lunedì 24 gennaio 2011
metallo e fango
i colori di una giornata uggiosa.
metallo e fango. e lo so che non sono colori.
che il sapore mi veniva più facile.
zolfo e nuvole.
e le nuvole hanno il sapore dei viaggi in aereo, traversate intercontinentali, biscotti, caffè troppo lungo e coca cola, aria condizionata e lontanissimo sentore di piscio.
oppure hanno sapore di zucchero filato, di cannella, e acqua di rubinetto.
acqua di rubinetto ferrosa.
ecco.
e una vita mal spesa?
ha il sapore che sento in bocca, dentifricio, ricordo della bistecca del pranzo, un bacio non dato, zucchine lesse, un abbraccio sbagliato, sudore appena lavato e biscotti di riso.
forse il sapore della mia vita. e l'odore della mia pelle.
qual è l'odore della mia pelle?
sabato 15 gennaio 2011
che forse, mi farebbero diventare migliore...
da giorni penso che mi manca qualcosa, che poi lo penso da anni, ma ogni volta non trovo la risposta vera alle mie domande.
perchè probabilmente sono le domande che sono sbagliate.
tipo cosa mi manca?
che domanda è?
la domanda giusta io la so.
la domanda giusta è cosa voglio?
e la risposta non c'è. almeno non una sola.
e quindi?
e quindi faccio un elenco, facciamo come se fosse serio, delle cose piccole che voglio. anche quelle veramente idiote.
voglio fare volare un aquilone. e l'ho pure scritto tipo due anni fa.
voglio ridere mentre faccio sesso.
voglio andare alle terme.
voglio dieci paia di scarpe nuove.
voglio le braccia più muscolose.
voglio scrivere un articolo giornalistico.
voglio cantare al karaoke.
voglio correre con qualcuno al parco.
voglio sciare.
voglio imparare un'altra lingua.
voglio essere in grado di restar nuda davanti alla gente.
voglio un set di pennelli da trucco.
voglio dei bicchieri da vino di cristallo e una serie di bottiglie di vino rosso.
voglio partire senza troppo preavviso.
voglio imparare a cucinare i dolci per me.
voglio insegnare quel poco che so.
voglio abbracciare uno sconosciuto.
voglio squirtare.
voglio lavorare a un progetto bello.
voglio legare la mia modella preferita.
voglio tornare in Giappone.
voglio risentire un paio di amici perduti.
voglio fare un set fotografico.
voglio comprare un'altra gonna da stupida.
voglio parlare con qualcuno che abbia davvero qualcosa da dire.
voglio un nuovo taglio di capelli.
voglio bere due litri d'acqua al giorno.
voglio dormire 10 ore sotto il piumone.
voglio essere corteggiata.
voglio...
mi sa che voglio troppo.
perchè probabilmente sono le domande che sono sbagliate.
tipo cosa mi manca?
che domanda è?
la domanda giusta io la so.
la domanda giusta è cosa voglio?
e la risposta non c'è. almeno non una sola.
e quindi?
e quindi faccio un elenco, facciamo come se fosse serio, delle cose piccole che voglio. anche quelle veramente idiote.
voglio fare volare un aquilone. e l'ho pure scritto tipo due anni fa.
voglio ridere mentre faccio sesso.
voglio andare alle terme.
voglio dieci paia di scarpe nuove.
voglio le braccia più muscolose.
voglio scrivere un articolo giornalistico.
voglio cantare al karaoke.
voglio correre con qualcuno al parco.
voglio sciare.
voglio imparare un'altra lingua.
voglio essere in grado di restar nuda davanti alla gente.
voglio un set di pennelli da trucco.
voglio dei bicchieri da vino di cristallo e una serie di bottiglie di vino rosso.
voglio partire senza troppo preavviso.
voglio imparare a cucinare i dolci per me.
voglio insegnare quel poco che so.
voglio abbracciare uno sconosciuto.
voglio squirtare.
voglio lavorare a un progetto bello.
voglio legare la mia modella preferita.
voglio tornare in Giappone.
voglio risentire un paio di amici perduti.
voglio fare un set fotografico.
voglio comprare un'altra gonna da stupida.
voglio parlare con qualcuno che abbia davvero qualcosa da dire.
voglio un nuovo taglio di capelli.
voglio bere due litri d'acqua al giorno.
voglio dormire 10 ore sotto il piumone.
voglio essere corteggiata.
voglio...
mi sa che voglio troppo.
sabato 8 gennaio 2011
l'epifania tutte le feste porta via e altre storie
Le feste si chiudono in positivo, con un kilo e mezzo in più sulla bilancia e 12 bottiglie di vino vuote gettate nel cassonetto blu.
Il 2010 è andato via inisieme ai suoi ricordi e alla certezza di essere stato indiscutibilmente l'anno più brutto della mia vita.
Alla luce dei fatti dovrei star tranquilla fino al 2046 almeno.
C'è da dire che quell'anno lì appena passato, mi ha vista sulla copertina di un libro e sul palcoscenico, le uniche cose che ho preferito non gettar dalla finestra insieme alla roba vecchia.
Questo 2011 parte con il piede giusto, su tacco 12.
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