sabato 12 aprile 2008

racconti

Era la primavera del 1920.
Mentre una bambina nasceva,la sua sorellina di tre anni si spegneva.
Una vita segnata dal primo giorno.
La bambina non ha mai avuto l'amore della madre,era impossibile per quella donna non collegare la nascita di quella vita con la morte della sua figlioletta adorata.
Poco amore e tanto lavoro per quella giovane vita,cuciva scarpe per poter meritare il pochissimo cibo e l'inesistente affetto che la sua famiglia aveva da darle.
Venne mandata a casa della zia,una donna che dava più cibo al cagnolino che alla nipote,fino a quando non divenne una giovane donna.
Aveva 12 anni quando si innamorò di un ragazzo.
Lo stesso ragazzo al quale,appena nata,venne presentata come promessa sposa.
Quel giovane ricambiava il suo amore,ma la famiglia di lei non voleva che si incontrassero.
Quante botte prese quella ragazzina,quanti ceffoni per averlo salutato con un cenno da lontano.
Quando compì 17 anni fu sorpresa con una lettera d'amore tra le mani,una lettera scritta da quel ragazzo che aveva soltanto la terza elementare.
La picchiarono per questo,e le dissero che doveva sposarsi entro un anno.
Non era ancora maggiorenne quando si sposarono.
Non fecero la "fuitina" e lei si sposò con il velo bianco,come aveva sempre desiderato.
Nacquero 4 figli in periodo di guerra e,negli anni successivi,10 nipoti.

Questa è una storia d'altri tempi,così simile a quelle che si vivono ancora in certe parti del mondo.

Adesso lui non c'è più,e lei è un'anziana donna di quasi 90 anni con una scorza estremamente dura ed un cuore troppo arido.

Il poco amore nella sua vita non le ha concesso di sorridere nè di donare sorrisi.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

mi sembra di conoscerlo bene questo racconto...molto...per fortuna che non è ancora finito,ci sono sempre le nuove generazioni,e che non tutte le colpe dei padri cadranno sui figli...