martedì 15 settembre 2009

silenzio

Le ultime ore nella stanza di Tokyo.
Ora che mi ero affezionata all'odore del tatami devo smontare tutto e andare via.
Dormo circondata dalle valigie per la terza volta in un anno. Cambio posto per la terza volta, ormai abituata a questa vita da zingara.
Domani alle 16 porterò le mie cose fuori di qui, saluterò una stanza pulita e vuota che indosserà ancora per qualche giorno il mio odore, lascerò i miei bagagli da qualche parte e partirò per Kyoto, da sola, anche se non era previsto.
Ho solo un biglietto del bus notturno che parte da Shinjuku verso il Kansai.
Non ho prenotato altro, non ho letto la guida e, mi scuso anticipatamente con tutti, non intendo incontrare nessuno degli amici che vivono lì.
Parto con poca biancheria pulita e un paio di magliette, un cellulare per foto e emergenze e un blocco per appunti.
Ho voglia di ricominciare a scrivere, ho voglia di vedere il sole sulle pagine sporche di inchiostro, di vedere piccole lacrime rendere trasparente quella carta.
Ho bisogno di silenzio e di bellezza.
Arriverò in Italia tra pochi giorni, sfinita e senza nessuna certezza.
So solo di dover fare l'ennesimo trasloco.

E di voler dare gli stessi abbracci della partenza.

3 commenti:

Cavuccio ha detto...

buon viaggio e cerca di perderti nella magia di quel lontano paese.
Ti aspettiamo con l'acqua che bolle e il sugo in padella.Come ogni stereotipo che si rispetti.

- Andreaaaaaaa prendi il mandolino che torna La Bea! -

Baol ha detto...

Buon ritorno a casa...per quanto, cosa si può definire "casa"? Io mi sto ponendo questa domanda ogni giorno da quando ho deciso che a dicembre tornerò nella mia terra, quindi capisco la tua voglia di rimanere sola, un abbraccio

Matta ha detto...

passavo dal blog di bartoli e mi sono ritrovato qui.
in bocca al lupo per il trasloco, per il tuo ritorno, per i tuoi silenzi carichi di bellezza...che ogni tanto ci vogliono.
per aspera ad astra