Uscire di casa prima delle cinque per essere in aeroporto alle sei in punto.
Camminare a passi svelti, ascoltando del rap francese. Sorridere alle poche persone già in giro a quell'ora, al ragazzo che consegna i giornali, al barista che ti offre il primo caffè della giornata.
E avere un po' paura, avvicinandosi alla stazione, tanto da tenere solo l'auricolare sinistro per esser sicura di sentire eventuali passi alle spalle.
Epoi salire sul primo treno del mattino, che farà cinquanta minuti di ritardo, arrivare in un aeroporto quasi deserto, parlare con uno stewart che non vuole farti partire.
Sorridere, comprare un nuovo biglietto aereo e correre a far colazione, ringraziando la barista per l'attenzione che sta dedicando a tuo cappuccino(e far finta di non aver capito che è così buono soltanto perchè insieme al tuo ha preparato il suo).
Comprare un libro semplice in una libreria gelida che ha
"le cattive ragazze vanno dappertutto" accanto a Tiziano Terzani.
Scrivere qualcosa tra le bozze del cellulare, perchè la spinta a buttar fuori emozioni è incontenibile e non hai con te il pc e nemmeno una penna (almeno la penna, Bea, ti prego). E la vedi la te stessa di qualche anno fa, quella che non si sarebbe potuta permettere di acquistare un nuovo biglietto, che avrebbe perso la pazienza, che avrebbe chiamato casa, forse in lacrime.
Vedi il suo sorriso compiaciuto.
Somigli a quella che lei avrebbe desiderato essere più di quanto tu possa credere.
sabato 14 febbraio 2009
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3 commenti:
gran bel successo... devi essere orgogliosa di te! giulia
... in questi momenti la vita acquista il meritato senso...
... E' proprio quando ci sediamo e riflettiamo, che ci rendiamo conto di quello che abbiamo coltivato con sole e lacrime... e lo vediamo finalmente sbocciare...
Giulia: Sai che non lo sono mai.
Intrigantipassioni: il tempo per riflettere è ormai esclusivo di aeroporti e treni, casino intorno e silenzio in testa.
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