giovedì 17 giugno 2010

con la faccia più scema che ho.


Guardavo il mio corpo riflesso nello specchio della sala di pilates, oggi.
E non lo riconoscevo, ancora una volta.
Ancora una volta il mio corpo non mi appartiene, è un involucro all'interno del quale non sembra che possa vivere una come me.
E non parlo di un mero giudizio estetico, stavolta. Il mio corpo non è più quella cosa terribile che vedevo prima su ogni parete riflettente, sono consapevole che seppur segnato dal passato adesso indosso un corpo quasi normale, ma lo vedo trasformarsi, cambiare con me indipendentemente da me.
Forse soffrirò di una crisi di mezza età precoce, forse ho semplicemente bisogno di provare a guardarmi da fuori per una volta.

Sono una donna che non è mai uguale a se stessa.
Sono un fiume che scorre.

Sono incapace di controllare dove andrò e cosa sarò.
Ma pensandoci bene, somiglio a quella che immaginavo di essere più di quanto creda.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Tu sei bella comunque.
E il tuo corpo non scherza.

Muxu, D. : )

minerva ha detto...

Ricordati che la bellezza la vedi dall'emozione che fa scaturire la grazia e non serve a niente avere un bellissimo corpo, senza poi avere la grazia interiore che ti fa scaturire la bellezza. Contorto come commento, ma è davvero quello che penso...
Hai un nome bellissimo, lo sai? Un nome molto letterario, ma secondo me ha un suono stupendo.
Se ti va, passa anche dal mio angolino!
baci
Minerva

beatrice ha detto...

Grazie D. Sei sempre un tesoro, paraculo, ma tesoro.

Minerva grazie mille. Cerco di essere migliore ogni giorno. Sono passata da te, bel posto.