giovedì 3 gennaio 2013

battaglie, corse, amori, graffi

Un anno fa, di questi tempi scrivevo che si era appena chiuso uno degli anni peggiori della mia vita, forse il peggiore, non ricordo.
Non era così, se pensavo di non potere scendere più in basso allora mi sbagliavo.
Il dolore di quest'anno non è paragonabile a quello mai provato in passato.
Un dolore senza rabbia.
Un dolore che non ho strillato, a che si è posato dentro ed è tornato su dopo ogni scossa. Come le palle di vetro con la neve.
E di scosse quest'anno ne ho avute tante, problemi legali, follie da gestire, un lavoro perduto, debiti ancora da saldare con metà dei miei amici, un amore perduto, un sogno infranto.

Eppure oggi, con le lacrime agli occhi penso che lottare è l'unica cosa che so fare, quindi con un sorriso a mezza bocca, come quello che mi sono scoperta fare, gurdandomi in video, mi concentro e penso a quello che ricorderò tra 5 o 6 anni di questo pessimo 2012.

Ricorderò della soddisfazione di avere distrutto le maldicenze su di me, con eleganza.
Ricorderò di avere scoperto che si può comunicare senza parole, con immagini e mani.
Ricorderò di un sorriso con gli incisivi separati.
Ricorderò di uno show sul un grande palco con il mio Maestro.
Ricorderò di avere scoperto che la gente ha un sacco di roba da dire, se ci si ferma ad ascoltarla.
Ricorderò di lunghe chiacchierate notturne, parlando d'amori sbagliati con un ragazzino splendido.
Ricorderò di carezze sulla schiena e capelli scostati dal viso.
Ricorderò di essermi sentita, qualche volta, bella.
Ricorderò la pelle ruvida del callo del rigger.
Ricorderò amici che accorrono a salvarmi nelle milleuno tragedie di quest'anno.
Ricorderò sonni a cucchiaio.
Ricorderò di camerini specchi e matite per gli occhi.
Ricorderò di avere scoperto che si prova a passare amore attraverso le dita.
Ricorderò della mia timidezza.
Ricorderò delle stupide fughe.
Ricorderò di avere imparato a cucinare la carbonara.
Ricorderò di una casa con il pavimento di legno che scricchiola.
Ricorderò dello smalto rosso.
Ricorderò di chi è ancora in grado di amarmi. Così. Come sono.
Ricorderò del sangue sulle dita.
Ricorderò dei miei denti addosso a te. Dentro te.
Ricorderò macchine fotografiche flash e telecamere.
Ricorderò i miei passi. Tanti da spaccare i piedi. Dall'altra parte del mio mondo.
Ricorderò la mia faccia. Con questi grandi occhi persi.

Ricorderò che dopo è stato tutto meglio.
Che è stata una battaglia senza morti nè feriti.
Una battaglia d'amore, in una vita che corre col tempo, non contro il tempo.

6 commenti:

Za-la-mort ha detto...

La carbonara è meritevole di essere ricordata. Non è per niente facile. Mi inquieta più quando parli di "denti dentro di te". E mi viene da pensare che sei giovane per i ricordi.

Za-la-mort ha detto...

La carbonara è meritevole di essere ricordata. Non è per niente facile. Mi inquieta più quando parli di "denti dentro di te". E mi viene da pensare che sei giovane per i ricordi.

Za-la-mort ha detto...

La carbonara è meritevole di essere ricordata. Non è per niente facile. Mi inquieta più quando parli di "denti dentro di te". E mi viene da pensare che sei giovane per i ricordi.

beatrice ha detto...

i denti dentro di lui erano bellissimi.
e i ricordi sono solo un pezzo di vita. l'unico che resta.

Anonimo ha detto...

Non puoi farne un problema, di molte cose. Se non sei una bellezza, non puoi farne un problema. Semplicemente perche' non puoi cambiare il tuo aspetto: non piu' di tanto. E, soprattutto, perche' l'aspetto non importa. E non e' una frase ipocrita. Non serve incollare frasi dai libri polverosi, mescolandole con termini acchiappati al volo dai discorsi su un pullman vecchio e rumoroso, che riporta la fine della tua giornata come una battaglia persa, che cerca la parola fine nelle vetrine sotto casa.
Non serve, serve meno di una cena pronta.

beatrice ha detto...

Caro anonimo, apprezzo la poesia nelle tue parole, ma mi chiedo, con curiosità. chi sei? mi conosci?