mercoledì 12 novembre 2008

l'altra me

Ho mal di pancia e sento freddo.
Stanotte ho dormito poco e male, mi sono arrotolata nelle coperte, tanto il letto è sempre vuoto per più di metà.
Mi sento sola, anche se non ce n'è motivo.
E ho voglia di raccontarmi a chi ha voglia di ascoltare. Che ci sono tante cose non dette ancora, tante cose che varrebbe la pena di far venir fuori. Adesso che è il momento giusto.
Mi incazzo con me stessa perchè stasera dovrei essere felice. Chè domani inizia una nuova avventura. Per un mese mi farò un mazzo così ma le soddisfazioni saranno tantissime.
E invece ho l'umore a terra, perchè mi faccio condizionare dalle cose del cuore. Quelle che ho sempre messo in secondo piano.
Perchè vivo nel conflitto perpetuo tra la voglia di darmi e la paura di farlo.
Vorrei lanciarmi come le rock star ai concerti, sicura che qualcuno mi prenderà al volo.
Ma la paura di cadere con la faccia a terra è sempre troppo forte.
Ed è ancora più forte adesso che non mi riconosco nelle vetrine, perchè non so chi sono e fatico a scoprirmi. E a farmi scoprire.
E adesso sciolgo sulla lingua un quadretto di cioccolato al latte che non mi piace più, e cerco una dolcezza nuova, che possa piacermi ancora.

11 commenti:

Andrea Del Campo ha detto...

tempo fa c'era una Bea diversa.E'vero.Quella che affogava emozioni e sofferenze dentro di se e indossava sempre un sorriso e la solita allegria.funzionava in maniera semplice:quello che on andava lo mandavi giù sempre più in fondo, fino a quando non spariva.
Con -quella- Bea a farti da scudo era forse un pò più semplice lasciar spazio al cuore.Lo sapevi bene protetto.
Poi è successo questo e cito -questa - Bea :La pelle bruciata la scorsa settimana sta cadendo pian piano.
E' la sineddoche del mio corpo.
La fibbra scottata della mia anima sta cadendo,sotto c'è un tessuto più sensibile e morbido,ma già colorito ed abituato al sole.
Sto guarendo,me ne accorgo solo adesso.

ora che tra te e il mondo ci sono meno strati di protezione.ora che la pelle vecchia è caduta.lo so che ti fa paura.Che è più difficile abbandonarsi.Ma come sempre succede il tuo corpo(e la tua anima) sa già tutto e non avrebbe abbandonato un guscio ormai troppo grande e logoro se non avesse saputo che la Bea che covava dentro sarebbe stata già abbastanza forte da affrontare il sole senza bruciarsi.abbastanza forte da tirarsi su da sola per i capelli come il barone di munchausen.Abbastanza forte da reggere l'impatto.
Forte e bella.

intrigantipassioni ha detto...

Gettarsi nel mondo fa sempre paura. Pensare di sbattere la faccia sul cemento ci rende insicuri.... Ma privarsi del tentativo e' logorante. La vita va vissuta fino in fondo, le paure sono solo la giustificazione umana per non fare qualcosa, per non tentare di nuovo... per non sentirsi dire quel maledetto "NO". "No" che non e' detto che arrivi. Ma non possiamo saperlo, se non ci gettiamo tra le braccia dei nostri spettatori. Siamo tutti su un palco... Schiarisciti la voce e comincia a stupire.

lula ha detto...

oh ecco io volevo commentare qualcosa ma il commento di andrea è già bellissimo

ecco

*quadrettino di cioccolato bianco*

digito ergo sum ha detto...

per quanto ti possa servire, ti sono vicino, davvero.

un abbraccio

Anonimo ha detto...

Ah si perdona. Era questo il post giusto.Ma si che l'introspezione aiuta ma tu sei epicentrica non introspettiva. Hai paura di esporti ma infatti lascia perdere Tu hai tempi di esposizione da pellicola fotografica. Pochi decimi di secondo e poi saresti bruciata.

beatrice ha detto...

Anonimo: Sorrido nel parlare di esposizione con qualcuno che mi scrive nel completo anonimato. Sono epicentrica e egocentrica, probabilmente.
Scrivo qui molto di quello che sento in pancia. E, alla pellicola fotografica, preferisco il supporto digitale.

Anonimo ha detto...

Il supporto digitale vuoi per la riproduzione del suono dell'audio o delle immagini statiche è solo più semplice più alla portata di tutti. qualitativamente ancora soccommbe di fronte alla pellicola al vinile o al tubo catodico che sia. Io preferisco la pellicola. E' anonima come ogni cosa analogica che si rispetti (e non tracciabile che è meglio)ma più concreta. Un po come la carta moneta e la carta di credito. Senza la prima l'altra vale la plastica di cui è fatta. Ah i tuoi occhi lavorano nel dominio dell'analogico come le tue orecchie e il tuo cervello quindi dovresti disprezzarti meno e avresti risolto già una (piccola) parte dei tuoi problemi.

Anonimo ha detto...

errata corrige del suono dell'audio diventa del video dell'audio ecc ecc

beatrice ha detto...

Anonimo: concordo con te sul valore della pellicola.
Il prodotto finale è certamente migliore.
Ma io sono una che cerca l'immediatezza, e il digitale mi da la possibilità di cancellare ciò che non voglio vedere.
E non mi disprezzo quanto credi semplicemente non faccio finta di non notare limiti e difetti, e cerco di lavorarci su migliorando giorno dopo giorno.

beatrice ha detto...

Andrea: Certe volte i raggi del sole, oltre i mure che mi sono messa intorno, accecano.
Solo questo.

Intriganti: Sei sempre eccezionale.
E la voce è sempre limpida, manca solamente il coraggio di cantare.
Che il pubblico non fa per me.
Non quando provo a essere Beatrice.

Lula: e tu devi essere più svelta nei commenti che quello arriva sempre per primo.
Avrai la cioccolata bianca, promesso.

Digito: prendo volentieri il tuo abbraccio, grassie.

Andrea Del Campo ha detto...

aspettati un paio di occhiali da sole in regalo allora:) che fanno fashion e so eighties!!!