martedì 2 dicembre 2008

il centro dell'attenzione


Traduco abbracci e amori, cene consumate insieme e pisolini sul divano.
Le giornate sono scandite dai punti che devo mettere nei rapporti e le virgole da posizionare nel giusto modo per lavoro.
E' tutta una questione di punteggiatura o, forse, è solo questione d'amore.
Che di amore ne ho tanto da dare e lo do solo al mio lavoro, adesso.
Perchè amare le persone è più difficile che coccolare un testo, con le dita che corrono veloci sulla tastiera e gli occhi che bruciano.
E sono stanca, stanca di chi si sente sempre al centro delle mie attenzioni, di chi ritiene di meritare quello e molto altro senza chiedersi se è capace di dare altrettanto. Sorrido quando mi accorgo che ogni frase scritta viene percepita in modo diverso e che più di una persona è assolutamente certa di essere l'oggetto di quel pensiero.
E sono stanca di dover dire migliaia di parole al giorno, di dover scrivere anche quando non vorrei, anche quando il silenzio sarebbe la risposta giusta. Che se ci si potesse guardare negli occhi non ci sarebbe bisogno di dire nulla, perchè il respiro sarebbe l'unico suono necessario.
E ci sono persone che vorrei toccare adesso e altre che allontanere in questo istante, e certe volte sono la stessa persona e fa un male cane.
Io resto comunque arcobaleno, alla tempesta pensateci voi.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Penso di essemi preso una cotta per te il giorno in cui ti ho visto sbocconcellare una fetta di pizza con musetto imbrociato. Io ti osservavo da lontano e vedevo che dietro a tuo sorriso solare si celavano ben altri pensieri.Ho sempre voluto chiederti quale sia la tristezza che vela il tuo volto,per chi la sa vedere,ma non ho mai osato avvininarmi tanto a te.Tranne una volta.La sento ancora sulla pelle.

beatrice ha detto...

Anonimo: che già l'dea che qualcuno mi trovi affascinante mentre mangio una fetta di pizza mi sorprende. E poi, non mordo nessuno, mai aver paura di avvicinarsi a me, sono meno cattiva di quanto sembro.
Comunque grazie.

intrigantipassioni ha detto...

Bell'arcobaleno, dovresti lasciarti scivolare tra le migliaia goccioline di vapore acqueo senza mai pensare a dove terminerai; cosa colpirai con la tua luce; chi scegliera' di fotografarti o semplicemente ammirarti; chi cerchera' di trovare l'inizio e la fine; chi rimarra' estasiato... e chi non capira' la tua bellezza.
Vai, accarezza la vita con un soffio di vento leggero.... e se non ti piace, comincia la tua bufera!

Anonimo ha detto...

non avevo paura che mi mordessi...

beatrice ha detto...

Anonimo: e di cosa avevi paura?
(oppure puzzavo e quindi hai deciso di tenerti alla giusta distanza?)

Intrigantipassioni: un arcobaleno nella periferia romana. E io non sono una da carezze. La vita la prendo a sberle, spesso.

Anonimo ha detto...

mi sa che qui qualcuno non sa che la pizza ti è indigesta! ahahahah! giulia

Lady Cocca ha detto...

non si può sempre essere un arcobaleno però..

Anonimo ha detto...

Le sarà indigesta, ma la mangia eccome.

beatrice ha detto...

Giulia: sei la solita.

Lady: Lo so, spesso si è nuvola.
Ma va bene così, no?

Anonimo: Considerando che l'avrò mangiata 5 volte nell'ultimo anno chi mi ha vista è stato incredibilmente fortunato.

Anonimo ha detto...

Addirittura