sabato 16 ottobre 2010

sun


Unico passeggero di un autobus per il centro, non scrivo da mesi, ormai, nemmeno per me stessa, e mi chiedo se sono ancora capace di farlo.
L'altro ieri una ragazza che conosco da alcuni mesi mi ha detto di far fatica a vedermi così diversa dal solito, ad abituarsi alla me di questi giorni.
E io non sapevo come spiegarle che deve abituarsi, perchè io sono così, lo sono sempre stata e sempre lo sarò, e che quella che conosceva era solo una persona che stava male, abbastanza male da non amarsi nemmeno un poco.
Lei non sa che in questi mesi è successo che ho ripreso le cose in mano, che ho cercato di sfiorare la mia vita, di appigliarmi alle cose belle, di legarmi strette intorno quelle importanti.
Ho ricominciato a giocare con me stessa, col mio cuore, con la mia vita.
Io che sono fatta di sorriso e carne, ho capito che l'unico modo che ho di mostrare i denti è ridere di gusto, con le labbra, con gli occhi e con il cuore.
Questo mi ha resa vincente, perchè la gente, davanti a quei denti si arrende sempre.
Inizio col dipingere di arancio le pareti della stanza di casa nuova (si, un'altra)e disegnandoci sopra uno spicchio di sole per coltivare ogni mattina aprendo gli occhi il raggio di sole che ho dentro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

: D

Muxu, D.

Baol ha detto...

Molto bello e molto positivo...certo, io sono più in un periodo di nuvole e pioggia ma va bene così...