venerdì 5 dicembre 2008
moon
In questi giorni sono una palla, lo so.
Passo le giornate davanti al pc e sono pallida perchè prendo veramente troppo poco vento in faccia.
Ieri qualcuno mi ha detto che non dovrei tradurre la sera, che dovrei coccolarmi un po', e forse ha ragione.
Che poi mi distraggo un sacco, e le ore di lavoro effettive sono molte meno di quelle passate con il sedere sulla mia sedia fuxia.
E ora mi accorgo che dalla mia finestra non si vede la luna, malamente sostituita dalla lampada sopra la mia testa.
Nella vecchia casa in periferia la luna era sempre lì a guardarmi e, in estate, quando tenevo la finestra spalancata, il cielo era l'unica cosa che riuscivo a vedere mentre mi apprestavo a dormire.
Niente antenne nè palazzi davanti ai miei occhi, solo il blu scuro del cielo con quei piccoli pois che sono le stelle al limitare della città.
Ma qui ho nove piani di civiltà varia che limitano la mia visuale, nove piani di uova fritte e pianti di bambino, nove piani di chitarre strimpellate e sveglie dimenticate.
Nove piani di vite che mi incuriosiscono ma che mi tolgono il respiro.
Questa notte è così.
Spengo la luna sulla scrivania, e vado a letto.
Che domani alle sette suonerà la solita sveglia, la sveglia di qualcun'altro.
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10 commenti:
la luna la si può anche immaginare.
ogni giorno suona la sveglia. e te devi essere pronta, perché il giorno che suonerà per te soprattutto, potresti decidere di restare ancora un po' a letto, con gli occhi socchiusi, ad impigrirti.
un abbraccio
hey ciao!! complimenti per il tuo blog, sono capitato qua "per caso"... come si dice sempre :)
Ho visto che anche tu hai la passione per le lingue orientali!!
ebbraaava :D
bhè, devo dire che concordo con digito.. basta chiudere gli occhi, e immaginare tutto ciò che vuoi..
Ooooh, la sedia fuxia!!! : )
Muxu, D.
"Che domani alle sette suonerà la solita sveglia, la sveglia di qualcun'altro."
sempre a colpevolizzà le persone te :D
una coccala ma che dico una te la devi.
Le valanghe ti sommergono e tu sei ancor li, quindi direi che un premio a Beatrice lo devo concedee
voglio il premo beatrice per la mia briciola
bea-tri-ce
bea-tri-ce
...Non so lì ma qui di vento ce n'è fin troppo e se uscissi per prenderne un pò in faccia potresti ritrovarti qualche tegola in testa...Se questo può consolarti :)
Un bacio
Digito: non ho una fervida fantasia ma sono sempre pronta, al mattino, prima che suoni la sveglia.
Gaetano: Benvenuto.
"anche io" oltre chi?
Lady: ve lo prometto, ci proverò!
D: te la ricordi? Ahahahah
Fabrizio: No quella sveglia mi ricorda che è ora di alzarsi.
Asal: grazie!
Lula: Il "premo" Beatrice potrebbe essere un gioco strambo.
Silvia: in effetti oggi c'è l'uragano anche qui.
O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge l'anno, sovra questo colle
io venia pien d'angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
il tuo volto apparia, che travagliosa
era mia vita: ed è, nè cangia stile
o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l'etate
del mio dolore. Oh come grato occorre
nel tempo giovanil, quando ancor lungo
la speme e breve ha la memoria il corso
il rimembrar delle passate cose,
ancor che triste, e che l'affanno duri!
giacomo leopardi
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