lunedì 24 marzo 2008

En Attendant Godot


6 ore di treno come conclusione di 3 giorni perfetti.
6 ore di treno,e nel mio vagone una famiglia napoletana allargata(zie, cognate,suocere e bambini) di discutibile educazione.
Con me il libro di "storia della scienza moderna"da studiare per l'esame della prossima settimana.
Nelle orecchie la colonna sonora di "Across the Universe".
Poteva essere tutto perfetto se i dodici componenti della famiglia sopracitata non avessero iniziato a gridare(le zie)borbottare(le cognate)ciarlare(le suocere)piangere(i bambini,tutti insieme!)

Ho smesso di studiare,ho alzato il volume al massimo possibile ed ho cercato di selezionare i suoni che arrivavano alle mie orecchie scegliendo solo quelli desiderati.
I pensieri fluivano.

Non riesco a tenere le redini della mia vita.
Ho troppe cose importanti da dover fare,così tante da dimenticarmi che ce ne sono alcune che VOGLIO fare!

Devo studiare,devo trovare una soluzione valida ai miei problemi economici,devo scrivere la tesi e,cazzo,devo scriverla in Italia,devo riprendermi da questo periodo e devo curare le ferite che da troppo tempo faccio finta di non sentire.

E poi,vorrei ricordarmi il perchè del mio amore per il Giappone e la sual lingua,vorrei tenere in mente che devo darmi la possibilità di godere di uno sguardo che scalda il cuore nonostante tutto,vorrei ricominiciare a sorridere realmente,vorrei smettere di tener tutto dentro me semplicemente perchè non voglio caricare gli altri delle mie emozioni negative.

Non so da dove partire,inizio tutto e mollo tutto.
E' così ogni santo giorno.

Aspetto,come nella commedia dell'assurdo,che arrivi Godot e,nel frattempo,esprimo pensieri insensati e luoghi comuni che fanno sentire gli altri più intelligenti e me più idiota.

Godot non arriva,attendo ancora.

5 commenti:

Silvia ha detto...

So bene cosa intendi per "famiglia napoletana allargata di discutibile educazione"...
Anche io tengo tutto dentro per non caricare gli altri dei miei problemi...Ho notato però che gli altri non fanno lo stesso.
D'altra parte perchè nn farsi aiutare da chi ci vuole bene!
Ho imparato a capire che a volte serve anche il sostegno e la comprensione degli altri per sorridere, non siamo fatti di ferro.
Un bacio

beatrice ha detto...

Sai cos'è Silvia...Spesso mi trovo a pensare che le persone con cui mi rapporto ogni giorno abbiano già cose a cui pensare a sufficienza,e non mi sembra giusto farle preoccupare per i miei problemi.
So che le persone alle quali vorrei parlare di certe cose poi le prenderebbero molto a cuore,proprio perchè mi vogliono bene.
Quindi resto in silenzio molto spesso,troppo spesso per una chiaccherona come me.

Anonimo ha detto...

Inizia da un bicchiere di Porto... Grazie della bella serata! Giulia

beatrice ha detto...

hai ragione giulia!riparto dal mio scoprirmi alcolista!
ah ah ah
ma non ero astemia io?

Silvia ha detto...

Capisco...
:) Cmq buono il Porto, mi fa tanto pensare ad una cara ragazza che me l'ha fatto scoprire.
Baci