palettina mi fa cenno di fermarmi per far attraversare due bimbi con la madre(adoro queste attività di pubblica utilità affidate agli anziani).
Io mi fermo e sorrido.Lui mi si avvicina e bussa al finestrino.
Apro.
P: Grazie
B: Di cosa?
P: Del suo sorriso,mi ha rallegrato la giornata.
B:(sorridendo nuovamente) Grazie a lei per la sua galanteria!
Il pensionato si inchina e mi fa cenno di andare.
Lui non sa di aver,con le sue semplici parole,influito sul corso della mia giorna
Ho continuato a sorridere per tutto il pomeriggio.
giovedì 6 marzo 2008
panta rei
Lo scorso sabato,mentre la mia amata dottoressa mi visitava parlavamo della mia situazione personale di questo periodo.
Lei molto comprensiva e carina come sempre mi ha detto: "Panta rei Beatrice,ha da passà a nuttata".
Si la mia dottoressa è una fantastica donna campana che ha in se una cultura ed un preparazione assolute e la meravigliosa spontaneita partenopea.
Sua anche la frase: "carpe diem,pigliatell".
Riflettevo proprio ieri sera su questo famoso aforisma di Eraclito(si si, proprio su" ha da passà a nuttata") e mi sono resa conto di quanto sia vero.
Di quanto io,che mi sento sempre uguale,sia cambiata in questi anni.
Ad un certo punto della notte,un ricordo.
Quasi sei anni fa,una storia d'amore infantile ma molto vissuta stava giungendo al termine in maniera assolutamente nevrotica.
Strilla,strepiti,botte.
Ed un giorno,al telefono mentre litigavamo tanto,mi sono morsa.
Ho visto il sangue uscire dai solchi lasciati dai miei denti.
Ho visto le gocce rosse scivolare sul mio braccio e macchiare le lenzuola.
Quel giorno mi ha cambiato la vita,perchè in quel momento ho capito cosa NON volevo essere.
Ci sono riuscita,la violenza non fa parte della Beatrice adulta.
Riesco a gestire la mia vita con un sorriso,quasi sempre.
Anche quando nel mio cuore di sorrisi ce ne sono pochi.
Oggi penso di esser contenta di quello che sono.
Penso di dover ringraziare quel fidanzato (e quelli successivi),quel morso e quelle nevrosi.
Perchè io sono il risultato del mio passato.
Come sono nostalgica.
martedì 4 marzo 2008
ossigeno
Oggi ho preso la prima boccata d'aria dopo lunghi giorni in apnea.
Sono stata male,veramente male.
Ho trascorso giorni interi a leggere,centinaia di pagine al giorno...
adoro leggere,ma questi ritmi sono stati troppo pure per me.
Ho passato un fine settimana pressata da una situazione fastidiosa.
Un senso di inadeguatezza persistente.
Ieri notte mi sono state rivolte le parole più belle possibili,e questa volta ho voluto crederci.
Questa mattina ho sostenuto l'ultimo esame di letteratura,è andato benissimo e non solo per il voto.
La professoressa ha dimostrato una stima nei miei confronti inaspettata. Ho sentito di aver meritato quel voto,quelle parole.
Gratificazioni,enormi inattese dolcissime gratificazioni.
sabato 1 marzo 2008
il mondo nei suoi occhi
vorrei evitare di cadere nella banalità.
Tiziano Terzani è un personaggio molto conosciuto,abusato direi.
io non sono credente,non sono particolarmente "interiore",non ho mai avuto la tendenza a filosofeggiare.
quel giorno,anni fa ormai,mangiando un boccone ad un autogrill sull'autostrada Roma Napoli ho visto un piccolo repartino di libri,tutti libri dell'allora sconosciuto(per me)Terzani.
ero già un'orientalista ed un libro intitolato"un indovino mi disse"colpì la mia fantasia.
comprai il primo Terzani senza sapere di che si trattasse.
un colpo al cuore,calore sotto la pelle.
motivo di riflessione.
anni dopo mi sono trovata a vedere un dvd dal titolo "Anam il senza nome".
tante parole,alcune pungenti come spilli altre profumate come borotalco.
e lui,i suoi occhi.gli occhi di chi ha trovato e si è trovato.
gli occhi sorridenti di un uomo che sta morendo e che sa di non aver motivo di esser dispiaciuto perchè dalla sua vita ha ottenuto tutto quello che desiderava.
perchè il suo destino era COMPIUTO.
Tiziano Terzani è un personaggio molto conosciuto,abusato direi.
io non sono credente,non sono particolarmente "interiore",non ho mai avuto la tendenza a filosofeggiare.
quel giorno,anni fa ormai,mangiando un boccone ad un autogrill sull'autostrada Roma Napoli ho visto un piccolo repartino di libri,tutti libri dell'allora sconosciuto(per me)Terzani.
ero già un'orientalista ed un libro intitolato"un indovino mi disse"colpì la mia fantasia.
comprai il primo Terzani senza sapere di che si trattasse.
un colpo al cuore,calore sotto la pelle.
motivo di riflessione.
anni dopo mi sono trovata a vedere un dvd dal titolo "Anam il senza nome".
tante parole,alcune pungenti come spilli altre profumate come borotalco.
e lui,i suoi occhi.gli occhi di chi ha trovato e si è trovato.
gli occhi sorridenti di un uomo che sta morendo e che sa di non aver motivo di esser dispiaciuto perchè dalla sua vita ha ottenuto tutto quello che desiderava.
perchè il suo destino era COMPIUTO.
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