venerdì 28 ottobre 2011

fidanzati transazionali

Parlando con F, del quale, appena trovo il mood giusto vi racconterò, è venuta fuori l'interessante figura del fidanzato transazionale che pare essere una sottocategoria del, molto in voga, fidanzato da compagnia.
Per fidanzato da compagnia indichiamo colui che, in un momento di singletudine casuale, si occupa di tenere caldo il posto nell'altra metà del letto della tua vita e, nel caso fosse un uomo di un certo livello affettivo, di prepararti la colazione.
Il fidanzato transazionale, in tutte le sue declinazioni è colui che si impegna a scaldare l'altra metà del letto come il suo cugino da compagnia, accompagnandoti, manco fosse Caronte, da un rapporto infernale appena concluso, a un rapporto infernale che si concluderà.

Certo, tra fidanzato transazionale, da compagnia e trombamico affettuoso, nei comportamenti la differenza è sottile.
Non essendo un'esperta in questo ambito, chiedo ai miei lettori (uomini e donne, anche se i primi di solito preferiscono farsi accompagnare nei periodi di singletudine da una deliziosa botta e via varia e ripetuta) di raccontarmi la loro esperienza in fatto di fidanzati transazionali e da compagnia.
Della mia passione per la trombamicizia affettuosa, quelle che, se vissuta in maniera sana e sincera, può venire con te anche quando la singletudine finisce, qui si è parlato tanto.

Ma con gli anni anche io, l'algida regina dei ghiacci, provo ad aprirmi alle prospettive più varie.

Mentre cerco un fidanzato da passeggio.

10 commenti:

Za-la-mort ha detto...

La fase del fidanzato transazionale è una delle meno commendevoli della mia esistenza. La mia specialità era appiccicarmi a persone rotte dentro (fuor di crassa ironia, s'intende). Il tempo e un anno di analisi hanno fatto giustizia di certe velleità da assistente al soglio convinto che l'essere "buoni" (in realtà travestire con la "bontà" l'espressione di un proprio bisogno emotivo) determinasse una legittima aspettativa di essere "amati". Ho costruito, quindi, un felice rapporto con la mia solitudine che ha sostituito (e questo è stato un sostanziale progresso) la precedente e trista misoginia di rivalsa, nella convizione che non si può essere felici con nessuno, se non si è prima di tutto felice di stare con sé stessi.

beatrice ha detto...

Nessuno mette in discussione, la necessità di stare bene con se stessi prima di stare bene con gli altri. Io con me stessa, diciamolo, sto una grande merda, eppure gli altri, molti altri almeno, con me stanno bene. E il loro stare bene fa stare meglio me.
Eccoil punto, non è comunque un sacrosanto scambio?

Anonimo ha detto...

Non ho esperienze in merito, sono troppo vecchia o forse solo troppo impegnata (sentimentalmente), quando è successo a me di uscire da una storia mi sono ritrovata a letto e sentimentalmente legata al mio migliore amico. Non era il tempo giusto perciò è finita come è iniziata ovvero alla velocità della luce. Di mio ti posso augurare di innamorarti di un Uomo, di quelli che vuoi veramente per tutta la vita. A me è successo e siamo sposati da 17 anni

Za-la-mort ha detto...

Beatrice, sai che ti stimo, però dissento: non può essere uno scambio, dovrebbe essere una reciproca e voluta condivisione (di tempo, di emozioni, di luce e d'ombra). La logica dei bisogni reciproci, a parer mio, schiaccia i rapporti a terra. Però è un'evoluzione tutta tua, io parlo per la mia esperienza e il mondo è tutto relativo, tutto composito, un infinito brillare di schegge di verità. So those are only my two cents.
p.s. Amo la tua divisa da infermiera, i tuoi occhi e questa coltre di brina che, secondo me, è una specie di barriera difensiva tipo laboratorio di energia fotoatomica di Mazinga Z.

beatrice ha detto...

Za, il termine scambio è meno commerciale di come sia stato percepito.
Vedo che ci sono persone che con me sono felici. E magari non mi amano e non le amo.Ma ricevono cose che desiderano e sorridono. E il loro sorriso fa sorridere me.

Per me è uno scambio, ma è certamente condivisione, di tempo emozioni sorrisi e musi.
come in tutti i rapporti umani.
sono meno validi perchè non basati sull'amore ma sull'affetto?

Za-la-mort ha detto...

Se è affetto vero è condivisione. L'importante è che sia affetto sincero. Però, mi ripeto, ogni esperienza è unica ed io, come tutti, quando affronto il tema sono gravato dalle mie cicatrici.

beatrice ha detto...

Sai cosa mi fa pensare che sia vero?
che tutte le persone con cui ho avuto una relazione, sessuale, affettiva o amorosa che sia, tranne una(con una non c'era stata condivisione di niente in effetti)fanno attualmente parte della mia vita.

Za-la-mort ha detto...

mi pare un indicatore positivo. Nel mio caso ho più ponti saltati io che Firenze nel 45.

beatrice ha detto...

una delle poche cose di cui sono fiera nella mia vita è che chi ha avuto un pezzetto di me non vuole disfarsene.
lascio buoni ricordi.
sarà che sono paciarottina e morbidosa :P

Za-la-mort ha detto...

io sono secco (un po' meno rispetto a qualche anno fa) e assai puzzone (un bel po' meno rispetto a qualche anno fa).