venerdì 27 marzo 2009

l'asfalto imperfetto

Quando ho iniziato a camminare su questo sentiero non sapevo dove stavo andando, non sapevo nemmeno di star percorrendo, passo dopo passo, una strada in salita.
Perchè, ormai è certo, nella mia vita nulla accade per caso. Tutto quello che avviene ha un preciso motivo d'essere, come gli anelli di una catena perfettamente incastrati tra loro.
E non avrei camminato per San Lorenzo, oggi, se alcune persone non fossero passate dalla mia vita nei mesi passati. E non avrei riso con dei semi sconosciuti a cena, se quel giorno non mi fossi voltata.
Perchè sto imparando a prendere quello che mi capita di buono, senza paura di graffiarmi, proteggendomi solo dalle ferite che lasciano il segno.
Arrossisco ancora troppo facilmente davanti ai sorrisi di questa stramba vita, con le caviglie incerte sull'asfalto imperfetto.
Non ho paura di camminare ancora, con le scarpe giuste e il passo adatto. Perchè a correre sono brava, ma stavolta non voglio scappare.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Le favole a rovescio
Gianni Rodari

C'era una volta
un povero lupacchiotto,
che portava alla nonna
la cena in un fagotto.
E in mezzo al bosco
dov'è più fosco
incappò nel terribile
Cappuccetto Rosso,
armato di trombone
come il brigante Gasparone...,
Quel che successe poi,
indovinatelo voi.
Qualche volta le favole
succedono all'incontrario
e allora è un disastro:
Biancaneve bastona sulla testa
i nani della foresta,
la Bella Addormentata non si addormenta,
il Principe sposa
una brutta sorellastra,
la matrigna tutta contenta,
e la povera Cenerentola
resta zitella e fa
la guardia alla pentola.

vito