venerdì 10 ottobre 2008

10 ottobre 2002

Avevo 20 anni quando sono andata via di casa.
E "andar via" è proprio il termine giusto.
Io non mi sono trasferita per studiare fuori, sono andata via, e il resto è venuto dopo.
Ricordo ancora che mia madre ha accettato il mio trasferimento una mattina molto presto quando, entrando nella mia stanza, ha visto che durante la notte avevo messo la mia roba dentro alcuni cartoni.
Mio padre l'ha accettato molto tempo dopo, o forse non ancora.


Sono passati sei anni.

Sono sempre stata cocciuta e rompiscatole, dura e forte ma anche sensibile e piagnucolona.
E mi piaccio così, sempre contraddittoria, sempre troppo difficile da incasellare, a volte un po' sfuggente.
E sono cambiata senza accorgermene, e mi trovo migliore di ieri ma ancora non contenta di me stessa. Diversa nel corpo e nell'anima ma sempre in cerca d'altro. Sempre pronta a riempire altri scatoloni, prendere un altro treno e ricostruirmi una nuova vita.
E mi dimostro ogni giorno che ce la posso fare, che non permetto alle difficoltà di far sparire i miei desideri.
Perchè voglio realizzare i miei sogni per poter desiderare altro e altro ancora.

E sono ancora quella ragazzina con i sogni nel casseto, e la chiave legata al polso.

18 commenti:

Unknown ha detto...

sono il tuo stocker... muha ha ha ha ^_^


D

Andrea Del Campo ha detto...

Quel "stocker"?BRAM STOCKER?
cazzo bea c'hai lettori importanti...

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
beatrice ha detto...

Phobia: stalker, stalker.

Unknown ha detto...

LOL si, ho visto adesso che ho sbagliato XD
ho ricordato adesso e sono venuta a chambiare il post XD pero e gia troppo tardi, sono uscita scema. >.<




ho fatto un ben confusione anche in altre cose oggi... la mia memoria e stata eliminata.


STALKER! ha!
O_O

Brava Dalia... Brava.

beatrice ha detto...

phobia: ho pure la stalker rimbambita, io!

Unknown ha detto...

e no... cosi si scrive stalker. -_-

INFINITO ha detto...

Del Campo come mai metti la mano davanti alla faccia?

Sto' blog sta diventando peggio del mio! Un ricettacolo di idiozia a cielo aperto... :-D

Andrea Del Campo ha detto...

è una vecchissima foto fatta con il cellulare...mi sembra che avessi la lampada del del tavolo da disegno puntata contro,bho,non ricordo...non c'è un perchè...

INFINITO ha detto...

ah ah ah tu pensa che credevo che ti fossi messo in quella posa per darti un "tono"... :-D

Del Campo ti tengo d'occhio, osservo i tuoi "progressi" nel disegno... E tra un po' io esordisco e saran dolori per molti parrucconi, per il momento ho molto poco tempo per il blog, avvisa i tuoi amici! ;-)

Andrea Del Campo ha detto...

al massimo mi do un "tono di grigio"...

Anonimo ha detto...

Beh, il più ora forse è uscire dal personaggio. Le cose difficili ci sono già in natura; avere il gusto di crearne ulteriori forse è un po' troppo masochista..
O no?
Essere complessi e/o complicati è già un dono di natura degli esseri umani, perchè infierire?

Muxu, D. : )

digito ergo sum ha detto...

non perderla. la chiave.

i genitori, il distacco dai figli, lo vivono in dignitoso silenzio. l'accettazione è altra cosa.

buon fine settimana. un abbraccio

Lieve ha detto...

Centrato in pieno...La prima che hai detto. Non una storia lunga e intensa ma per certi versi mi ha scosso un po'. Ma devo dire che il taglio aiuta sempre :P

beatrice ha detto...

infy, andrea: vi beccate come due innamorati.

D: nessun personaggio, e lo sai.
E le cose complicate mi piacciono, perchè adoro avere sempre un obiettivo nuovo.

Digito: certi genitori non subiscono il distacco, soffrono la perdita del potere.

Lieve: risposto, di la.

Silvia ha detto...

Io prima mi sono trasferita per studiare fuori, non ero ancora abbastanza matura a vent'anni.

La prossima volta invece andrò via di casa con uno spirito completamente diverso...Inseguendo la MIA vita, i miei sogni...

Non sarà semplice, lo so bene, ma c'è una parte di me che continua a crederci ed a darmi forza e speranza.

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Io non ho ancora accettato la tua partenza e non l'accetterò mai!
Non nmi resta quindi che ammirare il tuo coraggio da lontano.
Coraggio che io non avrò mai perchè amo troppo Catania e i miei sogni li vorrei realizzare qui...non sai che coraggio ci vuole per sognare ancora a Catania.
Lulù

beatrice ha detto...

Silvia: ogniuno ha bisogno dei suoi tempi. Io dovevo andare via, non sarei sopravvissuta se fossi rimasta li. Non sarei diventata la Beatrice che sono, che è molto più simile alla Beatrice che voglio essere di quella che viveva a Catania.
(chissà se questo periodo è comprensibile)

Lu: lo so. E io ti ammiro per il coraggio che hai nel crederci ancora, nonostante le batoste.
Io forse sono solo scappata 6 anni fa, io scappo sempre.