sabato 21 febbraio 2009

il rettangolo blu nello spazio del cerchio.


L'avete fatto anche voi quel gioco da bambini?
Quando davanti a un oggetto di plastica la mamma vi chiedeva di mettere ogni pezzo al posto giusto?
Il triangolo giallo, il cerchio rosso, il quadrato blu e certe volte anche dei piccoli animaletti dalle strane forme stilizzate.
Amavo quel gioco.
Ma...
E' da un po' che ho rinunciato a classificare le cose.
Non do più nomi alle relazioni, non incasello i rapporti nei soliti canonici spazi.
Stanca di tentare invano di inserire il rettangolo blu nello spazio destinato al cerchio rosso.
Chè la geometria non è mai stata il mio forte, ma nel mio mondo pieno di spigoli c'è poco spazio per le cose perfettamente tonde.
E ho riflettuto su un detto della mia terra, cu nasci tunnu non pò moriri quatratu, e ho pensato che io sono quadrata da sempre, e con il tempo ho solo smussato gli angoli per non ferire le mani dei bambini che giocano con me, che cercano di mettere il quadrato blu nello spazio del cerchio rosso.
Non voglio più cercare di essere in tinta col mondo, voglio piuttosto creare intorno a me un modo che mi somigli di più.
Un mondo nel quale blu e rosso si accoppino alla perfezione.

E ci sono pensieri condivisi con persone deliziose, piccole porte sulla mia vita che voglio aprire.
E non chiedetemi di provare ancora a capire se si tratta di un cerchio o di un quadrato. Impossibile giocare a quel gioco, quando non si è più bambini.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.

Alda Merini, da "Vuoto d'amore"

vito

Anonimo ha detto...

Non riesco a sentirmi fuori, anche se accadi all'insaputa di me
Resto sempre prevedibile e quotidiano e quindi mi mantengo controvoglia distante in tutto come gli occhi.
Buona notte..
Muxu, D.

Anonimo ha detto...

Tesoro ma con cosa giocavi da bambina?!
Dalle nostre parti si giocava a sciancateddu, co' tuppetturu, a carica botti, acchiappa acchiappa...e intramontabile,oltre che internazionale, al dottore e al malato...
Forse se avessimo giocato di più a quest'ultimo molte delle nostre domande non sarebbero mai sorte ma ti parla una che aveva L'allegro chirurgo...

Lulù

beatrice ha detto...

Vito: almeno lo spazio vitale, quello sufficiente per allungare le braccia verso qualcuno che ami.

D: resto in silenzio.

Lulù: forse tu potevi giocare per strada io credo di aver giocato a sciancatello 3 volte nella mia vita.

Anonimo ha detto...

lo spazio dipende da quanto è lontano chi ami e da quanto sono lunghe le braccia.
vito

beatrice ha detto...

Vito: credo che le braccia si allunghino in maniera direttamente proporzionale alla distanza che ci separa da chi amiamo.